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Canone Rai. Si paga anche per studi medici e sanitari senza Tv, basta il computer. E' rivolta


Il canone andrebbe pagato comunque, secondo la Rai, perché la Tv si può vedere anche sul monitor di un computer. Lo denunciano i veterinari che hanno già ricevuto i bollettini del canone "extra". Minacciata class action contro la Rai. Anche i medici in allarme "Non pagheremo".

17 FEB - Contro il “canone speciale” della Rai è esplosa la protesta dei medici veterinari italiani che si sono visti recapitare in questi giorni una lettera e un bollettino postale che richiama un versamento di 200, 91 euro. L’imposta è richiesta anche in assenza di televisori nello studio professionale e viene “incomprensibilmente” estesa anche per la sola presenza di computer, in quanto strumenti atti a ricevere le frequenze della tv di Stato.


Il tutto sarebbe nato in virtù di un anacronistico Regio Decreto e del Decreto Salva Italia che però, al suo interno, cita solo le “imprese” e le “società”.
Oggi anche la Federazione italiana medici di medicina generale, a seguito di diverse segnalazioni dei propri iscritti circa l’invio di richieste di pagamento di un “canone speciale” da parte della Rai, ha fatto sapere tramite una nota di star approfondendo la questione con i propri legali, invitando a “non fare alcun pagamento”. Per il segretario nazionale Fimmg, Giacomo Milillo, al momento attuale “le strutture sanitarie non sono comprese, per questo invitiamo i nostri iscritti ad astenersi dal pagamento”.

Sull’incoerenza dell’impianto legislativo, Anmvi ha spiegato che è stata già presentata una interrogazione parlamentare al Ministro dell’Economia Mario Monti e al Ministro dello Sviluppo Economico Corrado Passera, su iniziativa dell’Associazione Nazionale Medici Veterinari Italiani. I parlamentari Gianni Mancuso e Rodolfo Viola, hanno dunque chiesto di escludere le strutture veterinarie dalle imprese e società obbligate al pagamento del “canone speciale” e di cancellare l’equiparazione degli apparecchi televisivi al personal computer utilizzati per ben altri scopi dalle strutture sanitarie.

I medici veterinari si attendono una “modifica urgente delle leggi attraverso un emendamento al decreto-liberalizzazioni, considerando questa una “occasione irrinunciabile per dimostrare l’equità e la ragionevolezza delle misure fiscali e per evitare una valanga di ricorsi o una class action contro il ‘canone speciale’”.

L’Anmvi, infine, ha anche pronto un esposto all’Autorità Garante delle Comunicazioni per verificare profili di illegittimità della pretesa tributaria della RAI su tecnologie multimediali, uso della posta elettronica e navigazioni in Internet per le quali si versa già un canone ai gestori di telefonia.

17 febbraio 2012
© Riproduzione riservata

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