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Bolzano. Medici di famiglia in sciopero: “Giunta arrogante. Aspettative disattese, siamo demotivati”

Si inizierà il 16 e il 17 dicembre, ma “abbiamo pronto un altro pacchetto di tre-quattro giorni per gennaio ed andremo avanti così, ad oltranza”, annunciano i sindacati. Che si dicono “indignati per i piani e lo stato in cui langue la Riforma del territorio” in l'Alto Adige. “Siamo costretti agli scioperi perché è l'unico modo per scuotere la popolazione”.

07 DIC - “Primo sciopero il 16 dicembre, secondo sciopero il 17 dicembre ed abbiamo pronto un altro pacchetto di tre-quattro giorni per gennaio ed andremo avanti così, ad oltranza. Non ci facciamo più prendere in giro dalla Provincia. Ci spiace per la popolazione ma non abbiamo altri mezzi per farci ascoltare”. E’ la posizione espressa dal segretario provinciale della Fimmg di Bolzano, Luigi Rubino, che riferisce di una nota congiunta firmata insieme ad altri sindacati di categoria - Snami, Cisl e Smi – nella quale si dicono “indignati per i piani e lo stato in cui langue la Riforma del territorio” che l'Alto Adige aspetta da sempre per sgravare l'ospedale dal sovraccarico e rendere un miglior servizio alla popolazione.

“Sono state disattese tutta una serie di aspettative e ci sentiamo demotivati”, spiegano i medici nella nota rilanciata dalla newsletter della Fimmg. “La Provincia – prosegue la nota - ha tagliato dai 1.200 ai 2.000 euro al mese e molti professionisti adesso si vedono costretti a ridurre l'orario di segreteria e forse in futuro anche a licenziare. Altro che medicina di gruppo!”. Il primo stipendio in busta con il nuovo accordo, avrebbe subito decurtazioni che vanno dall'8% al 17%. “Ricordiamo– spiega Rubino - che la Provincia, incalzata da un ricorso della Fimmg e costretta da una sentenza della Cassazione, l'anno scorso aveva disdettato l'accordo con i medici e stabilito per ogni professionista un massimo di 1.500 pazienti”.

“Soffriamo - spiega Luigi Rubino - per l'arroganza con la quale la dirigenza provinciale tenta di rivoluzionare l'assistenza territoriale negando ogni tipo di risorsa ed ignorando completamente il punto di forza della medicina generale che sta tutta nel rapporto di fiducia tra il cittadino ed il suo medico. Siamo costretti agli scioperi perché è l'unico modo per scuotere la popolazione e per far capire alla gente che la medicina generale, finora efficace, apprezzata e poco costosa (la Provincia spende per noi il 4,6% del totale quando nel resto d'Italia i medici di base costano il 6% e nel resto d'Europa che il 9/10%), rischia di essere smantellata fin dalle fondamenta e privata nelle risorse per il rilancio”.

07 dicembre 2015
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