Malattie infettive. Collaborazione Coni-Spallanzani per tutelare la squadra olimpica italiana in Corea del Sud
Il protocollo si estende anche al ritorno degli atleti dall’Asia con monitoraggio periodico, percorsi individualizzati, controlli ambulatoriali tempestivi ed eventuali trattamenti, consulenza specialistica h24 attraverso un servizio di teleconsulto dedicato.
15 FEB - Valutare i rischi di infezioni, pianificare interventi per prevenirli, gestire eventuali situazioni di rischio.
Sono questi gli obiettivi di un protocollo di collaborazione siglato tra il Coni, attraverso l’Istituto di Medicina e Scienza della Sport, e l’Inmi “L. Spallanzani” che punta a proteggere gli atleti italiani che partecipano ai Giochi olimpici invernali di Pyeongchang.
Non è la prima volta che Coni e Inmi collaborano su questo fronte: per esempio il modello che Coni e Immi hanno sviluppato per le passate Olimpiadi di Rio 2016 è in perfetta linea con le raccomandazioni dell’Organizzazione Mondiale della Sanità e del Centro Europeo per il controllo delle malattie: monitoraggio anche dopo il ritorno degli atleti, un percorso individualizzato, la pianificazione di controlli ambulatoriali tempestivi e prestazioni di diagnosi e cura eventualmente necessari, la consulenza specialistica h24 attraverso un servizio di teleconsulto dedicato.
15 febbraio 2018
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