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Bilanci ASL Napoli 1 Centro. Corte dei Conti: “Su 2018/2019 significative criticità e irregolarità”


I risultati economici di entrambi gli esercizi esaminati fanno registrare “dati di perdita che, seppur decrescenti (dai circa 79 mln di euro del 2018, ai 49 mln del 2019), sono stati influenzati dall’aumento in conto esercizio della contribuzione proveniente dal bilancio regionale”. Per la Corte dei Conti alla Asl serve “un sistema di contabilità analitica e di un’implementazione delle procedure amministrativo-contabili”. IL DOCUMENTO

17 MAG - La Sezione regionale di controllo della Corte dei Conti per la Campania presenta i risultati della verifica sui bilanci 2018 e 2019 dell’ASL Napoli 1 Centro rilevando “il permanere di significative criticità ed irregolarità”.

I risultati economici di entrambi gli esercizi esaminati, spiegano in una nota i giudici contabili, “hanno registrato dati di perdita che, seppur decrescenti (dai circa 79 milioni di euro del 2018, ai 49 milioni del 2019), sono stati influenzati dall’aumento in conto esercizio della contribuzione proveniente dal bilancio regionale”.

Persistono, inoltre, le irregolarità, già osservate negli anni precedenti, relative sia alla sistemazione delle voci di credito riferite ai “doppi pagamenti” effettuati nel tempo dall’Azienda, sia al completamento dell’attività di circolarizzazione dei debiti e dei crediti. “L’ultimazione e la corretta sistemazione di tali operazioni contabili - ha precisato la Sezione - saranno oggetto, in futuro, di costanti verifiche (consuntivo 2020 e successivi)”.

Per quanto attiene al fenomeno dei cosiddetti “doppi pagamenti” e alle criticità connesse al loro recupero, la Sezione sottolinea che la relativa partita contabile presenta un saldo da recuperare, alla data del 31 dicembre 2019, superiore ai 62 milioni di euro, a fronte di un dato, aggiornato al 31 dicembre 2020, superiore ai 49 milioni di euro. “La mancata adeguata svalutazione di tali crediti incide negativamente sulla complessiva attendibilità del bilancio”, osserva la Corte dei Conti.

Con riferimento al Fondo rischi, “si è osservata, in particolare, la mancata valutazione dello stato dei rischi da parte dell’Azienda sanitaria, compromettendo, in tal modo, la verifica dell’adeguatezza del relativo accantonamento in bilancio. Rilevanti criticità, riconosciute, peraltro, dai rappresentati dell’Azienda, scaturiscono, inoltre, dalla gravosa/carente gestione del patrimonio immobiliare, costituito da numerosi terreni, anche situati fuori dal distretto dell’Azienda, da immobili di pregio e da immobili adibiti ad uso abitativo”.

Elementi critici sono emersi in relazione all’“elevato contenzioso con le strutture private accreditate, all’incremento di spesa per consulenze e collaborazioni in ambito sanitario, nonché al frequente ricorso all’istituto delle proroghe contrattuali. L’indicatore che rileva la tempestività dei pagamenti, cui l’Azienda è tenuta per le prestazioni ricevute a vario titolo, risulta, da ultimo, fortemente influenzato dal pagamento dei debiti pregressi”.

“Le irregolarità riscontrate - ha concluso la Sezione - fanno emergere la necessità di un sistema di contabilità analitica e di un’implementazione delle procedure amministrativo-contabili sottostanti alla corretta contabilizzazione dei fatti aziendali, per migliorare la qualità dei dati contabili. Tali obiettivi dovranno accompagnarsi ad un incisivo processo di razionalizzazione dell’assetto organizzativo dell’Azienda e di coordinamento delle diverse strutture operative, ferma la non più rinviabile esigenza di rafforzare l’efficacia e l’efficienza del sistema dei controlli interni”.

17 maggio 2022
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