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Strutture private. L’Agcm contro la proroga dei contratti in Liguria secondo i criteri di spesa storica

Per l’Autorità la proroga, resasi necessaria per mancanza del Decreto ministeriale sui nuovi criteri di accreditamento al momento della scadenza dei contratti, doveva se non altro essere più breve, tenuto conto degli effetti negativi della proroga e dell'utilizzo dei criteri di spesa storia che “cristallizzano le posizioni e la struttura di mercato”. La Regione esprime “impegno per recepire le nuove modalità previste dal decreto attuativo”. IL PARERE AGCOM

13 APR - La proroga dei contratti con gli erogatori privati accreditati, seguendo i criteri di assegnazione del budget secondo i criteri di spesa storica, sono in conflitto con i principi di libera concorrenza, parità di trattamento e non discriminazione tra operatori economici. Per questo motivo l’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato, nella sua riunione del 28 marzo 2023, ha deliberato di esprimere una segnalazione nei confronti della Delibera della Regione Liguria n. 1259 del 16 dicembre 2022 con la quale la Regione ha autorizzato A.Li.Sa., e di conseguenza le ASL liguri n. 2 e n. 3, a prorogare l’efficacia degli accordi contrattuali in essere stipulati con i soggetti privati accreditati, e della deliberazione del Direttore Generale dell’Azienda Ligure Sanitaria della Regione Liguria (A.Li.Sa.) n. 419 del 29 dicembre 2022 con la quale sono stati effettivamente prorogati tali contratti ed è stato stabilito ai soggetti privati accreditati fosse comunicata, oltre alla proroga, anche che il tetto di spesa per il periodo che va dal 1° gennaio 2023 al 30 settembre 2023 era commisurato ad un importo pari al 75% del budget assegnato per l’anno 2021.

L’Autorità, infatti, ricorda di essersi espressa più volte su “gli effetti negativi sulla concorrenza derivante dalla reiterata conferma dei contratti in essere con i soggetti già accreditati, identificabili nella cristallizzazione delle posizioni e della struttura di mercato” e “anche la giurisprudenza amministrativa ha valutato come illegittima la scelta perpetuata negli anni dalle amministrazioni competenti di prorogare gli accordi contrattuali solo con le strutture che siano già convenzionate, impedendo di fatto la contrattualizzazione di altri soggetti”, si legge nel parere.

L’Autorità evidenzia anche “gli effetti negativi della definizione dei tetti di spesa in materia sanitaria in base al solo o prevalente criterio della spesa storica – che consiste nell’attribuire ogni anno alla ASL per ciascuna branca/struttura lo stesso budget dell’anno precedente”. In particolare si sottolinea come “anche il criterio della spesa storica produca la cristallizzazione delle posizioni di mercato in danno degli operatori che potrebbero essere potenzialmente dei soggetti idonei a stipulare un contratto di convenzionamento con il SSR. Viceversa, si ritiene che, fermo restando il tetto massimo di spesa, la ripartizione dei budget tra i soggetti accreditati debba avvenire secondo criteri idonei a garantire l’accesso ai fondi pubblici, in condizioni di parità, anche a nuovi soggetti accreditati”.

L’Autorità riconosce alla Regione di avere emanato i provvedimenti per far fronte alla scadenza dei contratti (a dicembre 2022) in assenza del Decreto Ministeriale che doveva stabilire i criteri per l’accreditamento sulla base dei quali stipulare i contratti (emanato dal Ministero della Salute il 19 dicembre 2022) ma ritiene che la Regione avrebbe potuto disporre una proroga di durata inferiore a quella prevista nella Delibera.

Sul parere dell’Agcom sono intervenuti, con una nota, Regione Liguria e Alisa precisano quanto segue per sottolineare, anzitutto, che “il documento dell’AGCM non boccia il percorso di proroga dei contratti con i soggetti privati accreditati per l'erogazione di prestazioni sanitarie nelle Asl 2 e Asl 3, ma auspica che Regione Liguria e Alisa provvedano affinché l'ordinamento regionale sia opportunamente adeguato per procedere a nuovi accreditamenti ‘in conformità ai principi concorrenziali e alle disposizioni del quadro normativo-regolamentare attualmente vigenti’".

“La proroga dei contratti avvenuta negli anni 2020 e 2021 – spiegano ancora Regione e Alisa - è chiaramente riconducibile alle peculiarità di offerta che hanno caratterizzato la pandemia. Si ricorda che il decreto a cui si fa riferimento risale all’agosto 2022, ma è stato necessario, come peraltro sottolinea la stessa Ag, attendere il decreto attuativo emanato soltanto il 19 dicembre 2022. Regione Liguria ha dunque intrapreso tutte le azioni propedeutiche e necessarie all’affidamento dei contratti. Alisa ha definito il fabbisogno residenziale socio sanitario attualmente al vaglio di Regione che costituisce il fondamento per la definizione del bando per i contratti. È inoltre in fase di valutazione l’incremento tariffario previsto per il 2023 e gli anni successivi”.

“L’impegno di Regione Liguria – conclude la nota - è di recepire le modalità previste dal decreto attuativo del dicembre 2022 e di assegnare i contratti nei limiti previsti dalla norma. Le azioni intraprese saranno specificate entro un mese alla stessa Agcm”.

13 aprile 2023
© Riproduzione riservata

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