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Anaao: “Serve una profonda riprogrammazione strategica delle politiche sanitarie che investa sul lavoro professionale”


La Direzione Nazionale del sindacato riunita a Milano il 20 marzo 2025 ha approvato il proprio documento finale, in cui si esprime “la massima preoccupazione per lo stato di salute del ‘paziente’ del Servizio Sanitario Nazionale, per le evidenti erosioni strutturali in termini di accessibilità, equità e qualità, che coinvolgono pezzi importanti della vita professionale dei medici e dei dirigenti sanitari”.

21 MAR -

“Il combinato disposto dei vincoli di finanza pubblica, accentuati nei tempi di economia di guerra cui ci stiamo avviando, e delle scelte di politica allocativa, rilancerà con forza il tema della sostenibilità del Ssn, del modello multipilastri, dell’universalismo selettivo. Per cambiare davvero serve una profonda riprogrammazione strategica delle politiche sanitarie che investa sul lavoro professionale, che nella sanità pubblica rappresenta il capitale più prezioso. Per rendere possibile quanto oggi appare impossibile, e cioè le compatibilità della economia con l’esigibilità del diritto unico e irrinunciabile alla tutela della salute”.

Lo comunica la Direzione Nazionale dell’Anaao Assomed riunita a Milano il 20 marzo 2025 che ha approvato il proprio documento finale.

La Direzione ha approvato la relazione del Segretario Nazionale ed esprime “la massima preoccupazione per lo stato di salute del ‘paziente’ del Servizio Sanitario Nazionale, per le evidenti erosioni strutturali in termini di accessibilità, equità e qualità, che coinvolgono pezzi importanti della vita professionale dei medici e dei dirigenti sanitari. A partire dal furto della professione in atto tra scippo di competenze e de capitalizzazione conseguente a una programmata inflazione medica che triplica il numero degli iscritti alla facoltà di medicina in soli sei anni. La rottura del circolo virtuoso tra welfare e crescita sollecita una riflessione sul destino della sanità pubblica alle prese con la scarsità di risorse e l’esplosione di privato accreditato e no

. Il fattore principale dell’attuale crisi è costituito dal definanziamento che si traduce in carenza di risorse umane, frutto non solo di decennale assenza di programmazione dei fabbisogni ma anche della sottrazione di valore a quel capitale umano il cui lavoro è valore fondante del SSN. Il lavoro ospedaliero non è più appetibile di fronte alle sirene del privato, del lavoro a cottimo e di quello in convenzione che non conosce l’orario disagiato dei turni notturni e festivi. Le liste di attesa, che sono negazione del diritto alla salute, sono figlie di questa carenza, evidente nei concorsi deserti, nel ricorso ai “medici a gettone” e ai medici pensionati, fino alla chiusura di servizi sanitari. Ma anche dell’aumento della domanda conseguente all’invecchiamento della popolazione, oggi al secondo posto al mondo dopo il Giappone. Nel 2008 gli over 65 assorbivano il 46% del fondo Ssn, nel 2023 il 52%”.

La Direzione Nazionale del sindacato ritiene che “la legge di riforma dell’accesso alla facoltà di medicina non risolva alcun problema e altri ne crei. Dietro la facciata di un cambiamento puramente nominale si nasconde la creazione di una pletora medica che rappresenta un attacco al valore della professione oltre che uno spreco di soldi ed energie. Ciò che serve è una riforma strutturale del sistema di formazione post laurea, che trasformi l’imbuto formativo in cilindro e gli studenti in formazione in lavoratori con tutele e diritti contrattualmente definiti”. Inoltre “chiede con forza l’apertura della stagione contrattuale per il rinnovo di un CCNL scomparso da troppo tempo dagli orizzonti politici, per il recupero di risorse economiche già stanziate, come quelle in favore del PS, e la definizione di principi e norme in grado di migliorare l’organizzazione del lavoro e lo sviluppo di carriera. Il quando dei rinnovi contrattuali rappresenta ormai un valore importante come il quanto e il come”.

Soddisfazione viene espressa nel documento “per l’aumento degli iscritti all’Associazione e per il successo della campagna di reclutamento e delle iniziative di formazione giovanile e femminile, strumenti necessari per rinforzare il ruolo del sindacato, il suo potere di interlocuzione politica e la sua capacità di rispondere alle domande e ai bisogni della dirigenza medica e sanitaria alla luce delle trasformazioni in atto nella politica e nella sanità. Attraverso il coinvolgimento di tutte le forze, interne al sindacato ed esterne, disponibili ad un progetto di cambiamento”. Infine, “si ritiene necessaria la definizione dell’atto medico che lo ponga al riparo da improprie invasioni di campo, la revisione del Dlgs 502/1992 che sancisca il ruolo speciale della dirigenza medica e sanitaria insieme con una revisione dei rapporti tra Ssn e Università all’interno di una riflessione sul futuro della sanità pubblica. In questa ottica, un ruolo fondamentale deve essere giocato da un movimento d’opinione robusto e attivo in favore di un Servizio sanitario pubblico e nazionale, che metta tra le sue priorità il tema delle liste d’attesa e dell’equità di accesso. E chieda ai governi, di qualsiasi colore, una lotta seria all’evasione fiscale che è l’origine di molti dei mali del Servizio sanitario nazionale”.



21 marzo 2025
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