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Fp Cisl Napoli: “Non un solo operatore chiamato dell’emergenza Covid deve andare a casa”

Il segretario generale della Cisl Fp Napoli, Luigi D’Emilio “niente più compromessi e ritardi per chi in questi anni ha lavorato e spera in un futuro, finalmente, certo. La politica campana la smetta di essere succube della tecnocrazia, che si ostina a non rispettare le regole da loro stesse emanate”. Le 15 sigle sindacali del 118 scrivono a De Luca e al prefetto di Napoli per “definitiva soluzione della vertenza”

20 MAG - “Non un solo operatore sanitario chiamato a lavorare prima e durante l’emergenza Covid 19, deve andare a casa. Siamo pronti a difenderli in tutte le sedi possibili”. Il segretario generale della Cisl Fp Napoli, Luigi D’Emilio “non accetta più compromessi e ritardi per chi in questi anni ha lavorato e spera in un futuro, finalmente, certo”.

“La politica Campana la smetta di essere succube della tecnocrazia, che si ostina a non rispettare le regole da loro stesse emanate. Questo atteggiamento sta creando danni irreversibili alla qualità del Sistema sanitario regionale e alle famiglie che non hanno più certezze su cui costruire la loro vita”, incalza D’Emilio.

“Siamo quindi di fronte a paradossi – prosegue - come quelli della mancata attuazione dell’atto di indirizzo approvato dal Consiglio Regionale che avrebbe dovuto dare una regolata alla stabilità lavorativa in Campania che prorogava i contratti a termine fino ai 36 mesi e invitava a rispettare la durata dei 36 mesi nel caso di nuovi”.

La Cisl Funzione Pubblica si rivolge direttamente alle aziende sanitarie che “non ottemperano ai propri doveri e non rispettano l’indirizzo politico del Consiglio Regionale che prevede di effettuare contratti di almeno 36 mesi questi operatori sanitari, dagli infermieri agli Operatori Socio Sanitari, senza dimenticare nessuna figura sono stati gli artefici del mantenimento di livelli essenziali di Assistenza e protagonisti nella lotta alla pandemia”.

“Il personale precario rappresenta il 50% del fabbisogno reale del personale che dovrebbe essere in servizio presso gli ospedali napoletani”, spiega ancora il segretario generale Cisl Fp Napoli. “Pretendiamo rispetto per il personale precario insieme ad un impegno politico importante e se ciò non dovesse accadere in tempi brevi siamo pronti a mettere in campo tutte le iniziative atte a difendere ogni singolo operatore sanitario”.

I medici della Campania: chiudere accordo integrativo 118
15 sigle sindacali dei Medici scrivono al governatore campano Vincenzo De Luca e al prefetto di Napoli Marco Valentini per chiedere “una rapida ripresa del confronto e una definitiva soluzione della vertenza” sull’aggiornamento dell’Air l'accordo integrativo regionale per i medici dell’emergenza territoriale, che si occupano del 118.

“Siamo costretti - si legge nella missiva - a due mesi di distanza dall'incontro tenuto con modalità web, a constatare che l’AIR indicato in oggetto non ha ancora visto la sua conclusione. Centinaia di Medici di Emergenza Territoriale continuano ad aspettare un aggiornamento della loro retribuzione, che allo stato continua ad essere decurtata della oramai famosa indennità, vi sono stati solo degli incontri calendarizzati che però si sono interrotti una decina di giorni fa e rinviati a ‘data da destinarsi’”.

“Tale situazione determina una pesante frustrazione nei Medici Convenzionati del 118, che continuano a lasciare il servizio verso soluzioni occupazionali che meglio valorizzano, da un punto di vista economico, la loro professionalità”, pertanto “è necessario sapere quali risorse, a 22 anni di distanza, la Regione intende riservare alla valorizzazione della professionalità dei Medici del 118 e comprendere in quale quadro normativo e contrattuale si debba realizzare l’implementazione del Servizio di Emergenza Territoriale”, prosegue la missiva.

“È necessario, inoltre – si legge -, dare le indispensabili indicazioni ai componenti di parte pubblica per la definizione rapida dell’Accordo. I colleghi continuano a subire pesanti tagli per il mancato aggiornamento dell’Air e purtroppo l’emendamento al decreto sostegni, in via di approvazione, limita la sua efficacia al 31 dicembre 2020. Questi colleghi non riescono ad arrivare alla fine del mese, meritano l’attenzione e la gratitudine di tutti noi e sono in attesa di una rapida ed equa soluzione”.

“Nel ricordare che lo stato di agitazione della categoria non è stato mai revocato – si sottolinea ancora -, e che la ripresa del lavoro, con grande senso di responsabilità da parte dei colleghi, era subordinata alla sottoscrizione di un AIR più volte dato per già firmato, chiediamo una rapida soluzione”.

La lettera è firmata dalle segreterie regionali di Anaao, Aaaroi Emac, Cimo, FP CGIL Medici, CISL Medici, Federazione Medici UIL FPL, Fvm, Fassid, Anpo, Ascoti, Fials Medici, Fesmed, Fimmg, Smi, Snami, Sumai Assoprof e Fespa.

20 maggio 2021
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