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Governo. Chiuse le consultazioni. Situazione in stallo, chiesto più tempo per il programma e per ora niente nomi per premier


Ad aprire l’ennesimo giro di consultazioni, alle 16:30, Di Maio, Toninelli e Grillo per i 5 stelle. A seguire, a partire dalle 18, è stato il turno di Centinaio, Giorgetti e Salvini per la Lega. Intanto il tavolo tecnico torna a riunirsi per colmare le distanze ancora presenti sul programma. Di Maio chiede ancora tempo a Mattarella e non fa nomi per il premier. Anche Salvini frena: "Il Governo parte se può fare le cose. Altrimenti niente. Per questo abbiamo chiesto qualche altra ora per vedere se è possibile chiudere intesa su programma perché su alcuni punti importanti ci sono ancora divergenze. Il toto nomi non mi appassiona, mi appassiona il toto cose"

14 MAG - Il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha ripreso oggi le consultazioni in vista della formazione del prossimo governo. Il presidente della Repubblica ha ricevuto, separatamente, il MoVimento 5 stelle e la Lega. 
 
Ad aprire l’ennesimo giro di consultazione, alle 16:30, Luigi Di MaioDanilo Toninelli e Giulia Grillo per i 5 stelle (vedi video). A seguire, alle 18, è stato il turno di Gian Marco CentinaioGiancarlo Giorgetti Matteo Salvini per la Lega (vedi video).
 
Dopo un intero week end di lavori a Milano il programma del futuro esecutivo giallo-verde sembrava essere quasi pronto. Invece oggi sono emerse diverse difficoltà e divergenze riguardanti in particolare alcuni temi: immigrazione, giustizia e infrastrutture su un totale di 25/30 punti finora messi sul tavolo.
 
Da sottolineare anche un monito da parte di Salvini sui rapporti con la UE: "Argomento delicato ma secondo noi inevitabile su cui c'è accordo o non c'è accordo: la nuova posizione dell'Italia in Europa. Non è un governo 'spauracchio' ma sicuramente gli italiani ci hanno votato per portare a Bruxelles ed a Strasburgo la centralità del tema italiano del lavoro, della difesa dell'agricoltura, del made in Italy, della pesca. Oggi è crollato l'ennesimo tetto di una scuola. Io devo sbloccare la possibilità di spendere dei soldi bloccati da vincoli e regole esterne perché voglio che i nostri figli entrino in classe senza che i soffitti gli cadano in testa. O riesco a dare vita ad un governo che ridiscute questi vincoli esterni, oppure è un libro dei sogni. Ed io non voglio prendere in giro nessuno. Il governo parte se può fare le cose. Se ci rendiamo conto che non siamo in grado di fare quello per cui gli italiani ci hanno votato, non cominciamo neanche".
 
Dopo tanta attesa però Di Maio, uscendo dall'incontro con Mattarella, ha detto che lui e Salvini hanno concordato di non fare nomi pubblicamente e che i nomi saranno fatti al termine del lavoro sul programma per il quale sono stati chiesti altri giorni al Capo dello Stato che ha accordato il maggior tempo richiesto senza prevedere una scadenza.
 
Nelle ultime ore prima delle consultazioni avevano invece preso quota due nomi: quello di Giulio Sapelli, economista e docente alla Statale di Milano, con un trascorso nei CdA di Eni ed Unicredit; e quello di Giuseppe Conte, ordinario di diritto privato all’Università di Firenze e vicepresidente del Consiglio di presidenza della Giustizia amministrativa. Il primo sarebbe in quota Lega mentre il secondo verrebbe indicato dal M5S.
 
"È tutto vero. Sono stato contattato da entrambi le parti politiche e ho dato la mia piena disponibilità. Mi hanno spiegato che stanno valutando anche un altro profilo, quello di Conte e non mi hanno ancora detto chi hanno scelto. Ho detto loro che vorrò dire la mia sui ministri ho parlato con il collega Domenico Siniscalco, che spero di avere al mio fianco come ministro del Tesoro". Così l'economista Giulio Sapelli all'Ansa, sulla sua possibile candidatura a premier da parte di M5S e Lega.
 
Ma nel pomeriggio, poco prima dell'avvio delle consultazioni al Colle il portavoce dei 5Stelle smentisce la notizia: "Non è Giulio Sapelli il nome del premier che sarà portato al Colle".
 
Insieme a quelli di Sapelli e Conte, continuano in ogni caso a circolare altri possibili nomi a conferma dell'assoluta incertezza su quale sarà effettivamente la proposta che Di Maio e Salvini faranno prima o poi a Mattarella, anche perché gli stessi, solo ieri, assicuravano che il loro candidato premier sarebbe stato un politico.
 
E alla fine della giornata l'annuncio della Lega di un referendum sul programma di governo aperto a tutti i cittadini: "Sabato 19 e domenica 20 maggio referendum della Lega sul programma di governo. Ai gazebo che saranno nelle piazze d'Italia potranno votare tutti. Tra i punti principali l'abolizione della legge Fornero, nuove regole per l'immigrazione, legittima difesa, Flat Tax, riformulazione dei trattati europei". 
 
L'annuncio segue a quello dei giorni scorsi dei 5 Stelle che effettueranno la consultazione tra i propri iscritti via Web.

14 maggio 2018
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