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Distretti. Un gol vincente la collaborazione con i Mmg delle Aft

L’esperienza riuscita di collaborazione dei medici delle Aft dei Distretti di Latisana e Palmanova, grazie alla quale sono state effettuate 20mila vaccinazioni, offre spunto per nuove modalità future di medicina di comunità del territorio. Un modello che potrebbe essere ripreso nella realizzazione delle future Case di Comunità, in cui troverebbe possibilità di attuazione in altri importanti settori di intervento

07 FEB - Ventimila vaccinazioni effettuate dai Medici di Medicina Generale da settembre a dicembre 2021 nella Bassa Friulana.
Un’esperienza riuscita di collaborazione dei medici delle AFT dei distretti di Latisana e Palmanova che offre spunto per nuove modalità future di medicina di comunità del territorio. I medici di medicina generale della ex Azienda Sanitaria “Bassa Friulana“, dal 2019 divenuta parte della nuova Azienda “Friuli Centrale” (ASUFC), riuniti nelle 4 AFT (Aggregazioni Funzionali Territoriali) dei due distretti della Bassa Friulana (Latisana/San Giorgio di Nogaro e Cervignano/Palmanova) si sono resi protagonisti con pieno successo di un’esperienza di collaborazione fra professionisti convenzionati (i Mmg), il distretto sanitario in cui operano, che ha facilitato l’organizzazione complessiva, Ie Amministrazioni Comunali, per la logistica e le organizzazioni di volontariato locali.
 
L’attività, infatti, è stata resa possibile da una stretta cooperazione fra i coordinatori delle AFT (dott. Khalid Kussini per l’AFT di Latisana, dott. Gianni Iacuzzo per l’AFT di San Giorgio, Dott. Gianluigi Tiberio per quella di Cervignano e dott. Romano Paduano per quella di Palmanova), i medici diigenti dei distretti, in particolare la dott.ssa Sila Stel, ed il personale infermieristico dei distretti.

Nel periodo considerato sono state erogate dai Mmg circa 20mila somministrazioni, tra prime e seconde dosi, più dosi di richiamo (booster). Va inoltre sottolineato che quasi 1.500 di questi interventi sono stati effettuati dai professionisti a domicilio delle persone con difficoltà al trasferimento preso le sedi vaccinali, quindi la popolazione più fragile ed esposta ai rischi maggiori connessi alla malattia infettiva.
 
I medici hanno operato presso sedi decentrate, messe a disposizione dai Comuni, con cui vi è stata una costante e fattiva collaborazione, favorendo un’agevole raggiungibilità per i cittadini, secondo una logica fondata sul principio della prossimità delle cure. Si sono perciò realizzati dei “minihub” vaccinali, aggiuntivi ai principali centri (hub) aziendali: presso un centro civico a Latisana (ex stazione ippica), in alcune palestre nel sangiorgino e poi centro civico di Villa Dora a San Giorgio, presso il centro diurno “Casa Gandin” a Gonars, nelle sedi della Protezioni Civile di Palmanova (ex Caserma Piave) e di Ruda (ex caserma Jesi). La stessa Protezione Civile, nei comuni citati ha offerto la massima collaborazione per la gestione degli accessi e il controllo nei punti di afflusso dei cittadini.
 
Presso questi “minihub” un pool di alcuni medici delle AFT, ognuna delle quali consta complessivamente di un numero di Mmg da 15 a 20, hanno erogato personalmente, in turnazione fra colleghi, le vaccinazioni per tutti gli assistiti dei medici di ciascuna AFT e, molto spesso, anche di persone provenienti da altri territori. Il numero complessivo di sedute, nel periodo considerato, è ammontato a 216. Con lo stesso criterio si sono effettuate le vaccinazioni a domicilio, in cui vi è stata anche la preziosa collaborazione di qualche medico volontario.
 
La modalità operativa ha seguito le linee definite da uno specifico Accordo Integrativo Regionale, sottoscritto nella prima metà dell’anno fra l’Assessorato regionale alla Salute e le principali Organizzazioni di rappresentanza sindacale della categoria.
Un ruolo importante, nella conduzione dell’attività, nel suo complesso, è stata rappresentata dal Distretto, secondo le modalità concordate nell’Ufficio Distrettuale di Medicina Generale (UDMG). Il distretto ha gestito la programmazione settimanale delle forniture delle dosi vaccinali, collegandosi con il Servizio Farmaceutico Aziendale, e la pianificazione delle liste di prenotazione. Un impegno di particolare delicatezza e precisione, che ha richiesto una continua supervisione per evitare sprechi e discontinuità nella programmazione di ciascuna seduta. Ancora una volta il distretto ha rappresentato l’interfaccia naturale fra l’Azienda Sanitaria e i sindaci, che trovano nel direttore del distretto il principale interlocutore per i temi di sanità pubblica. Una funzione che si è rivelata strategica soprattutto nel corso della pandemia.
 
Al pool di Mmg operanti per ciascuna AFT, oltre l’esecuzione delle vaccinazioni, spettava altresì il compito della registrazione nominale delle stesse sui sistemi informatici regionali a disposizione, a cui conseguiva per i cittadini, il rilascio del green pass da parte del Ministero Salute. Vista la complessità generale delle operazioni, vi sono stati anche alcuni fastidiosi disguidi, che hanno creato qualche momento di comprensibile tensione con alcune persone, ma che con un po’ di pazienza e di impegno si sono risolti.
 
In conclusione, l’esperienza condotta, poi proseguita ed intensificata anche nel mese di gennaio 2022, ha dimostrato come il Distretto rappresenti il giusto contesto organizzativo in cui si può espletare con successo una medicina di popolazione condotta dalle AFT della Medicina Generale. Rappresenta quindi un modello da considerare con la massima attenzione in vista della realizzazione del programma di rilancio della Sanità Territoriale, prevista e finanziata dal Pnrr, che non può che fondarsi su un riaffermato ruolo del distretto quale struttura sanitaria chiamata a pianificare e organizzare gli interventi sociosanitari per la popolazione servita, con una stretta e costante collaborazione con gli Enti Locali e le organizzazioni di volontariato attive nel territorio.
 
Un modello che potrebbe essere ripreso nella realizzazione delle future Case di Comunità, in cui troverebbe possibilità di attuazione in altri importanti settori di intervento. Fra questi in particolare, i percorsi di presa in cura programmati per i cittadini affetti da malattie croniche, che potrebbero trovare nelle Case di Comunità dei distretti, il centro di riferimento (minihub) ove recarsi o con cui essere in contatto telematicamente, per la gestione delle cure di lungo termine. In tal caso è auspicabile che i futuri Accordi Integrativi Regionali e Aziendali, prendano spunto per incoraggiare questo tipo di attività dei MMG riuniti nelle AFT dei distretti, nel cui contesto sarà possibile porre in essere tutte le sinergie interprofessionali, dando vita e stabilità a modalità di lavoro di equipe multiprofessionale, come da molto tempo ormai si auspica, e che con le Case di Comunità avrebbero una grande opportunità di effettiva realizzazione.
 
La CARD, società scientifica dei distretti, guarda quindi con particolare favore all’esperienza della Bassa Friulana, nella prospettiva di promuovere e dare risalto a tutte le iniziative innovative orientate alla massima integrazione nel contesto distrettuale dell’operato dei medici di medicina generale.
 
Luciano Pletti
Vicepresidente CARD Italia e Presidente CARD FVG


07 febbraio 2022
© Riproduzione riservata

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