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Riforma accesso a Medicina. Iannantuoni (Crui): “Avevamo un’altra proposta, ma applicheremo la legge, al meglio”  


In una intervista a Repubblica, la presidente della Conferenza dei Rettori commenta la riforma appena approvata: “Aspettiamo i decreti attuativi, vogliamo mantenere alta la qualità dell’insegnamento”. Per reclutare nuovi docenti “ci vorrà gradualità” perché ora “i bilanci delle università sono già impegnati”. Sul tavolo anche la questione dei candidati che dopo 6 mesi di Medicina resteranno fuori: “Molti passeranno ai corsi di laurea affini, che si affolleranno oltre misura”.

13 MAR - La Conferenza dei Rettori delle Università Italiane (Crui) auspicava un altro tipo di riforma per l’accesso alla Facoltà di Medicina, ma preso atto della volontà del Parlamento, è pronta a lavorare per realizzare il superamento del test iniziale e attuare la selezione attraverso un semestre-filtro. Non sarà semplicissimo, però. Le ragioni le spiega Giovanna Iannantuoni, presidente della Crui, in una intervista a Repubblica. Che comunque assicura: “L’applicheremo. Al meglio”, perché “vogliamo mantenere alta la qualità dell’insegnamento e il livello dei medici italiani”.

Le modalità con cui si realizzerà la riforma non sono ancora definite, perché mancano i decreti attuativi, attesi “prima dell’estate”. Il ministro dell’università e della ricerca, Anna Maria Bernini, ha promesso 336 milioni in più ma nell’immediato, spiega Iannantuoni a Repubblica, sarà impossibile vere più docenti a disposizione: “I bilanci delle università sono già impegnati, ci vorrà gradualità per reclutare nuovi professori”. A preoccupare anche la conseguenza che la riforma avrà sulle altre facoltà: “Sei mesi dopo l’iscrizione a Medicina, tre quarti dei candidati resteranno fuori dalla selezione. Molti passeranno ai corsi di laurea affini, Scienze motorie, Biologia, che si affolleranno oltre misura”, osserva la presidente della Crui.

I Rettori, in effetti, avevano presentato al Senato una proposta diversa per la selezione dei candidati, attraverso corsi online, gratuiti e accessibili a tutti, di Fisica, Biologia e Chimica, ed esami di idoneità in rete: quiz a crocette. “Chi avesse ottenuto l’idoneità, avrebbe poi dovuto superare tre esami per iscriversi al test nazionale”, spiega Iannuantuoni. Ma il Governo ha bocciato la proposta, “decisione inequivocabile, e noi dobbiamo guardare avanti per il bene dei nostri studenti”.

Parlando di ricerca, oltre che di docenti, Iannantuoni ha infine riferito che “oggi l’Italia, grazie al Pnrr, ha una capacità attrattiva accresciuta, i nostri atenei hanno costruito una rete superiore a quella realizzata all’estero” ed “esiste un forte motivo di attrazione in ogni regione”. Quanto ai precari della ricerca: “Oggi il contratto di ricerca esiste e i primi 400 precari troveranno una stabilità, Ma non può bastare, le università hanno bisogno di figure più flessibili. Il contratto della sanità, per esempio, non prevede il contratto di ricerca. Bisogna attingere a forme diverse a tempo determinato, anche nell’interesse dei ricercatori precari”.

13 marzo 2025
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