Expo 2015. I veterinari pubblici italiani sottoscrivono la Carta di Milano
SIMeVeP e SIMeVeP sottoscrivono il documento di intenti che verrà presentato al Palazzo delle Nazioni Unite il prossimo 26 settembre. Un impegno a combattere denutrizione, malnutrizione e spreco, promuovendo un equo accesso alle risorse naturali e garantendo una gestione sostenibile dei processi produttivi. LA CARTA DI MILANO.
10 SET - Combattere la denutrizione, la malnutrizione e lo spreco, promuovendo un equo accesso alle risorse naturali e garantendo una gestione sostenibile dei processi produttivi.
È questo l’obiettivo della Carta di Milano sottoscritta dal Sindacato Italiano Veterinari Pubblici (SIVeMP) e dalla Società Italiana di Medicina Veterinaria Preventiva (SIMeVeP) che verrà presentata al Palazzo delle Nazioni Unite il prossimo 26 settembre, può essere per certi versi considerata l’eredità di Expo 2015, l’Esposizione Universale che ha come tema “Nutrire il Pianeta, Energia per la Vita”
“Produzioni agricole sane e sufficienti – afferma
Aldo Grasselli, Presidente della SIMeVeP – sono necessarie ugualmente agli uomini e agli animali. Animali sani in un ambiente sano sono le precondizioni per la disponibilità di cibo sano e nutriente. Le sfide per assicurare il diritto al cibo - prosegue Grasselli - vedono i veterinari in prima linea nell’impedire la diffusione delle patologie che possono decimare gli animali allevati e nella produzione di alimenti sani. In questa ottica i veterinari del Servizio sanitario nazionale hanno una grande responsabilità e un ruolo strategico anche nel sistema della produzione e commercializzazione”.
Oggi, nel mondo, circa 800 milioni di persone soffrono di fame cronica e più di due miliardi di persone sono malnutrite. A fronte di ciò, ogni anno 1,3 miliardi di tonnellate di cibo viene sprecato, mentre le risorse della terra, le foreste e i mari continuano a essere sfruttati in modo insostenibile. “I decisori devono capire – conclude il Presidente della SIMeVeP – che assieme a quelle agricole e ambientali anche le politiche sanitarie, e in primis quelle preventive, non possono essere trascurate. D’altro canto è dimostrato che gli investimenti fatti in prevenzione primaria generano un effetto moltiplicatore positivo in termini di salute conservata, ambiente protetto, economie e tessuti sociali locali tutelati e riduzione della spesa sanitaria”.
10 settembre 2015
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