La riforma della scuola non dimentichi l’educazione sanitaria tra le sue priorità.
È questo l’appello del Presidente della Società Italiana di Pediatria Rino Agostiniani al Ministro dell’Istruzione e del Merito Giuseppe Valditara che nei giorni scorsi ha annunciato le indicazioni per la revisione dei programmi del primo ciclo scolastico. Secondo Agostiniani, educare alla salute fin dall’infanzia è essenziale per promuovere stili di vita sani e prevenire malattie croniche che rischiano di compromettere il benessere delle future generazioni e di pesare sulla sostenibilità del Ssn.
“Integrare la prevenzione nei programmi scolastici è fondamentale per costruire un futuro più sano. Insegnare ai bambini a fare scelte di vita salutari e a riconoscere i comportamenti che mettono a rischio la salute significa prepararli ad essere cittadini consapevoli, ridurre i costi sanitari e, soprattutto, prevenire milioni di casi di malattie evitabili - spiega Agostiniani - puntare sulla prevenzione nelle scuole può contribuire a diminuire in modo significativo il peso delle malattie croniche, che oggi rappresentano una sfida cruciale per la sostenibilità del nostro sistema sanitario”.
Le malattie croniche hanno radici nell’infanzia.
Obesità e stili di vita nei bambini italiani: una sfida urgente.
Il nostro Paese si colloca al quarto posto in Europa per prevalenza di sovrappeso e obesità infantile, superato solo da Cipro, Grecia e Spagna. Nella fascia di età tra 7 e 9 anni, l’Italia è al secondo posto per prevalenza di obesità. Il dato preoccupante è legato soprattutto agli errati stili di vita: solo il 31% dei bambini italiani consuma quotidianamente verdure, e meno della metà (50%) mangia frutta fresca ogni giorno. Inoltre, il 67% dei bambini italiani tra 6 e 9 anni va a scuola in macchina, contro una media europea del 50%, abitudine che favorisce la sedentarietà. Non meno preoccupante è il fatto che 1 giovane su 4 non pratichi alcuna attività sportiva, che il 60% dei bambini abbia il primo cellulare tra i 10 e gli 11 anni, che il 20-25% dei giovani fumi e che l’uso delle sigarette elettroniche sia aumentato anche tra coloro che non avevano mai fumato.
Bambini più sani, adulti più sani… e meno costi per il Ssn: la proposta della SIP
La proposta della Società Italiana per l’introduzione dell’educazione sanitaria si articola in cinque aree di intervento:
- Alimentazione e stili di vita: promuovere una corretta alimentazione, ispirata ai principi della dieta mediterranea, e incentivare l’attività fisica regolare per contrastare la sedentarietà.
- Vaccinazioni: combattere la disinformazione e promuovere la cultura delle vaccinazioni, con particolare attenzione agli adolescenti, la fascia più vulnerabile, dove le coperture vaccinali sono ben al di sotto degli obiettivi.
- Comportamenti a rischio e dipendenze: prevenire l’abuso di alcol, fumo e l’uso delle sigarette elettroniche, già diffusi nella scuola secondaria di primo grado, oltre alle nuove dipendenze digitali, come gaming e social media.
- Educazione alla natalità e fertilità: affrontare l'emergenza denatalità, educando i giovani sul rispetto dei tempi biologici e sul valore della fertilità, legata a comportamenti sani fin dall’infanzia.
- Cittadinanza digitale: Insegnare ai ragazzi l’uso consapevole delle tecnologie, con un focus sulla prevenzione del cyberbullismo e dei rischi per la salute mentale legati all’eccessiva esposizione ai dispositivi digitali.