Piemonte. Tar sospende delibera per il riordino della rete dei servizi residenziali della Psichiatria. Regione chiede ai giudici di anticipare udienza di merito
Il Tar del Piemonte ha sospeso l’efficacia della delibera regionale del 3 giugno 2015 e degli atti successivi ad essa collegati. L’udienza di merito è stata fissata l’11 ottobre ma Saitta chiede di anticipare quanto prima il giudizio per scongiurare il rischio “di causare un danno a tutto il sistema sanitario regionale” L’ORDINANZA
26 GEN - Il Tar del Piemonte, a seguito del ricorso presentato da diverse associazioni che chiedevano l’annullamento della delibera regionale n.30-1517 del 3 giugno 2015 e degli atti connessi, ha deciso di sospenderne l’efficacia in attesa dell’udienza di merito fissata però solo il prossimo 11 ottobre e questo, scrivono i giudici, in considerazione del fatto che “il ricorso e i motivi aggiunti pongono delicate questioni giuridiche la cui disamina non appare compatibile con la cognizione sommaria propria della presente fase cautelare, necessitando di adeguato approfondimento nella sede di merito”.
Gli stessi giudici hanno comunque ritenuto che “in relazione alla tempistica di attuazione dei provvedimenti impugnati può ritenersi sussistente il danno grave e irreparabile dedotto dalla parte ricorrente nelle more della definizione del presente giudizio” e, pertanto, hanno ravvisato “l’opportunità, stante la rilevanza degli interessi pubblici e privati coinvolti, di fissare la discussione nel merito alla prima udienza utile (ovvero l’11 ottobre 2017, ndr.) nel rispetto dei termini a difesa”.
A fronte della decisione dei giudici la Regione ha chiesto però di anticipare il giudizio di merito dei ricorsi dando mandato agli uffici dell’Avvocatura della Regione di presentare un’istanza in tal senso al Tribunale amministrativo.
“Il rinvio della discussione di merito di altri nove mesi, unita alla sospensione dell’efficacia delle nostre delibere, rischia di causare un danno a tutto il sistema sanitario regionale - spiega l’assessore
Antonio Saitta -. Il nostro obiettivo è soprattutto quello di garantire che i pazienti siano curati e seguiti sulla base delle loro esigenze e purtroppo non sempre questo è avvenuto. La Giunta che ci ha preceduto, ad esempio, ha pagato gli operatori senza accreditamento. Solo una riforma della psichiatria riporterà ordine in questo settore, dove anche i soggetti privati devono essere accreditati e operare su una base tariffaria in funzione dei servizi che prestano. Oggi la psichiatria è rimasto l’unico settore della nostra sanità a non avere queste regole”.
Saitta ricorda anche che degli otto ricorsi presentati al Tar, due saranno già esaminati nel merito a fine febbraio.
26 gennaio 2017
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