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Farmacisti. Lavorare all’estero? Ecco dove conviene


Nel Canton Ticino è quasi impossibile trovare lavoro, mentre in Germania ci sono molte chance. In Scandinavia la domanda è alta e gli stipendi buoni. Se volete andare oltreoceano, meglio il Canada degli Usa. Ecco la mappa dei Paesi dove le possibilità e le condizioni di lavoro dei farmacisti sono migliori.

03 DIC - Ormai non sono più solo i ricercatori, gli infermieri o gli chef italiani a cercare lavoro all’estero. La crisi economica ha messo in difficoltà tutti i settori e tutte le attività professionali del nostro Paese, dal Nord al Sud. E così, oggi, anche molti farmacisti stanno prendendo in considerazione la possibilità di varcare il confine. Ma dove andare? Quali sono i Paesi dove è più facile per un farmacista trovare lavoro? E a quali condizioni?

Per aiutare i farmacisti a fare la scelta giusta, il farmacista Fabio Simonetto ha realizzato una mappa della professione di farmacista nel mondo. Tramite contatti diretti con associazioni di farmacisti, Simonetto descrive come è lo stato occupazionale dei farmacisti all'estero, dove le possibilità e le condizioni sono migliori e a quale meta, invece, è meglio rinunciare in partenza.
 
Svizzera: il Canton Ticino è saturo; quasi impossibile trovare lavoro. Meglio nella Svizzera interna, Cantoni di Berna, Zurigo e Ginevra. Gli ultimi due Cantoni vantano gli stipendi più alti, ma anche la vita più cara.
Per ulteriori informazioni sul riconoscimento titoli: http://www.bag.admin.ch/themen/berufe/00406/index.html?lang=de

Regno Unito: per la crisi che sta attraversando il Paese la richiesta di farmacisti è scesa drasticamente.  Meglio in Irlanda.  Può essere interessante valutare un periodo di studio di un anno per diventare pharmacist  prescriber (al momento sono pochi ad aver quel titolo).
Per informazioni sui corsi: http://www.pharmacyregulation.org/education/pharmacist-independent-prescriber/accredited-courses

Germania: seppur scesa anche qui la richiesta rimane forse lo Stato che offre più chance. Molto buoni gli stipendi circa 4.500 euro netti. E’ sufficiente rivolgersi all’Ordine di interesse e compilare la modulistica.   

Francia: hanno da poco approvato un nuovo sistema di remunerazione per far fronte alla contrazione economica. Buoni gli stipendi,  ma non molte offerte.

Spagna: da segnalare la possibilità di lavorare in ospedale senza specializzazione.  Il Paese è comunque tra quelli con difficoltà economiche.

Danimarca, Svezia e Norvegia: qui trovar lavoro non è difficile. Stipendi molto buoni dovuti anche all'elevato bacino di utenza delle farmacie.

USA: per poter lavorare negli States bisogna superare un esame che tra l'altro vi da diritto a lavorare solo in quello Stato. Se  per esempio dopo un esperienza a New York , vi trasferite a Washington, è necessario rifare tutto. Il test (NAPLEX) è molto impegnativo e l'iter burocratico: tra riconoscimento laurea e test per l’abilitazione può durare anche 6 mesi. Innegabili invece le opportunità lavorative.
Per ulteriori  informazioni: http://www.nabp.net/programs/examination/naplex/

Canada: come negli USA e in Uk esiste da anni la figura del farmacista prescrittore, che può anche somministrare farmaci per via parenterale. Situazione occupazionale più alta degli USA. Uno stipendio di un pharmacist prescriber all'inizio può già aggirarsi sugli 80.000 dollari all'anno.
Per ulteriori informazioni: http://www.pharmacists.ca/index.cfm/pharmacy-in-canada/pharmacists-in-canada/

Emirati Arabi: qui la nostra professione è poco ricercata.

Australia e Nuova Zelanda: iter burocratico per il riconoscimento abbastanza lungo, circa 6 mesi. Come per gli USA bisogna superare un test che si chiama APEC.  Sono Paesi che offrono molte chance e stanno risentendo poco della crisi economica mondiale.
Per ulteriori informazioni: http://pharmacycouncil.org.au/ (sotto la voce candidati dall’estero)
 

03 dicembre 2013
© Riproduzione riservata

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