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Lazio Rocca sui PS: “Duemila accessi in più in due anni. Contro mancanza di vocazione, aumentare contratti e salari” 

Il presidente della Regione Lazio rivendica il lavoro fatto, nonostante alcune criticità persistenti: “Abbiamo accorciato i tempi di attesa. Il punto è che ci troviamo a fronteggiare in fretta qualcosa che andava programmato 15 anni fa. Dobbiamo accelerare sulle case di comunità e sulla riforma dei mmg”. E contro la carenza di medici in medicina d’urgenza dice: “Aumentare i contratti degli specialisti” e “mettere mano a delle differenze salariali”.

16 GIU - “Il pronto soccorso è la punta più visibile di un sommerso che è determinato da tantissimi fattori, come la medicina del territorio, le case della comunità, l’abbattimento delle liste d’attesa. In assenza di risposte da tutto il sistema, ogni cosa finisce per scaricarsi sul pronto soccorso. Nei due anni di nostro governo gli accessi ai pronto soccorso sono aumentati di 200mila unità. Eppure, abbiamo accorciato i tempi di attesa, passando da due giorni a un giorno e quattro ore”. Lo ha dichiarato il presidente della Regione Lazio Francesco Rocca in un’intervista pubblicata negli scorsi giorni sul quotidiano Il Messaggero.

Rocca ha evidenziato come il miglioramento “c’è ed è costante, ma le persone, giustamente, vedono che comunque sono costrette a passare 28 ore in pronto soccorso prima di essere dimesse o prima di trovare un posto letto”.

Il punto, per Rocca, “è che noi adesso ci troviamo a fronteggiare in fretta qualcosa che andava programmato quindici anni fa. Si doveva tenere conto, ad esempio, dell’invecchiamento della popolazione. E non è stato fatto. Adesso quindi dobbiamo accelerare sulle case della comunità e sulla riforma dei medici di medicina generale, attraverso un nuovo modello organizzativo”.

Quanto al rapporto con i privati: “E’ chiaro. Si trattava solo di applicare quello che già c’era: avevano l’obbligo di dare almeno il 70% delle loro agende al recup regionale. Ma non lo facevano e nessuno li forzava a farlo. Ecco, io ho semplicemente riattivato il rispetto dell’accordo sulle prestazioni, gestendo direttamente le prenotazioni e facendo terminare un sistema di autonomia che non funzionava”, dice Rocca.

Ma per il presidente della Regione Lazio occorre fare di più anche per aumentare la presenza di medici nel settore della medicina d’urgenza: “Scontiamo un problema vocazionale forte, al quale dobbiamo ovviare aumentando i contratti non solo dei medici del pronto soccorso ma anche agli specialisti per esempio di medicina nucleare, disciplina che si occupa di tutta quella attività diagnostica fondamentale per le patologie tumorali; oppure agli anatomopatologi, che sono quelli che fanno la diagnosi del tumore. Bisogna inoltre mettere mano a delle differenze salariali. Siamo di fronte a un sistema che non regge più e che ha bisogno di riforme radicali. In assenza delle quali si scarica tutto sul pronto soccorso”.

Rocca ha ribadito come comunque le cose, nel Lazio, stiano cambiamento e “a fine mandato mi farebbe piacere che la gente percepisse il grande cambiamento che è in atto”.

16 giugno 2025
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