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Epatite C. De Filippo: “Nel 2015 curate oltre 30mila persone. Spesa media di 31mila euro a trattamento per mancato raggiungimento tetto 50mila pazienti”. Grillo (M5S): “È caos numeri”

di G.R.

La spesa per l'acquisto delle terapie è stata di 986 mln. Così il sottosegretario alla Salute ha risposto ad un interrogazione del M5S. La spesa media per trattamento è praticamente raddoppiata rispetto ai 15.000 euro attesi dall'accordo Sovaldi/Harvoni. Quest'ultimo prevedeva una scontistica per il raggiungimento di 50mila pazienti. Grillo (M5S): "Smentite le cifre diffuse dal DG Aifa. Si evidenzia la mancanza di capacità da parte dei vertici dell'Ente regolatorio".

24 GIU - "Il valore economico della spesa sostenuta per le confezioni dispensate ai pazienti nel 2015 per il trattamento dell'Epatite C, comunicato dalle Regioni a fronte dell'erogazione in distribuzione diretta, è stato di 1.558 milioni di euro. Parallelamente, le restituzioni operate dalle aziende farmaceutiche (quasi esclusivamente la ditta Gilead) in attuazione degli accordi negoziali sottoscritti con l'Aifa, hanno generato una riduzione della spesa per un importo complessivo di 572 milioni di euro.In sintesi, data una spesa netta erogata di 986 milioni di euro, la spesa media è stata pari a circa 31.700 euro". Così il sottosegretario alla Salute, Vito De Filippo, è intervenuto ieri in commissione Affari Sociali per fare il punto della situazione sulla spesa per i farmaci innovativi sostenuta nel 2015, rispondendo ad un'interrogazione presentata dalla vicecapogruppo alla Camera del M5S, Giulia Grillo (leggi la risposta integrale di De Filippo).
 
Lo scorso anno il Ssn ha dunque sostenuto una spesa per trattamento praticamente doppia rispetto ai 15.000 euro attesi dall'accordo Sovaldi/Harvoni per il trattamento di 50.000 pazienti. Proprio il mancato raggiungimento entro il 31 dicembre 2015 dei 50 mila pazienti dell’accordo non ha consentito di acquisire oltre la metà del valore della scontistica derivante dall'accordo Prezzo/Volume, che si sarebbe ottenuto con gli ultimi due scaglioni da 10 mila pazienti.
 
Ma le ragioni di una spesa tanto più elevata rispetto a quella programmata non si esauriscono qui. "Il trattamento dell'epatite C prevede schemi terapeutici che associano il medicinale Sovaldi (sofosbuvir) con altri antivirali, come Daklinza (daclatasvir) e Olysio (simeprevir). Questi schemi terapeutici hanno un costo medio pari quasi al doppio di quello a base di Sovaldi", ha spiegato De Filippo. 
 
"I costi per paziente dei trattamenti in combinazione di Sovaldi con Daklinza o Olysio, sono quelli associati alla spesa più elevata (oltre i 40.000 euro per paziente) - ha aggiunto il sottosegretario -. Il ricalcolo della spesa media complessiva escludendo le combinazioni di Sovaldi con Daklinza o Olysio, evidenzia una spesa per paziente che si riduce da 31.275 euro a 22.828 euro".
 
Dunque il consistente aumento dei costi per trattamento sembra essere la conseguenza di più cause: il mancato raggiungimento dei 50mila pazienti trattati entro il 31 dicembre 2015, e la più alta spesa media dei trattamenti in associazione di Sovaldi con Daklinza o Olysio.
 
Dura la replica di Giulia Grillo (M5S) che torna nuovamente ad attaccare con decisione i vertici dell'Agenzia del farmaco. "È di poco inferiore di un miliardo di euro, pari a circa 31 mila euro per singolo trattamento, l’investimento che nel 2015 il sistema sanitario nazionale ha effettuato per la somministrazione dei farmaci anti epatite C. Numeri ben diversi da quelli dichiarati dal Direttore Generale dell'Aifa, nel corso della trasmissione Report del 15 maggio scorso, in cui riportava come la spesa complessiva fosse di 750 milioni per 50 mila pazienti e, dunque, pari a 15 mila euro a trattamento".
 
“Risulta evidente che i numeri forniti nella risposta sono incompatibili con quelli di cui ha parlato il Dg dell'Aifa, Luca Pani. Questa situazione di caos è inaccetttabile e richiede ulteriori chiarimenti. Inoltre - prosegue la vicecapogruppo alla Camera del M5s - grazie alle indicazioni fornite dall'ufficio affari legali dell'Aifa, si rileva chiaramente come la secretazione del contratto con la ditta Gilead abbia portato all'impossibilità di governare al meglio le strategie di acquisto dei farmaci".
 
Infine, richiamando la risoluzione recentemente approvata dalla Commissione Affari sociali, Grillo invita il Governo ad "agire con determinazione nel senso di dare attuazione a quest'ultima, garantendo che, nel futuro, non si ricorra ad accordi con clausole di riservatezza per l'acquisto di medicinali, ad eccezione di casi straordinari, e che gli accordi con clausole di riservatezza siano sottoposti alla vigilanza dell'Autorità nazionale anticorruzione e, per quanto di competenza, al controllo della Corte dei conti".
 
Giovanni Rodriquez

24 giugno 2016
© Riproduzione riservata

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