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Parco della Salute. Per l’Omceo Torino ci sono “criticità da discutere”

Sul sito di realizzazione  e sull’insufficienza delle finanze pubbliche “a questo stadio del progetto difficilmente si potrà intervenire”, ma l’Omceo, oltre a un attento monitoraggio, chiede di aprire il confronto sul numero dei posti letto e sul blocco materno infantile, nonché sul rapporto tra ospedale e territorio, “definendo per tempo quali saranno le relazioni affinché le risorse non vadano sprecate”.

28 GIU - L’Ordine dei Medici e degli Odontoiatri della provincia di Torino esprime “soddisfazione” per l’incontro “Il Parco della Salute. Sette criticità da discutere tra esperti” che si è svolto ieri pomeriggio a Villa Raby alla presenza di un team di esperti selezionati dall’OMCeO e dalla Città della Salute e della Scienza di Torino per dibattere una serie di criticità individuate nella valutazione del progetto del futuro Parco della Salute, svolto sottolinea una nota dell'Ordine in un “clima di intesa e collaborazione con la Città della Salute e della Scienza”.
 
Il convegno, voluto dal Presidente dell’Ordine dei Medici Guido Giustetto e dal direttore generale della Città della Salute Silvio Falco, moderato dalla Segretaria e dal Vicepresidente dell'OMCeO di Torino Rosella Zerbi e Guido Regis, si è aperto con un intervento del neo-assessore alla Salute della Regione Piemonte Luigi Icardi, che ha voluto sottolineare la sua apertura all’accoglienza delle istanze che sarebbero emerse dal dibattito.

In particolare, sul progetto l’Omceo ha voluto evidenziare “l’esistenza di criticità che difficilmente, a questo stadio del progetto, potranno essere modificate quali il sito di realizzazione del Parco della Salute e l’insufficienza delle finanze pubbliche a coprire interamente le spese di tale realizzazione”. Per l’Omceo Torino “si rende necessario un monitoraggio attivo e continuativo degli aspetti che riguardano la bonifica dell’area scelta perché venga effettuata nella maniera corretta, nonché di ciò che riguarda le dinamiche contrattuali del partenariato pubblico-privato affinché nessuna clausola arrechi danno al bilancio degli ospedali e di conseguenza al servizio offerto ai cittadini”.

Per l’Omceo Torino è poi “tutt’ora possibile, visto lo stato ancora preliminare del progetto, ridiscutere il numero dei posti letto previsti nel complesso della Città della Salute per venire incontro alle preoccupazioni espresse”.

Necessaria, inoltre, per i medici torinesi, “una riflessione a parte per il blocco materno infantile, che dovrà essere pensato in funzione delle peculiarità e nel rispetto delle differenze che caratterizzano i bisogni del tipo di ricovero e assistenza richiesti da un reparto pediatrico: non soltanto un’istanza progettuale ma una vera e propria filosofia che la sostenga in ogni sua fase di sviluppo”.

Infine, “bisogna tenere conto del rapporto tra ospedale e territorio, una delle criticità da sempre – al di là del progetto in discussione – più dibattute, che però solitamente non vede un sufficiente investimento progettuale ed economico. In questa occasione più che in altre è opportuno definire per tempo quali saranno le relazioni tra la Città della Salute e gli altri ospedali sul territorio e il rapporto con la medicina territoriale affinché le risorse non vadano sprecate”.

Tenuti in considerazione questi punti, l’Ordine dei Medici di Torino ha voluto ribadire la propria  disponibilità “a collaborare al progetto Città della Salute insieme al team di esperti individuato per le consulenze sulle suddette criticità. Sottolinea inoltre la soddisfazione per aver finalmente intrapreso un fruttuoso dialogo sulle diverse posizioni sulle quali oggi si è confrontato con i portavoce della Città della Salute e della Scienza, che hanno contribuito a rendere possibile il convegno di oggi”.

28 giugno 2019
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