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Carenza medici. Doria (Lega): “Consentire accesso in sovrannumero negli Atenei della Sardegna ai candidati sardi” 


La proposta in un intervento in Aula al Senato mercoledì scorso: “Nelle Università di Cagliari e Sassari si registra un crescente numero di giovani provenienti da altre Regioni e che, ottenuta la laurea, tornano a svolgere la loro professione nelle Regioni di origine”. Da qui l’idea di un provvedimento straordinario ma riservato “ai nati in Sardegna o ai residenti da almeno cinque anni antecedenti la domanda”. Per Doria si tratterebbe di una soluzione temporanea, “con la prospettiva che il Parlamento vari una legge di riordino del sistema universitario che abolisca il numero chiuso per l'accesso a Medicina”.

28 GEN - L'emergenza causata dal Covid ha mostrato la fragilità di alcuni sistemi sanitari regionali e messo in evidenza gli effetti dei tagli al personale. “È una situazione drammatica, quella scoperchiata dall'emergenza Covid, che sta incidendo negativamente sulle performance sanitarie del nostro Paese”, ha detto in Aula al Senato da Carlo Doria, Lega, che ha voluto evidenziare come in Sardegna si evidenzi, in tema di carenza di organici, “un trend ancora più negativo, con risvolti di portata ancora più grave ed emergenziale per la desertificazione della medicina territoriale, per la mancanza di medici di medicina generale e di pediatri di libera scelta, nonché per la chiusura di numerosi reparti ospedalieri per carenza di medici specialisti”.

Doria ha riferito ai colleghi come “nelle università di Cagliari e Sassari, che hanno entrambe la facoltà di medicina, si registra un crescente numero di giovani provenienti da altre Regioni italiane che si laureano in medicina e chirurgia. Questi, ottenuta la laurea, agevolmente varcano il Tirreno per svolgere la loro professione medica nelle Regioni di origine”.

Per questo, per il senatore sardo, è necessario “un provvedimento straordinario di deroga alla norma, richiedendo almeno per i prossimi due anni accademici la possibilità di immatricolare in sovrannumero nei due atenei sardi un numero congruo di studenti rispetto ai posti annualmente assegnati dal Ministero e il cui accesso avviene mediante il concorso nazionale”.

Non solo: “I posti in sovrannumero dovranno essere riservati ai nati in Sardegna o ai residenti da almeno cinque anni antecedenti la domanda; l'accesso ovviamente dovrà prevedere un test selettivo o avvenire con un titolo preferenziale per chi ha già sostenuto in precedenza l'esame di ammissione”.

Una proposta che, spiega Doria, “è condivisa dai rettori delle due università sarde e dalla Giunta regionale della Sardegna, che si farà parte attiva mettendo a disposizione le risorse necessarie per la copertura dei ruoli docenti aggiuntivi in funzione dell'aumento della popolazione studentesca quale investimento necessario per rimpinguare gli organici del Sistema sanitario regionale. L'attuale proposta, che non supera la legislazione vigente in materia di competenza statale, ha un carattere limitato nel tempo ed eccezionale, con la prospettiva che il Parlamento vari una legge di riordino del sistema universitario che abolisca il numero chiuso per l'accesso alla facoltà di medicina”.

“Tale provvedimento - ha concluso Doria in Senato - rappresenta per noi una misura indispensabile, che consentirebbe di fornire alla sanità sarda uno strumento efficace e immediato per contrastare la situazione di crisi in atto ed evitare una paralisi del servizio sanitario, con danni irreversibili che si ripercuoterebbero drammaticamente sulla salute dei sardi”.

28 gennaio 2021
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spacer Perché siamo contrari alla proposta di Doriadi P.Boldrini, G.Ganau e S.Manai

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