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Test Medicina 2014. Tar Lazio riammette mille studenti esclusi in tutta Italia


 I primi ricorrenti ammessi sono quelli dell'aula 3 di Bari, dove nell’aprile 2014 fu trovato un plico manomesso. Accolti anche tutti i ricorsi della Federico II di Napoli, oltre a piccoli gruppi di Roma La Sapienza, Roma Tor Vergata e Milano Statale. Cgil: “Il ministro dell'Istruzione Stefania Gannini intervenga sui restanti 6.500, ammettendo tutti i ricorrenti”.

22 GIU - Una sentenza del Tar del Lazio consente a quasi mille studenti di essere equiparati ai vincitori del test per l’ammissione al corso di laurea in Medicina e Chirurgia, passando quindi da immatricolati con riserva a immatricolati di diritto. I primi ricorrenti ammessi sono quelli dell'aula 3 di Bari, dove nell’aprile 2014 fu trovato un plico manomesso. Accolti anche tutti i ricorsi della Federico II di Napoli, oltre a piccoli gruppi di Roma La Sapienza, Roma Tor Vergata e Milano Statale.

“Con riferimento alle concrete modalità di svolgimento delle prove per l’ammissione al corso di laurea a Medicina e chirurgia per l'anno accademico 2013-2014 – si legge nella sentenza che accoglie il ricorso degli studenti baresi - nel caso specifico l’amministrazione aveva richiesto, con direttive assunte formalmente, che il documento di identità dei candidati venisse lasciato aperto sul banco, ponendo in evidenza che nella delicata fase della correzione della prova da parte del consorzio Cineca, il codice apposto sulla scheda dei test, in quanto corrispondente a quello stampigliato sulla scheda anagrafica dei candidati, ben avrebbe potuto consentire l’associazione dell’elaborato al nominativo di ciascun candidato; il che è sufficiente a ritenere violato il principio di imparzialità e trasparenza nello svolgimento delle prove selettive ad evidenza pubblica, la cui osservanza va osservata in astratto, senza cioè prova concreta della sua violazione, come ripetutamente affermato dalla giurisprudenza di questo Consiglio di Stato”.

Gianluca Scuccimarra, Coordinatore Nazionale UDU – Unione degli Universitari che ha promosso il ricorso, sottolinea: “Attendevamo da un mese questa storica sentenza del Tar de Lazio che con il suo responso ha definitivamente sancito che i test d’ingresso al corso di laurea in medicina e chirurgia e odontoiatria 2014 è stato falsato, non solo per il plico mancante nell’aula 3 di Bari, ma anche per la violazione dell’anonimato verificatasi in quasi tutte le sedi in cui si è svolto il test d’ingresso che ha permesso una ulteriore fuga di notizie e trasmissione delle domande del test. Ora restiamo in attesa delle sentenze dei prossimi mesi che coinvolgeranno tutti gli iscritti con riserva in tutti gli altri atenei italiani, ma ormai l’indirizzo del tribunale amministrativo appare chiaro".

Massimo Cozza, segretario nazionale Fp Cgil Medici, commenta: “Sono state riconosciute le irregolarità denunciate nel passato concorso, grazie alla campagna dell’Udu con il patrocinio legale degli avvocati Bonetti e Santi Delia, e attraverso la formula del consolidamento, il merito degli studenti già ammessi in soprannumero. Tanti studenti che erano stati penalizzati dalla lotteria con irregolarità dei Test stanno brillantemente superando gli esami del primo anno. E’ questa la prova schiacciante che questo sistema di selezione va cambiato. Il Ministro Giannini ne prenda atto non solo con gli annunci, nello stile del Governo Renzi, ma passi ai fatti”.

“Ora che il Tar Lazio ha riconosciuto ai primi mille l'ammissione alla Facoltà di Medicina – aggiunge - il ministro dell'Istruzione Stefania Gannini intervenga sui restanti 6.500, ammettendo tutti i ricorrenti, anticipando le prossime sentenze del Tar con una sanatoria per tutti i ricorrenti ammessi con riserva. Il rischio infatti è che tra le prossime sentenze del Tar che arriveranno dopo il prossimo test di ammissione previsto per settembre e il limite ai circa 10 mila posti previsti, si produca un vero e proprio caos tale da inceppare il sistema. Serve un intervento risolutivo e lungimirante da parte della ministra Giannini e noi su questo fronte lavoreremo”.

22 giugno 2015
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