Eterologa. Da Gennaio al via presso il S. Margherita di Cortona la “Diagnosi Genetica Preimpianto”

Eterologa. Da Gennaio al via presso il S. Margherita di Cortona la “Diagnosi Genetica Preimpianto”

Eterologa. Da Gennaio al via presso il S. Margherita di Cortona la “Diagnosi Genetica Preimpianto”
L’ospedale toscano sarà dal 2016 il primo centro pubblico in Italia ad eseguire la Diagnosi Genetica Preimpianto. Il Centro è quello che ha eseguito il maggior numero di fecondazioni eterologhe in Italia con un’altissima percentuale di successo: 63 le fecondazioni eterologhe eseguite, di cui 35 eterologhe femminili e 28 maschili.

Il centro Pma dell’ospedale Santa Margherita di Cortona sarà il primo in Italia ad adottare la da gennaio 2016 gennaio la Diagnosi genetica preimpianto, una vera e propria “amniocentesi anticipata”, non fatta sul feto, ma ancor prima sull’embrione, fino ad oggi severamente vietata dalla legge 40. Ora dopo dieci anni di battaglie è finalmente possibile alleviare, la coppia, anche della possibile delusione in fase progressiva della gravidanza inizialmente possibile solo nei centri privati, di Bologna o Roma, a costi estremamente elevati come la stessa procreazione assistita.
 
“Da Gennaio, in collaborazione con l’Università di Siena, si procederà a Cortona ad eseguire questa diagnosi che inizialmente – come afferma il direttore Luca Mencaglia – sarà un esame a cui sottoporre le coppie portatrici di patologie genetiche, e andrà in un secondo momento a sostituire quasi totalmente l’amniocentesi tradizionale”.
 
“C’è ancora molto da fare per garantire a donne e uomini il diritto alla procreazione. La sanità pubblica ha il dovere di offrire servizi di qualità in tutta Italia e non solo in alcune Regioni che hanno una sanità di maggiore efficienza come sono Toscana, Emilia, Veneto e Lombardia. Ma spetta proprio a queste Regioni anche essere punto di riferimento e di sperimentazione e trainare in tutto il Paese anche un cambiamento culturale”.  E' quanto ha affermato Emilia Grazia De Biasi, presidente della commissione sanità del Senato chiudendo i lavori di un convegno regionale organizzato a Cortona sulla diagnosi genetica preimpianto e la fecondazione eterologa.


 


“Vedo chiaramente – ha sostenuto De Biasi – che il popolo italiano ha spesso paura della scienza e ancora la considera magia. Si fa confusione fra scienza e fantascienza. E’ anche per questo che diventa complicato aprire una campagna sulle donazioni”.
 
I numeri. Oggi in Italia sono circa il 20 per cento le coppie in età considerata fertile che non riescono ad avere figli dopo due anni di tentativi. Siamo nell’ordine di 4 milioni di persone. “Non è più reato compiere la scelta nei casi in cui è finalizzata ad evitare l’impianto di embrioni affetti da gravi malattie trasmissibili che possono determinare gravi pericoli per la salute fisica e psichica della donna – è stato ricordato nel convegno – e non si tratta di eugenetica ma di tutela della salute della donna stessa”.

Il Centro di Pma S. Margherita di Cortona, a totale gestione pubblica, è quello che ha eseguito il maggior numero di fecondazioni eterologhe di tutta Italia con un’altissima percentuale di successo, in un contesto professionale, ma anche umano, che lo rende particolarmente attrattivo anche fuori dalla Toscana. 63 le fecondazioni eterologhe eseguite, di cui 35 eterologhe femminili e 28 maschili.

Al Centro di Pma S. Margherita di Cortona sono state viste da inizio anno duemila coppie: per 457 si è proceduto alla fecondazione in provetta di secondo livello, con un successo del 40%.

Nel corso dell’incontro a cui hanno preso parte anche la senatrice Donella Mattesini membro della commissione sanità del Senato, i responsabili dei centri Pma pubblici della Toscana (Cortona, Firenze e Viareggio), i commissari dell’azienda e della programmazione dell’area vasta sud-est Enrico Desideri e Valter Giovannini, il direttore del centro di genetica dell’università di Siena, Alessandra Renieri, il professione di Biodiritto dell’università di Firenze Gianni Aldini, si sono esaminate anche altre esperienze e capacità specifiche della struttura ospitata nell’ospedale della Valdichiana.
 “Fornire prodotti sicuri, di buona qualità – sostiene  Gianni Baldini, docente universitario, consulente della Regione Toscana – con una banca locale come quella cortonese, è la più grande scommessa.”

11 Dicembre 2015

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