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Veneto. Fimmg, Snami, Smi e Intesa Sindacale dichiarano lo stato di agitazione

Per i sindacati della medicina generale la Regione ha disatteso molti obiettivi necessari alla piena attuazione dell'assistenza territoriale. Questo nonostante gli  sforzi messi in campo, su più fronti, dai medici di medicina generale. Sforzi che hanno contribuito a rendere il Veneto una regione di eccellenza.


03 LUG - Disattesa l’applicazione del Piano Sanitario Regionale e ostacolata di fatto la sua attuazione per una assistenza diffusa e omogenea sul territorio da attuarsi attraverso le Medicine di Gruppo Integrate, come previsto dalla Dgrv n. 751/2015.

Nessuna volontà di sviluppare la residenzialità territoriale attraverso gli Ospedali di Comunità, l’Hospice e le Case di Riposo, affidate dal Piano Sanitario Regionale alla Medicina Generale.

Disatteso il sistema assistenziale H24, basato sull’integrazione tra il Mmg e il medico della Continuità Assistenziale in quanto l’accordo che doveva dare dignità ed efficacia all’attività sia diurna che notturna di questi Medici è ancora “disperso nei meandri burocratici di una inetta Direzione della Programmazione della Regione”.

Applicazione di una politica tendente alla divisione e all’opposizione tra il Medico di Medicina Generale e le altre figure professionali sanitarie che di fatto ne impedisce l’integrazione ipotizzando non meglio chiariti progetti di dipendenza dei Medici di Medicina Generale.
 
 
Sono questi solo alcuni dei capi di accusa mossi alla regione Veneto mossi dai segretari regionali di Fimmg Domenico Crisarà, Snami Salvatore Cauchi, Smi Liliana Lora e Intesa Sindacale Antonio Fania che hanno dichiarato lostato di agitazione della Medicina generale.
 
In una lettera dura e dettagliata, inviata ai medici di famiglia spiegano le motivazioni della necessità di disseppellire l’ascia di guerra. Non solo, invitano anche i colleghi sperimentatori del progetto ecofarmacie a sospendere immediatamente la raccolta di nuovi Consensi Informati per i propri assistiti “essendo venute meno per il futuro le garanzie riguardanti la raccolta del Consenso Informato riguardo alla normativa sulla Privacy”.
 
“Crediamo che sia fuori di dubbio che i Medici di Famiglia del Veneto abbiano profuso quantità d’impegno, fiducia e pazienza nel progetto di riorganizzazione delle cure primarie del Piano Sanitario Regionale e della Dgr n.751 per la strutturazione delle Medicine di Gruppo Integrate. Non parliamo poi della collaborazione piena e leale, fin dal suo inizio per sviluppare l’informatizzazione in sanità (il certificato di malattia digitale). In questo campo la Regione ha ricevuto molto di più di quanto ha investito. Grazie al nostro apporto ha avuto primati nazionali e internazionali investendo cifre di lunga inferiori di altre regioni “virtuose” come Lombardia ed Emilia-Romagna” scrivono i segretari Regionali che, dopo aver elencato le mancanze della Regione annunciano “una serie di pesanti azioni di contestazione a causa di una tale situazione ormai non più sostenibile, su cui richiamiamo la compattezza della categoria”.

03 luglio 2017
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