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Obbligo formativo. Anelli (FNOMCeO): “Restituire agli Ordini sanitari un ruolo forte nella formazione”


“Gli accordi con Agenas non sono stati rispettati, non è stata firmata la convenzione per la quale Agenas avrebbe dovuto restituire al Co.Ge.A.P.S., quasi un milione e mezzo di euro da investire sulla formazione. È tempo di avere un ruolo forte degli Ordini, che devono poter gestire in proprio risorse, strumenti e programmi della formazione”

03 LUG -

Ci sarà tempo sino al 31 dicembre di quest’anno anche per acquisire i crediti formativi ECM relativi al triennio 2020-2022.

A stabilirlo, una delibera della Commissione nazionale Ecm approvata questa mattina, che recepisce una previsione del Decreto Milleproroghe. I professionisti dovranno acquisire anche i crediti previsti per il corrente triennio e avranno tempo sino a giugno 2026 per scegliere a quale triennio tra i due attribuirli.

La stessa delibera regolamenta anche l’acquisizione di “crediti compensativi”, finalizzati a colmare il debito formativo relativo ai trienni precedenti, dal 2014 in poi, che potranno essere conseguiti sino a dicembre 2028. Gli Ordini, inoltre, potranno, per il tramite della piattaforma Co.Ge.A.P.S. e in maniera automatica, utilizzare eventuali crediti in eccedenza, maturati nei trienni dal 2014-2016 sino al 2026-2028 per colmare in tutto o in parte il debito formativo dei professionisti.

Previsto anche un meccanismo di premialità, con dei bonus per coloro che, già sin d’ora, risultino certificabili per tutti i trienni precedenti.

“L’Educazione continua in medicina – afferma il Presidente della FNOMCeO, la Federazione nazionale degli Ordini dei Medici Chirurghi e degli Odontoiatri, Filippo Anelli, che della Commissione ECM è il Vicepresidente – deve essere sempre più cucita sulle esigenze formative dei professionisti. Crediamo sia il momento di restituire un maggior peso nella sua gestione agli Ordini, per il tramite del Co.Ge.A.P.S., per snellire le procedure e sostituire alla burocrazia programmi formativi in linea con le esigenze dei professionisti, così come avviene, del resto, per gli avvocati o per i giornalisti”.

“Gli accordi con Agenas – denuncia Anelli – non sono stati rispettati, vanificando le previsioni di legge. Infatti, non è stata firmata la convenzione per la quale Agenas avrebbe dovuto restituire al Co.Ge.A.P.S., e dunque ai professionisti, quasi un milione e mezzo di euro da investire sulla formazione. Un emendamento al DDL Prestazioni sanitarie, poi, volto a reinvestire sulla formazione dei professionisti sanitari parte delle risorse da essa stessa generate, non è stato purtroppo approvato. È tempo di avere un ruolo forte degli Ordini, che devono poter gestire in proprio risorse, strumenti e programmi della formazione”.



03 luglio 2025
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