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Handicap psicofisici. Giunta assegna contributi per 700 mila euro

Le risorse a sostegno delle alle famiglie che seguono, per i loro figli, una delle cure con i Metodi Doman, Vojta, Fay, Aba o Perfetti, attualmente non offerte dal sistema pubblico, sono passate da 300 mila euro del 2007 a 700 mila negli ultimi due ani, anche per l’apertura a nuovi metodi riabilitativi. Nel 2017 sono state 350 le famiglie che hanno avuto accesso ai fondi, la maggior parte dei quali utilizzati per il metodo ABA (Applied Behaviour Analysis).


04 GEN - Con recente provvedimento la Giunta regionale del Veneto, su proposta dell’assessore alle Politiche sociali Manuela Lanzarin, ha assegnato 700 mila euro per venire incontro alle famiglie che seguono, per i loro figli, una delle cure con i Metodi Doman, Vojta, Fay, Aba o Perfetti attualmente non offerte dal sistema pubblico. I fondi sono destinati al rimborso parziale delle spese sostenute direttamente dalle famiglie. Nel 2007 erano 300 mila euro, aumentati a 500 mila e da due anni saliti a 700 mila anche per l’apertura a nuovi metodi riabilitativi.

“Questi strumenti di riabilitazione – spiega la Regione in una nota - sono rivolti anche alle problematiche dell'autismo e delle diagnosi di disturbo pervasivo dello sviluppo e mirano a ridurre i comportamenti problematici e a migliorare la vita dei bambini e dei ragazzi favorendo la socializzazione, la comunicazione ed il linguaggio, le autonomie personali e le abilità cognitive”. La normativa regionale (L.R. n. 6/99 e successive modifiche ed integrazioni) prevede contributi ai cittadini veneti portatori di handicap psicofisici che applicano tali metodi.

“Al fine di assicurare la concessione di tale contributo in modo uniforme in tutto il territorio veneto – spiega l’assessore Lanzarin – la Regione con vari provvedimenti ha definito i requisiti e le modalità per la presentazione delle richieste di rimborso delle spese sostenute per l’attuazione di queste metodiche riabilitative”.  Nel 2017 sono state 350 le famiglie che hanno avuto accesso ai fondi, la maggior parte dei quali utilizzati per il metodo ABA (Applied Behaviour Analysis).

“Questo provvedimento – conclude l’assessore – conferma la maggiore attenzione maturata dalla Regione verso le famiglie con figli che soffrono di disturbi del comportamento e di forme di autismo, riattivando i tavoli di confronto con i rappresentanti delle famiglie, i tavoli tecnici anche finalizzati alla rivisitazione delle linee guida e creando, con un altro recente provvedimento, due centri di riferimento per l’autismo: uno a Verona presso l’Azienda Ospedaliera Universitaria Integrata/UO Neuropsichiatria Infantile, specializzato nella diagnosi precoce, gli accertamenti eziologici e medici e l’intervento abilitativo precoce dell’età evolutiva, e l’altro a Treviso presso l’Azienda Ulss 2 Marca Trevigiana/UO Neuropsichiatria Infantile, che si occuperà dell’intervento abilitativo in adolescenti e giovani adulti”.

04 gennaio 2018
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