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Specializzandi. Risarciti 4 milioni a medici non pagati durante specializzazione post-laurea


Altro risarcimento milionario oggi a Torino a favore di medici che non hanno ricevuto il giusto compenso durante il corso di specializzazione post-laurea secondo quanto prevedono le direttive europee in merito.Il rischio di esborso per lo Stato italiano stimato in oltre 4 miliardi di euro.

25 GEN - Sono stati restituiti oggi a Torino assegni per oltre 4 milioni di euro, come rimborso per i medici che hanno frequentato le scuole di specializzazione post-laurea, ma a cui lo Stato italiano non ha riconosciuto la borsa di studio loro dovuta secondo le direttive europee in merito. Grazie all’ennesima vittoria in tribunale dei medici tutelati da Consulcesi, associazione italiana di tutela dei professionisti sanitari, la Presidenza del Consiglio dei ministri e i ministeri competenti sono stati obbligati a pagare questa somma imponente per il ritardo con cui sono state percepite le norme comunitarie che prevedevano l’obbligo di retribuire gli specializzandi.
 
Coinvolti anche i camici bianchi provenienti da Torino e dal Piemonte nella restituzione di queste somme completamente esentasse (i medici della regione hanno percepito in tutto oltre 400 mila euro) di cui si è fatta promotrice proprio Consulcesi. Si stima inoltre che soltanto in Piemonte questo diritto sia stato negato ad altri 6 mila camici bianchi. È infatti, imminente la partenza di un'altra azione collettiva di rimborso per tutti i medici specializzati tra il 1982 e il 2006.
 
 “In un momento storico in cui lo Stato chiede, tassa e toglie denaro, anche qui abbiamo fatto in modo che invece restituisse quanto giustamente dovuto, in una positiva controtendenza”.  Commenta il Vicepresidente di Consulcesi Edoardo Pantano, che aggiunge “nel 2013 abbiamo raggiunto la cifra di 327 milioni di euro riconosciuti dai tribunali di tutta Italia, con cause sempre più brevi e una giurisprudenza ormai consolidata in favore dei medici. Nel  2014 non rallenteremo. Non abbiamo alcuna intenzione di fermarci finché l'ultimo medico sul territorio nazionale il cui diritto sia stato leso non venga adeguatamente risarcito”.
 
“Il ritardo con cui lo Stato italiano ha recepito le Norme europee – spiega l’Avvocato Marco Tortorella - non solo ha privato i medici del giusto compenso, ma li penalizza ancora oggi sia nei concorsi pubblici che nello svolgimento della professione all’estero perché il titolo non è riconosciuto. Abbiamo agito direttamente con l'Avvocatura dello Stato per giungere a un accordo che contemperasse gli interessi dei medici con il contenimento dei costi per le casse pubbliche”.

25 gennaio 2014
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