Alla vigilia dell’apertura di FarmacistaPiù, la manifestazione professionale promossa e organizzata dalla Fofi, il vicepresidente della Fofi, Luigi D’Ambrosio Lettieri, evidenzia come la categoria professionale dei farmacisti sia oggi più compatta che mai e come questo rappresenti un punto di forza per affrontare le sfide del futuro. “La quinta edizione di FarmacistaPiù si ripropone come assise nazionale dei farmacisti italiani nel segno dell’unitarietà, dell’interdisciplinarietà di competenze e ruoli istituzionali e sindacali. Questo trova attuazione attraverso l’affiancamento rinnovato di Utifar, che unitamente a Fofi e Fondazione Cannavò realizza l’evento, e attraverso la collaborazione, per la prima volta in modo ufficiale, di Federfarma”. Federfarma, ha spiegato D’Ambrosio Lettieri, “ha partecipando alla definizione dei programmi – essendo presente nel comitato scientifico – e con un concorso di idee che indubbiamente conferma un percorso di intesa e di collaborazione per la definizione degli scenari, delle proposte e deli percorsi operativi che la professione e la farmacia italiana si impegnano a fare”.
D’Ambrosio Lettieri ha poi illustrato le ragioni alla base del nuovo commentario al Codice Deontologico. “E’ la prima volta che viene realizzato un Commentario con il valore di interpretazione autentica del Codice”. Si tratta, ha specificato, di “un commentario organico e completo che accompagna e agevola la lettura del Codice. Consente una interpretazione univoca del testo deontologico e, di conseguenza, determina anche un’applicazione omogenea su tutto il territorio”.
“La rilevanza delle norme che disciplinano i comportamenti etici sono particolarmente rilevanti. Per questo – ha dichiarato ancora il vicepresidente della Fofi – abbiamo ritenuto importante non solo accompagnare i presidenti degli Ordini provinciali e i rispettivi Consigli nella corretta interpretazione e applicazione del Codice, ma anche offrire all’intera comunità professionale uno strumento che permetta di rimettere in una posizione ancora più centrale il Codice dei doveri quale strumento per declinare, in concreto, la qualità e l’efficienza di un servizio nel rispetto delle regole del diritto positivo e del Codice etico”.
