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Gli odontotecnici e le fatture fiscali. Dov’è il problema?

di Tonino Sestili

11 LUG - Gentile direttore,
perché per gli odontotecnici, come vorrebbe il presidente della Cao Giuseppe Renzo, non dovrebbe valere quello che è normale per tutti gli altri produttori di un dispositivo medico su misura? Accade in tutto il comparto medico. Sempre accade che uno specialista prescriva al paziente o direttamente al fabbricante la produzione di un dispositivo medico su misura,lo stesso fabbricante fattura al paziente il dispositivo, mentre lo specialista fattura la Sua prestazione e il paziente paga entrambi. Nel pieno rispetto della normativa fiscale italiana.
 
Ma poi dovremmo credere che la Sanità Pubblica che così si comporta da tempo, lo fa in violazione di norme o per favorire l’abusivismo? Come tante affermazioni di Renzo, anche questa prima che censurabile da altri punti di vista è contraria al buon senso e alla logica. L’abusivismo è molto più facile incentivarlo operando in maniera diversa da quella delle Asl; per la semplice ragione che se ci sono due fatture c’è sicuramente anche la prescrizione ed il certificato di conformità (l’uno del Medico o Odontoiatra e l’altro del Odontotecnico).
 
Se invece c’è n’è solamente una, quella del medico, sono possibili anche altre ipotesi e non tutte sempre regolari. Se la protesi è stata fatta dall’Odontotecnico e magari provata anche da lui nel cavo orale del paziente con il medico connivente o addirittura con un medico prestanome, di certo non lo puoi vedere dalle fatture. Una cosa in ogni caso è certa: due fatture non portano certo all’istigazione all’abusivismo, direi addirittura che per certi versi lo scoraggiano.

Se non hanno effetti collaterali, due fatture portano altresì ad effetti virtuosi: maggiore trasparenza per il paziente, maggiore importanza e visibilità del lavoro dell’odontotecnico che il paziente vede e quindi può anche verificare che si tratta di una persona magari italiana e dotata di certe competenze e non di un anonimo magari allocato in chissà quale altro Paese dove le norme non sono come quelle europee, etc.

Credo che sia arrivato il momento di confrontarci con le istituzioni su una serie di questioni che ci riguardano, direttamente e senza interferenze di associazioni mediche che non rappresentano gli Odontotecnici. È il momento di essere realisti e chiedere a noi stessi l'impossibile!

SDT Tonino Sestili
Presidente C.I.Od. Lazio

11 luglio 2016
© Riproduzione riservata

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