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Nursind: “Allo Spallanziani essere precario è un dovere contrattuale”

Il sindacato denuncia la presenza, nel contratto, di una clausola che, in caso di vittoria di un concorso a tempo indeterminato, non consentirebbe a un infermiere a tempo determinato di dimettersi senza incorrere in responsabilità nei confronti dell’Istituto, che avrebbe per questo la possibilità di chiedere il risarcimento dei danni pari alle retribuzioni del periodo non lavorato. “Sia rimossa la clausola”, è la richiesta del Nursind.

21 SET - “Siamo arrivati pure al paradosso Kafkiano. È la storia di una clausola di un contratto come tanti fatto firmare ai dipendenti precari dello I.R.C.C.S. Spallanzani di Roma dove essere transitori è un obbligo sancito unilateralmente dall'Amministrazione”. A denunciare la questione è il Segretario Provinciale del Nursind Roma, Stefano Barone, spiegando come un infermiere a tempo determinato dello Spallanzani che vince un concorso a tempo indeterminato e vuole licenziarsi per iniziare una nuova vita gettando alle spalle la sua condizione di precario “non può farlo se non pagando”.

“Difatti – riferisce Barone - in questa struttura dalle nobili origini si deve fare fronte all'articolo contrattuale  dove è stata inserita (all'interno dei contratti a termine "ex novo" e dei rinnovi semestrali) una clausola per la quale il reperimento di un incarico a tempo indeterminato (come potrebbe essere ad esempio la vincita di un concorso pubblico) non consentirebbe al lavoratore di dimettersi senza incorrere in responsabilità nei confronti del datore di lavoro, con conseguente possibilità per il medesimo di richiedere il risarcimento danno pari alle retribuzioni del periodo non lavorato. È evidente come il contesto in cui sono inserite queste clausole si concretizza alla fine in una implicita ‘costrizione’ per il lavoratore precario ad accettarla per poter reperire una occupazione anche temporanea”.

“Discutibilmente – prosegue il sindacalista - allo Irccs Spallanzani si deve essere precari sempre anche in presenza di una stabilizzazione e di una nuova occasione di vita per il dipendente firmatario di queste curiose clausole per noi inapplicabili. Clausole che NurSind non accetta e non accetterà mai evidenziando un 'fumus' vessatorio verso coloro che potrebbero avere altrove una occasione di stabilizzazione e nuova vita lavorativa. Ci viene da pensare che forse l'unica cosa a tempo indeterminato in questo Paese sia proprio la precarietà o perlomeno questo è il nostro timore più grande”.

Il NurSind invita quindi l’Amministrazione “a rimuovere la clausola già specificata e a consentire, così, agli infermieri di sottoscrivere liberamente il contratto a termine o di rinnovo in assenza della stessa. La sola politica vincente è quella della stabilizzazione a costo zero e non richiedere all'infermiere l'importo lordo corrispondente alla retribuzione per i mesi non lavorati. Siamo curiosi di sapere come la Regione Lazio intenda affrontare questa situazione”.

21 settembre 2018
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