Screening chetoacidosi diabetica. Dubbi sull’iniziativa delle Marche
di Costantino Gobbi
13 MAG -
Gentile Direttore,come pediatra marchigiano, anche se in pensione, mi viene da commentare la
notizia della Regione Marche come Prima Regione Italiana (ma probabilmente nel mondo) che attuerà uno screening obbligatorio per i minori, in pronto soccorso, per individuare precocemente la cheto acidosi diabetica. Lo scopo è senz’altro nobile vista pericolosità potenziale della cheto acidosi che, nell’ età pediatrica, provoca un morto per anno in Italia, però mi sembra necessario fare un paio di osservazioni.
La prevalenza del diabete tipo 1 varia da 1 ogni 1000 a 3-4 ogni 1000, mentre l’incidenza, ovvero i nuovi casi per anno, sebbene in costante aumento, è stimata attualmente in 11.26 casi per 100.000 minori per anno. Considerando che nelle Marche ci sono circa 224.000 persone residenti con età compresa tra 0 e 18 anni vuol dire che ogni anno abbiamo circa 25 casi di esordio di diabete 1. La cheto acidosi grave si presente in circa il 12% dei casi all’esordio e quindi ci si aspettano 3 casi per anno. Per prevenire questi 3 casi dovremo fare 73.000 glicemie da puntura del dito di bambini/ragazzi che si presentano in pronto soccorso. Tutto bene qualora fossimo sicuri di intercettare ciò che andiamo cercando giacché, uno dei requisiti necessari per rientrare nella definizione di screening, è la necessità di intercettare tutti i casi cercati anche a costo di prendere dentro anche una piccola percentuale di falsi positivi.
Mi pare chiaro che l’obiettivo non sia raggiungibile con questa metodica in quanto non c’è nessuna certezza che un paziente con diabete in prossimità di esordio, si rechi in pronto soccorso per una ragione diversa dal sospetto di diabete.
Un altro aspetto che mi preme sottolineare è la dichiarata obbligatorietà del prelievo. L’obbligo è chiaramente illegale ed è sorprendente vederlo scritto in un documento ufficiale e questo non può che diminuire la già scarsa efficacia del provvedimento.
Vedremo nel prossimo futuro se all’annuncio della Regione Marche seguirà un piano attuativo più meditato e ragionato ma, per ora, non mi sembra un’iniziativa funzionale a raggiungere lo scopo e mi sorge il dubbio che possano esserci strategie migliori.
Costantino GobbiPediatra – Macerata
13 maggio 2025
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