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Troppo alta la tassazione sui redditi medi dei Medici del Ssn o troppo basso lo stipendio? 

di Manlio Protano

18 APR -

Gentile Direttore,
dai dati riferiti all’anno 2024, rilevati dal Dipartimento delle Finanza si rilevano alcuni dati interessanti.

Intanto l’84% di coloro che dichiarano il loro reddito presenta un reddito da lavoro dipendente o da pensione (si tratta di una base di 42,5 milioni di contribuenti).

Chi, realmente, paga le tasse sono coloro che hanno un reddito sopra i 35.000 euro lordi all’anno ( uno su cinque dichiara il 64% del totale dell’introitata e il 30% di coloro che contribuiscono all’Irpef complessiva dichiarano un reddito tra i 35000 e i 70.000 euro annui . Solo lo 0,2 5 dichiara un reddito superiore a 300.000 all’anno e dichiara il 7,1% del totale dell’Irpef introitata. Una fetta di contribuenti pari a oltre 9 milioni di persone non paga nulla. (Il sole 24 ore del 16 aprile 2025).

Dai dati riportati, in pratica si vede he il cd “ceto medio” (coloro che hanno un reddito da lavoro tra i 35.000 e 70.000 euro all’anno) si sobbarca il peso prevalente della tassazione Irpef a fronte di fasce di reddito più basse e a fronte di un tasso di evasione fiscale stimati per il 2024 pari al 15% della platea dei contribuenti (osservatoriocpi.unicatt.it).

Si potrebbero fare diverse riflessioni su questi dati, tutte giustificate.

Mi limito a focalizzare l’attenzione alla categoria dei Medici Pubblici dipendenti del SSN, anche pensionati, i cui redditi sono da considerarsi “medi” (tranne una piccola percentuale, costituita da Primari e Specialisti di “nicchia”, i cui redditi sono indubbiamente assai elevati).

Per costoro la tassazione fiscale può arrivare ad essere identica a coloro che dichiarano redditi più elevati e che si traduce in pratica nel dover rendere al Fisco una quota di stipendio netto che può arrivare a 6 mensilità per anno…praticamente lavorano fino all’anno solo per pagare la tassazione Irpef!!!

E’ in ballo la trattativa per il prossimo rinnovo contrattuale dei Dirigenti dell’Area Sanità del SSN: sarebbe importante e doveroso considerare i dati riportati sopra, per riportare il valore del salario di questi professionisti a livelli Europei e per farli diventare attrattivi insieme a condizioni di lavoro da migliorare.

E sarebbe anche giusto provvedere a erogare le liquidazioni dei pensionati INPS, in tempi più equi degli attuali, dove addirittura si deve attendere fino anche a 5 anni ( con la scusa di una emergenza economica che non è piu giustificata) o più, per “riavere” indietro, sotto forma di TFS o TFR, i propri soldi accantonati per una serena vecchiaia…

Diversamente continuerà la diaspora dei Medici Pubblici dal SSN e i concorsi continueranno a essere “desertificati” per la scelta dei professionisti di rivolgersi al lavoro privato o, ancor peggio, all’emigrazione all’estero, verso Paesi dove la retribuzione è maggiormente soddisfacente.

Dott. Manlio Protano

Consigliere Nazionale di SMI (Sindacato dei Medici Italiani)



18 aprile 2025
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