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Francesco Rocca è il nuovo presidente. Dalle liste d’attesa alla sanità di prossimità, ecco le sue proposte

Il candidato del Centrodestra vince il confronto elettorale e si appresta a governare la regione per i prossimi cinque anni. Nel suo programma per la sanità si punta al contrasto delle liste d'attesa, per il quale sarà istituito “un ufficio dedicato all’interno della Direzione Salute della Regione”. Altra parola chiave sarà “prossimità”, attraverso il rafforzamento della medicina territoriale. IL PROGRAMMA

13 FEB -

Francesco Rocca è il nuovo presidente della Regione Lazio. Vince la colazione di centrodestra.

Nel suo programma dedicato alla sanità regionale ci si concentra anzitutto sul problema delle Liste d’attesa per il contrasto delle quali sarà istituito “un ufficio dedicato all’interno della Direzione Salute della Regione”.

L’intenzione è poi di aprire “da subito un tavolo con gli operatori sanitari dell’emergenza e delle cure primarie per analizzare le principali criticità e individuare insieme le migliori soluzioni fornendo loro immediatamente gli strumenti finanziari, tecnologici e organizzativi necessari .A tal fine informatizzeremo la gestione dei posti letto disponibili a livello regionale con visione giornaliera e costituiremo un Ufficio dedicato all’interno del Direzione Salute della regione”.

Forte impegno anche nella lotta ai tumori, rafforzando i piani di screening, che attraverso le cure e l’assistenza, per il quale sarà realizzato anche un nuovo piano oncologico regionale che prevedrà, tra le altre cose, forti investimenti attrattivi per le migliori professionalità nel campo e la messa a disposizione dei test di Next-Generation Sequencing.

Altra parola chiave sarà “prossimità”, attraverso il rafforzamento della medicina territoriale investendo sulla medicina generale, la pediatria di libera scelta e la specialistica ambulatoriale per migliorare e facilitare l’accesso alle cure primarie e incentivare l’assistenza nelle aree interne a bassa densità abitativa. Telemedicina e assistenza domiciliare diventeranno le modalità principali di gestione del paziente non acuto ove le condizioni del paziente lo consentano.

Investimenti anche sulla farmacia dei servizi che diventerà uno dei principali nodi di accesso al servizio sanitario regionale, di prossimità del cittadino, “per tutte le prestazioni ivi erogabili in sicurezza”.

Fare di più e meglio per la Salute mentale. In questo ambito l’impegno del candidato del centrodestra è, tra la altre cose, verso il rafforzamento delle prestazioni sanitarie, socio-assistenziali e dell'assistenza sociosanitaria semiresidenziale e residenziale per le persone con disturbi mentali; l’implementazione dei Servizi Psichiatrici di Diagnosi e Cura per il ricovero dei pazienti psichiatrici volontari prevedendo un incremento di posti letto 1 su 5.000 abitanti; l’istituzione del Fondo per il sostegno psicologico delle famiglie per la gestione famigliare del congiunto convivente affetto da patologie mentali.

Tra gli altri progetti di Rocca, il rilancio delle “strutture storiche della capitale come ad esempio il CTO Alesini e il San Filippo Neri investendo in risorse umane e tecnologiche e valorizzandone la attività scientifiche”. Anche “l'area dell’ex nosocomio Forlanini” che è “in stato di abbandono, rappresenta una vergogna per la Citt àdi Roma e per la Regione Lazio ed un affronto ai tanti medici ed infermieri che hanno speso la loro vita nello storico ospedale. La nuova Giunta si impegna a restituire il Forlanini alla sanità regionale”.

Impegno, infine, per il “riequilibrio” dei “rapporti tra Roma e le Provincie del Lazio garantendo il potenziamento delle strutture provinciali con investimenti in risorse umane, strutturali e tecnologiche al fine anche di renderle attrattive rispetto alle regioni perimetrali”, e contro le infezioni ospedaliere: “Si tratta di una disfunzione del sistema inaccettabile in una Nazione progredita come la nostra – si legge nel programma di Rocca -. I dati precedenti la Pandemia, che ovviamente ha reso più difficile isolare le cause dei decessi, parlano di quasi 50mila casi ogni anno.50mila morti l’anno meritano un impegno risolutivo più netto e sistemico. Perché la costanza dei numeri dimostra che c’è un problema strutturale: parlare di “casi di malasanità” è disonesto e irresponsabile”.



13 febbraio 2023
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