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Quali progetti scolastici di protezione dal suicidio per gli adolescenti LGBTI?    

di Manlio Converti

12 SET -

Gentile Direttore,
inizia la scuola e si deve parlare del rischio suicidario negli adolescenti, anche di quelli LGBTI. Il suicidio è una tragedia che solo in modo limitato, secondo gli studi da voi mostrati https://www.quotidianosanita.it/scienza-e-farmaci/articolo.php?articolo_id=131855 , si sta riducendo nel nostro continente. Sempre gli stessi dati dimostrano che l’Italia per fortuna è a minor rischio suicidio. Il rischio colpisce tuttavia soprattutto gli adolescenti, ed esiste una netta differenza Uomo Donna, ma soprattutto sono a rischio le minoranze LGBTI, in Italia mai citate nei documenti sanitari o istituzionali.

Per gli Adolescenti e in generale per i Minori LGBTI non solo non esiste in Italia nessun programma di accoglienza adeguata, ma esiste un movimento che vuole vietare ogni forma di accoglienza perfino nelle scuole, negando la realtà affettiva e la normale sessualità degli adolescenti LGBTI.

Questa Metanalisi https://journals.sagepub.com/doi/10.1177/00207640251367069 italiana, appena pubblicata, su dati internazionali ed europei, dimostra il maggior rischio di suicidio nelle persone e soprattutto negli adolescenti LGBTI. Essa soprattutto dimostra la correlazione tra la condizione di visibilità e protezione sociale, scolastica e giuridica degli adolescenti LGBTI e la netta riduzione del loro rischio suicidario.


Appunto nelle scuole sappiamo che è possibile creare un ambiente sicuro, per i minori appartenenti alle minoranze LGBTI; e questo studio https://link.springer.com/article/10.1007/s00787-025-02733-6 internazionale ed europeo, cui ha partecipato anche un gruppo italiano, ha dimostrato che i corsi di affettività e sessualità, che riguardino in modo esplicito le minoranze LGBTI, sono estremamente protettivi per il rischio suicidario e per altre difficoltà psichiche come l'ansia, la depressione o i disturbi della condotta alimentare.

Sempre questo studio https://link.springer.com/article/10.1007/s00787-025-02733-6 dimostra anche una stretta correlazione tra la maggiore salute mentale e la possibilità di essere visibili e di ricevere un'educazione specifica come parte del curriculum e dell'organizzazione scolastica. L'educazione è intesa in due modi:

1) come corsi su affettività e sessualità relative anche ai minori LGBTI,

2) come lezioni relative alla storia delle persone LGBTI in ogni campo dello scibile (da Aristotele a Pitagora, dalla tomba di Paestum a Saffo, tanto per citare solo gli antichi greci).

Insomma abbiamo le conoscenze scientifiche e culturali ed abbiamo bisogno delle competenze empatiche e dell’apertura organizzativa della scuola all’accoglienza dei minori LGBTI. E' necessario ed urgente per garantire la riduzione ulteriore del rischio suicidario.

Abbiamo dimostrato scientificamente che gli strumenti di prevenzione sono efficaci e validi, ma l’ideologia continua a pervertire la narrazione sui mass media e sui social media galvanizzando contro i Minori LGBTI o peggio, come accade in Sanità, ignorando completamente l’esistenza delle persone LGBTI in ambito di bisogni sanitari.

Per concludere citiamo anche questo lavoro https://www.tandfonline.com/doi/full/10.1080/09540261.2022.2045912 , molto completo, sulla complessità delle questioni sanitarie e di salute mentale delle persone LGBTI, incluso quelle di noi professionisti sanitari LGBTI. Anch’esso è realizzato con il contributo di professionisti italiani.

Questo lavoro è importante anche perché si conclude con una splendida lista di Raccomandazioni (di seguito elencate) che ci auguriamo siano accolte dal nostro Ministro alla Salute, da quello alla Famiglia e da quello alla Scuola, perché prevalga un criterio scientifico a tutela della salute e della vita dei Minori LGBTI.

Manlio Converti
Psichiatra
Presidente AMIGAY aps


Raccomandazioni dallo Studio Internazionale sui Bisogni a tutela della Salute Mentale delle persone LGBTI

  1. I decisori politici dovrebbero includere una valutazione d'impatto di ciascuna delle loro politiche sulla salute mentale LGB. Questo è di particolare interesse in relazione agli aiuti esteri e ai paesi in tutto il mondo.
  2. L'equità deve essere garantita nella legge e nella realtà affinché le persone LGB si sentano sicure e rispettate, il che contribuirà a ridurre i tassi di disturbi psichiatrici.
  3. Dovrebbero essere resi disponibili finanziamenti equi e adeguati per la ricerca, la formazione e l'erogazione dei servizi. La ricerca deve includere chiare misure di esito.
  4. Tutti i tipi di terapie di conversione e cliniche che mirano o pretendono di modificare l'attrazione per lo stesso sesso dovrebbero essere vietate.
  1. I terapeuti dovrebbero ricevere una formazione sull'impatto dell'auto-rivelazione, sia per quanto riguarda l'orientamento sessuale dei loro clienti che il proprio, e sulla consapevolezza dei pregiudizi. I servizi di consulenza e psicoterapia dovrebbero monitorare regolarmente qualsiasi discrepanza in termini di soddisfazione, accesso al trattamento, coinvolgimento e risultati clinici per le persone LGB.
  2. La formazione in psicoterapia dovrebbe includere insegnamenti sull'identità, lo sviluppo e le culture delle minoranze sessuali. Le pratiche psicoterapeutiche che patologizzano l'omosessualità dovrebbero essere sostituite da una comprensione più umana ed empatica dell'orientamento sessuale. I terapeuti dovrebbero essere formati e supportati a mettere in discussione i propri pregiudizi in relazione alle interazioni cliniche con le minoranze sessuali.
  3. Tutto il personale sanitario dovrebbe ricevere una formazione sulle competenze culturali delle minoranze sessuali, inclusa la promozione di approcci positivi come l'uso di un linguaggio inclusivo, come parte della formazione obbligatoria sulla diversità.
  4. I servizi dovrebbero dimostrare la loro inclusività attraverso mezzi visibili e nella pratica, ad esempio esponendo poster positivi nelle sale d'attesa e profilando il personale appartenente alle minoranze sessuali sul loro sito web.
  5. Dovrebbero essere incoraggiati gruppi di supporto e reti di lavoro per il personale appartenente alle minoranze sessuali nelle organizzazioni che forniscono servizi di salute mentale. Sono necessari non solo per fornire supporto tra pari, ma anche opportunità di networking e prove visibili di un ambiente di lavoro inclusivo. Queste reti possono essere estremamente utili nel fornire consulenza e trasmettere suggerimenti alle amministrazioni alle organizzazioni ed alle istituzioni.
  6. Tutti gli operatori sanitari dovrebbero essere incoraggiati a partecipare attivamente a garantire che l'approccio dell'organizzazione alla diversità e all'uguaglianza (sia per i pazienti che per il personale) includa le minoranze sessuali attraverso la rappresentanza nei comitati competenti e il contributo alle politiche pertinenti. Dovrebbero esserci possibilità per gli alleati di unirsi e sostenere i gruppi minoritari.
  7. I medici che offrono terapie di conversione dovrebbero essere segnalati ai rispettivi enti regolatori e dovrebbero essere avviate azioni appropriate.
  8. Questi sforzi possono essere utilmente supportati dalle organizzazioni professionali nazionali che devono dare il buon esempio. Queste organizzazioni possono anche contribuire creando e adottando dichiarazioni di posizione positive e incoraggianti.
  1. È necessario stanziare finanziamenti adeguati ed equi per la ricerca sulla prevalenza di vari disturbi psichiatrici nelle minoranze sessuali, sui trattamenti offerti e sui risultati a breve, medio e lungo termine.
  2. Gli enti finanziatori dovrebbero stanziare finanziamenti adeguati per valutare l'efficacia della terapia per le minoranze sessuali e la loro salute mentale.
  3. È necessario prestare particolare attenzione all'inclusione della ricerca su gruppi come le persone bisessuali e lesbiche, in particolare nel Sud del mondo. Come è stato dimostrato, i tassi di vari disturbi psichiatrici sono più alti di quanto si creda ed è necessaria una chiara comprensione delle cause a livello sociale e politico.
  4. È necessario stanziare finanziamenti adeguati ed equi per la ricerca sui bisogni sanitari dei vari gruppi LGB.
  5. I ricercatori devono essere incoraggiati a utilizzare definizioni standardizzate (Anagrafica Inclusiva LGBTI NdA) e a includere i gruppi LGB negli studi di ricerca.
  6. Gli strumenti di ricerca per misurare l'orientamento e l'identità sessuale devono essere perfezionati e universalmente concordati.


12 settembre 2025
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