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Piemonte. Per Cimo Fesmed “urgente la realizzazione del nuovo ospedale Maria Vittoria di Torino” 

Per il sindacato si tratta di un‘opera “imprescindibile, necessaria ed urgente” per “rispondere in modo adeguato ai bisogni di salute dell’area Nord-Ovest della città”. Il nuovo ospedale dovrebbe nascere dall'unione dei vecchi presidi Maria Vittoria e Amedeo di Savoia. Strutture che “presentano limiti strutturali e funzionali enormi” ma che l’unificazione potrebbe trasformare, secondo Cimo Fesmed Piemonte, in un “fiore all’occhiello”.

18 MAG - “La realizzazione del nuovo Ospedale Maria Vittoria è imprescindibile, necessaria ed urgente, vanno accelerati i tempi per riuscire a rispondere in modo adeguato ai bisogni di salute dell’area Nord-Ovest della città”. Ne è convinto Sebastiano Cavalli, presidente di Cimo-Fesmed Piemonte, che spinge per la realizzazione dell’opera. La Federazione, spiega infatti in una nota, “guarda con favore la localizzazione della nuova struttura individuata dai tecnici della Regione nell’area Nord-Ovest di Torino, compresa tra il parco della Pellerina e corso Lecce nella Circoscrizione 4, che garantirebbe sia l’attuale organizzazione di continuità assistenziale con il territorio sia il mantenimento dei parametri di sicurezza sanitaria legati ai tempi di intervento del 118”.

Il nuovo ospedale dovrebbe nascere unendo il Maria Vittoria, costruito nel 1885, uno dei cinque ospedali generali di riferimento per l’area metropolitana di Torino, sede di un DEA (Dipartimento di Emergenza e Accettazione) di I livello e riferimento per il Dipartimento Materno-Infantile per tutta l’area nord della città e l’Amedeo di Savoia, inaugurato nel 1900, centro di riferimento regionale per le malattie infettive e punto di riferimento nella gestione clinica dei pazienti durante l’emergenza pandemica.

“L’ospedale Maria Vittoria – spiega la nota della Cimo Fesmed Piemonte - attualmente dispone di 338 posti letto di ricovero ordinario e di 45 letti di Day-Hospital e serve una popolazione di oltre 215.000 abitanti. Con oltre 70.000 accessi /anno, l’Ospedale presenta, da molti anni, il maggior numero di accessi annui in Pronto Soccorso non solo tra gli ospedali dell’area metropolitana di Torino ma anche tra tutti i presidi ospedalieri della Regione Piemonte. La sua organizzazione a padiglioni, ormai inadeguata alle esigenze organizzative di un moderno ospedale, l’esiguità degli spazi a disposizione per le attività assistenziali e le inevitabili ed irrisolvibili criticità strutturali dovute all’obsolescenza della struttura ne fanno un presidio non più funzionale alla domanda di salute dei cittadini. L’Ospedale Amedeo di Savoia, organizzato a padiglioni come il Maria Vittoria, presenta numerose criticità non solo strutturali ma anche organizzative, quali la mancanza di un servizio di Radiologia e di Anestesia e Rianimazione h 24 pur in presenza di pazienti con patologie estremamente complesse”.

“Entrambe le strutture presentano limiti strutturali e funzionali enormi, per questo motivo se vogliamo garantire ai cittadini servizi efficienti e all’avanguardia, è fondamentale procedere con l’unificazione dei costruendo un presidio che possa diventare un fiore all’occhiello non solo in Piemonte ma in tutta Italia”, conclude Cavalli.

18 maggio 2023
© Riproduzione riservata

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