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Sassari. Dalla scorsa estate quasi 1.000 donne prese in carico dalla nuova senologia aziendale


L’Aou di Sassari risponde a una lettera pubblicata da La Nuova Sardegna in cui si parla della Smac come di un “fantomatico centro mai partito”. La struttura è operativa e cresce. Unico problema, ammette il direttore sanitario Nicolò Orrù, le liste d’attesa: “Ma l‘acquisizione del personale di anestesia e di sala consentirà di riportare le procedure ai tempi indicati dal ministero della Salute”

12 APR - La Smac (senologia multidisciplinare aziendale coordinata) dell’Aou Sassari, da quando ha iniziato a muovere i primi passi, il 5 giugno 2017, ha preso in carico 989 donne (di queste 687 hanno avuto accesso alla struttura tramite il numero verde e le rimanenti tramite attraverso accesso diretto) ed erogato oltre 3.000 prestazioni tra esami radiologici, esami istologici, visite di chirurgo plastico e visite di chirurgo senologo quindi visite fisiatriche, genetiche, oncologiche, psicologiche, radioterapista, senologia radiologica, anche per le pazienti in follow up nei cinque anni.

Così l’Azienda risponde a una lettera pubblicata da La Nuova Sardegna in cui si parla della Smac come di un “fantomatico centro mai partito”.

“La Smac, nella sua prima fase situata al piano terra del palazzo Clemente, da ottobre è stata trasferita nella seconda stecca bianca, trovando una adeguata sistemazione in locali dedicati”, ha precisato l’Aou. “Con l'atto aziendale la direzione strategica dell'Aou ha confermato all'interno del dipartimento Onco-ematologico la struttura semplice dipartimentale di Coordinamento Breast unit. A febbraio di quest'anno, inoltre, la direzione aziendale ha conferito al professor Gian Vittorio Campus l'incarico temporeneo di direttore della struttura Coordinamento Breast unit”.

La struttura, insomma, si consolida e cresce.

“Resta una debolezza”, ammette il direttore sanitario dell'Aou Nicolò Orrù: “quella che ci vede impegnati nell'abbattimento delle liste d'attesa per gli interventi operatori che, nonostante l'attivazione di uno specifico progetto, sono ancora elevate. Sicuramente l'acquisizione del personale di anestesia e di sala consentirà un'azione mirata, per riportare ai tempi indicati dal ministero della Salute le procedure di intervento da realizzare una volta fatte le diagnosi istologiche”.

Non esistono liste d'attesa, invece, per le urgenze. “Questa per noi è stata una conquista ed entro le 72 ore riusciamo a dare risposte per le mammografie, le ecografie e la tipizzazione istologica”, ha affermato la coordinatrice infermieristica della Smac Leurdina Corongiu. “Inoltre, una volta in possesso del referto istologico, prendiamo in carico la paziente e la avviamo al percorso diagnostico terapeutico più opportuno”.
 

12 aprile 2018
© Riproduzione riservata

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