Lazio. Rocca: “Risanato il disordine contabile delle Asl. Ma il percorso è lungo e un mandato non basta”
Il punto in un‘intervista a Il Tempo: “Sapere quali sono le risorse a disposizione ci ha consentito di aumentare gli organici e i volumi delle prestazioni”. Il lavoro continua, anche sulle liste d’attesa: “Non avrò pace fino a quando non sarò riuscito a risolvere questo problema”, dice Rocca. Quello in corso è un lavoro che “va proseguito, protetto e mantenuto. Quindi mi sto preparando al secondo mandato o comunque per far vincere la mia coalizione”.
10 GIU - Il rapporto con il presidente del Consiglio,
Giorgia Meloni, è “solido e mi sento sostenuto. Poi ci sono diverse sensibilità sul tema sanitario, su questo mi sono confrontato anche con il ministro. Io sto chiedendo con forza alcune riforme che per me sono essenziali per migliorare il servizio. Una, di cui sono profondamente convinto, è di togliere il contratto collettivo della sanità e soprattutto della dirigenza medica all’Aran e portarlo sotto il ministero della Salute”. A dirlo, in una nota intervista al quotidiano
Il Tempo, è il presidente della Regione Lazio,
Francesco Rocca.Un’intervista in cui si fa il punto sulla situazione nel Lazio ma, inevitabilmente, anche su alcune decisioni che, per Rocca, vanno prese a livello nazionale: “Dobbiamo riconoscere ai medici di emergenza, agli anatomopatologi, ai radioterapisti, ai medici nucleari e a tutti quelli che non hanno spazio nell’intramoenia un salario diverso, all’altezza, perché diversamente non soltanto nei pronto soccorso ma anche in specialità critiche per salvare vite non avremo più medici di altissimo livello. L’altra riforma da fare è quella dei medici di medicina generale. Il sistema così non funziona e dobbiamo trovare il punto di caduta”. Tra i temi da affrontare, quello del monte ore: “Io voglio pagare 36 ore al medico e quelle 36 ore voglio essere io a governarle, nell’ambito del nostro contratto”, ha detto Rocca.
Passando alla situazione del Lazio, Rocca ha riferito delavoro svolto per ricostruire e risanare i bilanci delle Asl: “I miei predecessori hanno avuto dieci anni per rimettere i conti in ordine, certo, non per sanare un debito di 22 miliardi che loro hanno contribuito ad aggravare. A noi è bastato un anno e mezzo per riuscirci. Abbiamo lavorato fianco a fianco con la Corte dei conti, con la Procura, con la Guardia di finanza per ricostruire i bilanci delle nostre Asl e questo ha fatto emergere una situazione di disordine contabile che noi, finalmente, abbiamo messo a posto”.
Sapere quali sono le risorse a disposizione ha consentito alla Giunta di “fare un programma assunzionale di 14 mila nuove unità, di aumentare gli organici del 20%, di aumentare i volumi delle prestazioni. È un lavoro in itinere, gli indicatori sono tutti in miglioramento ma è ovvio che la gente ancora fatichi a percepirlo”.
La Regione è al lavoro anche sulle liste d’attesa, passando “dal 70% di copertura delle liste d’attesa nei tempi previsti dalla legge, che è ciò che avveniva con la giunta Zingaretti, al 96%. Ma quel 4% vale oltre 150 mila prestazioni all’anno, per questo non uso toni trionfalistici” e “non avrò pace fino a quando non sarò riuscito a risolvere questo problema”, ha detto Rocca.
Per il presidente, insomma, la strada è intrapresa e i risultati si vedono, ma quello della Giunta, non solo per la sanità, è “un lavoro andrà proseguito, protetto e mantenuto”, per questo “sicuramente mi sto preparando al secondo mandato, o comunque per far vincere la mia coalizione, questo è sicuramente l’obiettivo”.
10 giugno 2025
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