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Esenzioni ticket. Damascelli: “In arrivo cartelle pazze ai cittadini per colpa di un modello poco chiaro”


L’equivoco, secondo il consigliere di Forza Italia, è provocato da due codici di esenzione “simili”. “Ne discenderà una pioggia di ricorsi alle autorità giudiziarie che peseranno non poco sulle casse pubbliche”, osserva Damascelli che chiede al presidente Emiliano di intervenire “sulle richieste di rimborso, ma anche sul sistema nel suo complesso”.

10 FEB - “Una situazione a dir poco incresciosa che sta provocando notevoli disagi ai cittadini: le aziende sanitarie locali stanno inviando richieste di rimborso agli utenti che hanno trasmesso le autocertificazioni per l’esenzione dai ticket farmaceutici e per le visite specialistiche, persino a coloro che ne avrebbero effettivamente diritto. Il tutto per colpa della compilazione di un modello, scaricabile dai siti internet istituzionali, che indurrebbe in errore chiunque non sia in possesso di precise competenze in materia fiscale”. Ad affermarlo è Domenico Damascelli, consigliere regionale di Forza Italia, annunciando che depositerà un’interrogazione consiliare diretta al presidente della Giunta regionale e assessore alla Sanità, Michele Emiliano.

“Nel modello in questione – spiega Damascelli - si richiede di barrare alcune caselle: la prima, ‘E01’, va segnata dai cittadini con oltre 65 anni di età ed un reddito complessivo non superiore ai 36.151 euro. L’equivoco emerge tra simili codici di esenzione, ovvero tra ‘E01’ ed ‘E04’: quest’ultimo riservato a ‘i titolari di pensione al minimo’ di età superiore a 60 anni con un reddito inferiore a 8.263 euro (fino a 11.362 in presenza di coniuge e di ulteriori 516,46 euro per ogni figlio a carico). Ed ora veniamo all’assurdità sottesa ad alcune richieste di rimborso. Infatti, alcuni cittadini con oltre 65 anni d’età e titolari di pensione al minimo, hanno barrato la casella ‘E04’, perché così effettivamente rubricata. Pertanto, si sono visti recapitare le richieste sebbene abbiano comunque diritto all’esenzione secondo altri codici. Ergo, alcuni dovrebbero pagare per il sol fatto di aver barrato una casella anziché un’altra, pur essendo in possesso di situazioni reddituali e d’età compatibili”.

“Se questa è una situazione oggettivamente grave – prosegue il consigliere -, non lo è meno quella di chi ha ricevuto la richiesta dopo anche quattro anni (non potendo spesso neppure sostenere la spesa per condizioni economiche mutate nel tempo e fortemente intaccate dalla crisi economica), o l’altra ancora di chi è stato indotto in errore da un modello confusionario: tanti assistiti che non hanno raggiunto i 65 anni, hanno ritenuto di rientrare nella casella E04 poiché hanno una pensione inferiore agli 8.200 euro (non considerando, però, eventuali rendite anche minime perché non richieste nel modulo Asl).

Per Damascelli la situazione porterà a “una pioggia di ricorsi alle autorità giudiziarie che peseranno non poco sulle casse pubbliche, decretando il fallimento del sistema di autocertificazione introdotto nel 2012, quando sarebbe stato più agevole per le Asl ricevere i dati direttamente dai richiedenti. E dal primo aprile, con l’inizio dell’anno fiscale, gli uffici delle Asl saranno presi d’assalto dai cittadini per il rinnovo. Per questo – conclude Damascelli - chiedo al presidente Emiliano di intervenire prima che sia troppo tardi, intervenendo non solo sulle richieste di rimborso, ma anche sul sistema nel suo complesso che sta provocando solo danni e disagi alla comunità”.

10 febbraio 2017
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