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Piemonte. Sindacati in stato di agitazione. Saitta convoca incontro

Cgil, Cisl e Uil denunciano una sanità “al limite del rischio per utenti e pazienti, oltre che di sovraccarico e di incertezza per i lavoratori" e lamentano “la Regione non ci ascolta”. L’assessore replica: "Già al lavoro per risolvere problemi. E il confronto non è mai venuto meno". Annunciato un incontro per il prossimo lunedì.

07 OTT - Sindacati sul piede di guerra in Piemonte. Ieri Fp Cgil, Cisl Fp e Uil Fpl hano lanciato l'allarme: "La sanità piemontese ha urgente bisogno di un progetto di riorganizzazione, di più personale qualificato, di finanziamenti adeguati, di recuperare i ritardi accumulati nel processo di integrazione della rete territoriale. La situazione è già al limite del rischio per utenti e pazienti, oltre che di sovraccarico e di incertezza per i lavoratori".

Per sollecitare una risposta dalle autorità regionali, è giò scattato lo stato di agitazione.

"Avevamo chiesto al presidente della Giunta Regionale e all'assessore alla sanità di definire insieme gli interventi da fare, prima di approvare gli atti aziendali, perché in questi anni in cui il servizio sanitario regionale è stato sottoposto al piano di rientro, la collaborazione tra le parti ha permesso di trovare soluzioni coerenti nell'interesse dei cittadini. Richiesta che però hanno scelto di lasciar cadere nel vuoto”, hanno detto i segretari regionali Gabiella Semeraro (Fp Cgil), Daniela Volpato (Cisl Fp) e Roberto Scassa (Uil Fpl), spiegando che lo stato di agitazione è stato indetto “per portare all'attenzione di tutti, cittadini per primi, quello che potrà comportare in termini di accessibilità e qualità dell'assistenza un insieme di provvedimenti come la riduzione dei posti letto, il riordino della sanità privata, l'ulteriore abbattimento del 5% della spesa per forniture di beni e servizi, le recenti disposizioni regionali sulla psichiatria che coinvolgono il privato accreditato e la cooperazione sociale, se non si condivide una visione strategica della riorganizzazione dei servizi ospedalieri e territoriali".

Per i sindacati è essenziale colmare le carenze di personale e mettere al centro le scelte organizzative, dopo anni in cui ci sono stati solo tagli alle risorse e blocco del turnover. "A breve – hanno infine fatto sapere Semeraro, Volpato e Scassa - decideremo le iniziative di mobilitazione più opportune per far sì che questa torni ad essere una priorità condivisa. E che gli investimenti sul personale e sulle competenze siano la chiave di volta di un sistema sanitario regionale rinnovato, presente su tutto il territorio, efficiente e sostenibile".

La Regione ha subito risposto ai sindacati con un comunicato a firma dell’assessore alla Salute, Antonio Saitta. “I sindacati dei servizi pubblici del Piemonte – afferma Saitta - hanno ragione nel denunciare che la situazione della sanità piemontese è al limite del rischio: è quello che vado anch’io ripetendo da un anno e mezzo lavorando nel contempo per rimettere i conti in ordine, riorganizzare la rete ospedaliera, potenziare l’assistenza territoriale e tornare a programmare e controllare il sistema sanità. Se non avessi fatto queste scelte anche dolorose, ma necessarie per rimettere in carreggiata la nostra sanità e uscire quanto prima dal piano di rientro dal debito, ci troveremmo di fronte a un’unica prospettiva: il fallimento della sanità pubblica”.

“Rispetto al passato – prosegue la nota dell’assessore - la nostra politica per uscire dal piano di rientro non è stata quella di contenere il costo del personale (lo dimostrano le più di 600 assunzioni a cui si aggiungeranno altre 200 il prossimo anno), ma di aggredire gli sprechi e le diseconomie gestionali ed organizzative (doppioni, sovrapposizioni e incoerenze) mettendo sempre al centro la sicurezza dei pazienti anziché i tanti interessi che nel tempo si sono stratificati. Un passaggio non indolore che abbiamo il dovere di affrontare per liberare risorse da molto tempo sprecate e che devono essere recuperate per la cura dei pazienti”.

Saitta annuncia quindi che “lunedì alle ore 16 incontrerò Cgil, Cisl e Uil per un ulteriore momento di confronto dopo il recepimento degli atti aziendali, atti la cui stesura è stata preceduta in ogni azienda da un incontro con le rappresentanze sindacali interne. Più riorganizzazione, più personale, più finanziamenti sono esattamente gli obiettivi che come assessorato alla Sanità stiamo perseguendo. In questo percorso di difficile messa in sicurezza del sistema – ha quindi voluto sottolineare Saitta - non è mai venuta meno la collaborazione dei sindacati, pertanto mi auguro che si voglia proseguire nel confronto”.

07 ottobre 2015
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