La crisi finanziaria sta colpendo sempre più farmacie, cliniche private, poliambulatori e professionisti sanitari. A pesare sono l’aumento dei costi fissi, i ritardi nei rimborsi del Ssn, l’inflazione e la ripresa delle riscossioni fiscali, sospese durante la pandemia.
Nel settore sanitario, questa pressione si traduce in un aumento dei costi energetici e dell’inflazione farmaceutica, che portano molte strutture al blocco operativo, con DURC non rilasciati, forniture interrotte e stipendi a rischio.
Il Codice della Crisi d’Impresa
In questo contesto assume un ruolo di assoluto rilievo il Codice della Crisi d’Impresa e dell’Insolvenza, pienamente operativo dal 2022. Se il Codice viene attivato correttamente, affidandosi ai professionisti del settore, prevede strumenti come la composizione negoziata, il concordato minore e l’accordo di ristrutturazione, che permettono di ristrutturare il debito, bloccare le azioni in corso e garantire la continuità operativa, anche in presenza di situazioni molto complesse.
Soluzione Debito: la task force legale-fiscale per la sanità
“Il servizio nasce dall’ascolto costante del mondo della sanità, nostro target di riferimento da oltre 20 anni”, spiega Bruno Borin, responsabile del team legale di Consulcesi & Partners. “Abbiamo raccolto un vero e proprio grido d’allarme: a settembre le segnalazioni di difficoltà di farmacie e cliniche sono aumentate del 12% rispetto al trend dell’anno. Un dato che deve far riflettere, perché proteggere la continuità delle strutture sanitarie significa tutelare non solo le strutture ed il personale, ma anche i pazienti e i percorsi di cura”.
“Strumenti come la composizione negoziata, il concordato in continuità o gli accordi di ristrutturazione consentono di ridurre il debito fino al 60–70% e bloccare immediatamente le azioni esecutive”, aggiunge Carlo Carmine, fondatore di CFI – Crisi Fiscale d’Impresa. “Con questa partnership li rendiamo finalmente accessibili al mondo sanitario, che non può permettersi interruzioni.”
Il caso concreto: una farmacia lombarda salva la continuità operativa
Una farmacia lombarda con oltre 1,1 milioni di euro di debiti – 450.000 euro verso Agenzia delle Entrate, 320.000 euro con l’INPS e oltre 350.000 euro con fornitori e banche – ha rischiato la sospensione delle forniture e dei DURC, mettendo in allerta il personale.
Grazie all’intervento congiunto di CFI - Crisi Fiscale d’Impresa e C&P, è stato avviato un concordato in continuità che ha permesso:
Oggi la struttura ha recuperato fornitori, rapporto con l’ASL e fiducia del territorio.
Per informazioni e supporto nell’attivazione degli strumenti previsti dal Codice della Crisi, farmacie, cliniche e professionisti sanitari possono rivolgersi alla task force legale-fiscale di Consulcesi & Partners e CFI – Crisi Fiscale d’Impresa attraverso il portale www.soluzionedebito.com.