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Antinfluenzale. Tranquilli, c’è ancora tempo per vaccinarsi

di Mario Lizza

28 OTT - Gentile Direttore,
mi è capitato di ascoltare una diatriba fra due medici. Il primo sosteneva che è presto vaccinarsi ai primi o nel mese di ottobre contro la classica malattia influenzale stagionale, il secondo per sostenere che bisogna essersi vaccinarti ai primi di ottobre, come dice la circolare ministeriale.
In realtà la circolare ministeriale n. 19214 del 4 giugno 2020 raccomanda di “anticipare la conduzione delle campagne di vaccinazione antinfluenzale a partire dall’inizio di ottobre e offrire la vaccinazione in qualsiasi momento della stagione influenzale”.

La mia esperienza di medico igienista - e non solo la mia - che ha promosso e organizzato per qualche decennio le campagne di vaccinazione antinfluenzale nella propria ASL è che da sempre l’influenza stagionale arriva piuttosto in ritardo, quasi sempre nel mese o, più, nei mesi successivi al periodo di Natale-Capodanno, dopo gli incontri di tante persone dentro e fuori le famiglie. Addirittura, in alcuni anni, milioni di italiani sono stati costretti a letto nel mese di marzo per epidemia influenzale. Personalmente, fino all’ultimo inverno ho vaccinato alcuni dei miei familiari nel periodo natalizio e nessuno di loro si è mai ammalato di influenza stagionale. Vaccinando troppo presto si corre il rischio che all’arrivo dell’influenza la concentrazione di anticorpi nel sangue stia diminuendo, visto che la protezione dal vaccino è temporanea, appunto stagionale. Novembre è un ottimo mese per vaccinarsi.
 
Insomma, credo che sia utile rassicurare i cittadini che va bene vaccinarsi nel mese di ottobre e ancora meglio nel mese di novembre, e in extremis anche a dicembre, mesi durante i quali prosegue la consegna dei vaccini ai pediatri e ai medici di famiglia e quindi è inutile disperarsi perché finora non si è riusciti a farsi vaccinare.
 

Che poi fare questo vaccino possa essere utile rispetto al coronavirus è un’opinione che alcuni non condividono, ad es. il prof. Corrado Perricone. Invece è facilmente ipotizzabile che l’influenza stagionale sarà meno diffusa e farà molto meno vittime rispetto ai circa 5-7 mila morti/anno sia perché

1) è quasi certo che quest’anno il numero dei vaccinati ultra 60enni supererà il 54,6% dei vaccinati dell’anno scorso,  sia perché

2)  l’abitudine diffusa, speriamo, di mantenere la distanza di sicurezza e di indossare la mascherina, ridurrà anche la diffusione dell’influenza stagionale, essendo queste le uniche vere misure indispensabili per prevenire la diffusione   del corona virus ma anche delle altre malattie influenzali tutte trasmesse attraverso i contatti stretti, ravvicinati e i droplet o goccioline di saliva e muco.
 
Cordiali saluti.

Mario Lizza
Società Italiana di Sanità Pubblica e Digitale (SISPeD), presidente sezione Abruzzo


28 ottobre 2020
© Riproduzione riservata

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