Covid. Nursind: “I sanitari chiedono lo psicologo per combattere lo stress”

Covid. Nursind: “I sanitari chiedono lo psicologo per combattere lo stress”

Covid. Nursind: “I sanitari chiedono lo psicologo per combattere lo stress”
“Abbiamo accolto centinaia di richieste di sostegno psicologico da parte del personale ospedaliero. Serve un cambio di passo subito. Ci sono infermieri che non fanno ferie da maggio 2020, ma il nuovo concorso per assunzioni a tempo indeterminato si è concluso adesso. Ci vorranno almeno un paio di mesi prima di inserire nuove leve nell'organico, peraltro inesperte”, spiega il sindacato autonomo degli infermieri.

“Centinaia di richieste di sostegno psicologico tra il personale ospedaliero in Toscana. Serve un cambio di passo, ssiamo allo stremo delle forze, fisiche ma anche psicologiche: nelle scorse settimane abbiamo accolto centinaia di richieste di sostegno psicologico da parte del personale ospedaliero. Serve un cambio di passo subito”. A lanciare l’allarme è Giampaolo Giannoni, segretario di Nursind Toscana, sindacato autonomo degli infermieri.

“Ci sono infermieri che non fanno ferie da maggio 2020, ma il nuovo concorso per assunzioni a tempo indeterminato, atteso per mesi, si è concluso adesso. Ci vorranno almeno un paio di mesi – sottolinea il segretario di Nursind Toscana – prima di inserire nuove leve nell'organico, peraltro inesperte: manca personale per la campagna vaccinale e per le terapie intensive”.

“Qualche esempio? Il Centro Pegaso Creaf di Prato, costato 5 milioni di euro di soldi pubblici ospita oggi una trentina di pazienti Covid su 400 posti letto disponibili, per mancanza di personale. Gli alberghi sanitari scoppiano di pazienti Covid ma non hanno personale sufficiente per assisterli”.
“La pandemia si è innestata su una carenza strutturale, il sistema pubblico – prosegue Giannoni – non si è saputo riorganizzare in tempo, ha rastrellato la Sanità privata, creando peraltro notevoli difficoltà gestionali in cliniche e case di cura private. Si è fatto tardi anche con le stabilizzazioni dei precari, mentre le richieste di mobilità vanno al rallentatore”.

“Il risultato – spiega – è che chi può prende strade migliori e più sicure, in altre regioni o all’estero. Stiamo lavorando con uno stress lavoro correlato pesantissimo da più di un anno e senza alcun riconoscimento economico. In questi giorni in alcune aziende si discute sulla modalità di corresponsione dell’indennità per malattie infettive, ma parliamo di risorse limitatissime”.

“Le numerose richieste di sostegno psicologico rappresentano un campanello d’allarme importante – conclude Giannoni -: alcuni infermieri si sono licenziati, altri non riescono a gestire lo stress, anche in relazione a problematiche personali e familiari pesanti. Il personale ha bisogno di respirare”.

24 Marzo 2021

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