Medici di famiglia. Cisl Medici: “Stato d’agitazione rischia di fare tardare realizzazione Pnrr”

Medici di famiglia. Cisl Medici: “Stato d’agitazione rischia di fare tardare realizzazione Pnrr”

Medici di famiglia. Cisl Medici: “Stato d’agitazione rischia di fare tardare realizzazione Pnrr”
Il sindacato contro la decisione di altre organizzazioni: “Attivare lo stato di agitazione sindacale significherebbe ritardare la messa a punto del Pnrr, con le ricadute sulla nostra categoria; e soprattutto mettere in pericolo la nostra idea che abbiamo di un settore, quello della medicina generale a ruolo unico, che abbisogna, proprio ora, di confermare la propria peculiarità e unicità di medicina convenzionata a disposizione di tutti i nostri cittadini”.

“Cisl Medici, accettando la richiesta del Ministro Speranza che aveva chiesto alle OO.SS., all’alba di questa pandemia, devastante la vita e le attività dei nostri medici, di non scendere nelle piazze a manifestare contro, aveva altresì dato la sua assicurazione che avremmo manifestato il malessere dei nostri medici all'interno delle sedi istituzionalmente preposte. Nel limite del possibile non si poteva mettere in agitazione il nostro settore, tanto meno proclamare sciopero, ma concentrarlo sul lavoro di supporto al Governo ed alla Nazione tutta”.


 


Lo ha affermato il Dott. Nicola Paoli, Coordinatore Nazionale Cisl Medici per la Medicina Generale che ha così proseguito: “Il nostro compito, prima dell’estrema ratio di uno sciopero che la gente oggi non capirebbe, è sempre stato quello di stare accanto ai fragili, agli indifesi, alle persone in difficoltà, a coloro che soffrono tanto quanto noi medici”.
 
“C’è un tempo per vivere, un tempo per morire, uno per salvare vite umane, uno per soffrire e ci sarà un tempo per rivendicare le nostre azioni fuori dalla pandemia e in pace”. Continua Paoli – “abbiamo concordato con le Regioni, le Province autonome, il Governo e il Parlamento quanto essi stessi ci avevano garantito, anticipandoci, sulla nostra parola di galantuomini, le risorse che necessitavamo l’anno scorso, un triennio che oramai è alle spalle”.
 
“Ci hanno presentato quest'anno, e lo avevamo preteso noi tutti i sindacati della medicina generale, un nuovo Atto di Indirizzo che ci esplicitasse le linee guida che la parte pubblica voleva discutere con noi, in Sisac, riguardo al triennio 2019-2021, anch’esso oramai alle spalle. Ci sono state date le dovute assicurazioni su quanto la parte pubblica ha a disposizione per il nostro settore in termini economici e normativi nella Commissione ministeriale che il Presidente Speranza ha istituito inizialmente per il settore della medicina generale. Sta solo a noi, oggi, tecnici, – prosegue Paoli – portare al tavolo di trattative questa parte pubblica e terminare un lavoro rimasto a metà, compreso quanto attiene a semplificazioni burocratiche e qualità di assistenza da dare nel prossimo futuro, da parte di tutti i nostri professionisti ai nostri cittadini”.
 
“Attivare lo stato di agitazione sindacale significherebbe ritardare la messa a punto del Pnrr, con le ricadute sulla nostra categoria; e soprattutto mettere in pericolo la nostra idea che abbiamo di un settore, quello della medicina generale a ruolo unico, che abbisogna, proprio ora, di confermare la propria peculiarità e unicità di medicina convenzionata a disposizione di tutti i nostri cittadini, concertandone presente e futuro ai tavoli preposti istituzionalmente. Ci attendiamo, quindi, – conclude Paoli – l’invito ad una immediata trattativa in Sisac riguardante anche, ma non solo, l’iperburocratizzazone che la pandemia ha reso solo più irritante e devastante”.

07 Febbraio 2022

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