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Progetto su nuovi ospedali sardi. Solinas e Doria incontrano il personale dell’Arnas G. Brotzu

di Elisabetta Caredda

Non si fermano le polemiche. Anche sull’incontro, che il deputato Lai definisce “improprio e clandestino”. Doria: “I lavoratori del Brotzu hanno espresso dubbi, è giusto mettersi a disposizione per rispondere a ciò che chiedono”. Foddis: “Penso sia valsa la pena essere presenti a questo confronto aperto”. E Solinas commenta: “Ciò che voglio lasciare sono l’idea e le risorse per opere importanti quanto necessarie”.

30 GIU - Nell’attesa di realizzare il vertice che compatti la maggioranza a Villa Devoto previsto per questa mattina, dove poter chiarire e far sintesi della riforma dibattuta per la costruzione dei nuovi presidi ospedalieri, il presidente della Regione Sardegna, Christian Solinas, e l’assessore alla Salute Carlo Doria hanno accettato l’invito della direttrice generale dell’Arnas G. Brotzu, Agnese Foddis, ad incontrare nel pomeriggio di ieri i dipendenti tutti. Ma anche ciò ha suscitato polemiche.

“Dopo la lunga parentesi della pandemia abbiamo ritenuto di dare attuazione a un’importante riforma del sistema sanitario che restituisse dignità ai territori – ha dichiarato il Presidente della Regione, Christian Solinas, facendo sunto di quanto accennato all’incontro col personale Arnas -. In questo percorso abbiamo posto una riflessione sulla necessità di nuovi ospedali e approvato una legge che prevede la loro realizzazione e la riqualificazione delle strutture esistenti. L’Arnas Brotzu, rappresenta oggi l’unico centro ad alta specializzazione della Sardegna. Oggi, dopo decenni, abbiamo le risorse a disposizione e l’opportunità di dare una nuova casa al Brotzu, che sia all’altezza di una struttura all’avanguardia del terzo millennio. L’incontro di oggi con gli operatori oltre a essere doveroso sul piano istituzionale è fondamentale per riportare tutto questo alla verità dei fatti, dopo le numerose polemiche e strumentalizzazioni a cui abbiamo assistito nell’ultimo periodo”.

“Il Brotzu, l’ospedale San Michele, è una struttura – precisa il presidente – il cui progetto risale agli anni Sessanta e realizzato nei primi anni Ottanta. Una ristrutturazione radicale, con i tantissimi pazienti che ogni giorno sono assistiti al suo interno, non solo sarebbe complicata e fonte di enormi disagi, ma non porterebbe mai al risultato che si otterrebbe con la realizzazione di un nuovo ospedale che risponda agli attuali standard di modernità ed efficienza. Ritengo che oggi il Brotzu rappresenti un centro di eccellenza e i cagliaritani e i sardi meritino una struttura che sia all’altezza”.

In quest’ottica, chiarisce il governatore: “La delibera approvata dalla Giunta ha dato incarico per la predisposizione di uno studio di fattibilità del nuovo ospedale. Nessuno ha mai pensato lontanamente di mettere in discussione il ruolo del Dea di secondo livello e ogni ricostruzione fatta in tal senso e oltremodo fantasiosa e strumentale. L’investimento per la realizzazione di una piastra tecnologica appartiene a un capitolo a parte, che non ha nulla a che vedere con le risorse già individuate per la realizzazione del nuovo ospedale. In questa fase abbiamo sollevato dubbi sull’opportunità di realizzare la nuova piastra con risorse che potrebbero essere invece rimodulate e investite per interventi necessari sul vecchio ospedale, con l’obiettivo di mantenerlo al massimo dell’efficienza fino alla realizzazione del nuovo plesso. Abbiamo posto una riflessione di buonsenso”.

“Negli ultimi anni in Sardegna si sono solo chiusi ospedali – prosegue Solinas -. A Cagliari il nuovo ospedale non vedrà certo la luce in questa legislatura, non può essere considerato un argomento da campagna elettorale. Ciò che voglio lasciare sono l’idea e le risorse per opere importanti quanto necessarie. A Cagliari non c’è alcuna competizione con la realizzazione dello stadio. L’accordo di programma con il Comune, così come la volontà di indicare un’area che sia già nella disponibilità pubblica e verso la quale non abbiamo nessuna preclusione, punta esclusivamente a intraprendere un percorso che sia il più breve possibile”.

“Siamo ben consapevoli dei problemi che gravano oggi sulla Sanità e in questi anni siamo intervenuti su più fronti, uno su tutti sulla programmazione e la formazione dei medici, la cui carenza pesa ovunque. Cinque anni fa avevamo le borse regionali per le scuole di specializzazione erano meno di una trentina, oggi sono più di 250. Abbiamo seminato frutti che si vedranno nel tempo e se oggi non gettiamo le basi per la realizzazione dei nuovi ospedali la Sardegna rischia di rimanere indietro”, conclude il presidente.

Solinas parla anche che sul tema si susseguono troppe strumentalizzazioni. Sull’organizzazione dell’incontro aveva espresso perplessità dalla Camera il deputato Silvio Lai (PD), che ha detto: “Con l’attuale Giunta Regionale della Sardegna si è visto di tutto in questi anni, ma mai avremmo pensato che arrivasse a tanto, fuori da qualsivoglia regola formale e istituzionale. Il presidente e il suo assessore alla sanità infatti fanno convocare una riunione per il 29 giugno con i dipendenti e i sanitari dell’Ospedale Brotzu di Cagliari. Una riunione impropria quanto clandestina senza un ordine del giorno, per la quale si è arrogato il potere di convocare centinaia di persone che peraltro non sono tenute a rispondere a tale inaudita chiamata, ma che si sentiranno minacciate da una eventuale assenza. Per questo si tratta di una iniziativa che va oltre il senso del ridicolo ed è di una gravità assoluta per procedure e modalità, anche per il non detto che richiederebbe una valutazione sulla correttezza legale”.

“Se il presidente Solinas e il suo assessore intendono affrontare il tema della riorganizzazione del lavoro in sanità – ha proseguito Lai - possono farlo convocando le rappresentanze sindacali e professionali. A meno che non si voglia parlare di altro? E di cosa, verrebbe da chiedere? Dei fallimenti della sua gestione del sistema sanitario, della sua totale disorganizzazione, del disagio profondo del personale o anche delle difficoltà dei cittadini nel vedersi riconosciuti i diritti violati viste le lunghe liste d’attesa e i reparti inventati e privi di un numero adeguato di professionalità. Ma per dire questo non deve convocare impropriamente nessuno ma dichiarare pubblicamente che sta andando di male in peggio e ormai è al fondo del barile. Sarebbe un atto di dignità che però questa Giunta non farà mai. Ci penseranno, comunque, i cittadini sardi a porgere il conto alle sue ripetute manchevolezze”.

Nel merito della riunione Quotidiano Sanità ha sentito la Manager di Arnas G. Brotzu, Agnese Foddis, che ci ha accennato che il Presidente Solinas aveva già da tempo espresso di voler far visita all’azienda sanitaria, ed in proposito ha sottolineato: “E’ vero che questo è un periodo piuttosto acceso se penso al confronto sulla riforma in atto degli ospedali, ma è proprio per queste motivazioni che il governatore ha gradito il nostro invito ed ha calendarizzato quanto prima la sua visita. Personalmente ritengo utile e necessario aprire il dialogo con i dipendenti di un ospedale, quale quello che dirigo, che rientra tra i più importanti centri di servizi sanitari dell’isola che offre un’assistenza estesa a tutto il territorio regionale”.

“Ciò – prosegue Foddis – in virtù dell’alta professionalità dei nostri medici, sanitari, e di tutto il personale che rappresenta per la nostra azienda il cuore pulsante. Anche se il più delle volte ci ritroviamo sulla stampa non per la mission che gli operatori perseguono, ma per altri motivi molto spesso pretestuosi. Mi sento di dire che penso sia valsa la pena essere presenti a questo incontro, a questo confronto aperto di cui ci è stata data l’opportunità”.

E’ intervenuto inoltre sul nostro giornale l’assessore Carlo Doria che nel proprio commento ha replicato anche alle parole del deputato Lai: “I lavoratori del Brotzu hanno espresso dubbi sulla proposta dei nuovi ospedali ed è quindi giusto e corretto mettersi a disposizione per dare loro le delucidazioni in una riunione aperta a tutti e la cui partecipazione è stata libera. Alzare i toni della dialettica fino a parlare di riunioni clandestine e sediziose mi pare che sia stravolgere la verità dei fatti a solo uso e consumo ancora una volta propagandistico, che non serve né ai cittadini, che meritano una sanità moderna ed efficiente, né tantomeno agli operatori sanitari con i quali il confronto deve essere sempre aperto”.

“Realizzare i nuovi ospedali - sottolinea l'assessore – consentirà di potenziare il nostro sistema sanitario regionale con strutture e tecnologie moderne, che potranno garantire servizi assistenziali e di cure più efficienti. Strutture che anche noi potremmo avere e che i nostri pazienti sardi trovano quando scelgono di andare a curarsi in altre regioni che già le hanno. Chi attacca oggi il piano dei nuovi ospedali si è lamentato fino a ieri delle carenze strutturali di presidi sanitari vecchi di oltre mezzo secolo”.

“L’attacco ricevuto anche per la semplice richiesta di riunione col personale del Brotzu, lo faremo oggi con i nostri stessi gruppi di maggioranza, non vedo perché non lo potevamo svolgere con gli operatori tutti che hanno sollevato le medesime perplessità, è stato un autentico atto di propaganda su argomenti estremamente delicati quali la salute della popolazione. Gli investimenti sugli ospedali attualmente in attività devono proseguire nell'ottica di mantenere le loro funzionalità, intesa in termini pur sempre di efficienza, di un’assistenza che al paziente dovrà sempre essere garantita con qualità, fino alla realizzazione di quelle che saranno le nuove strutture sanitarie. Presidi che verranno realizzati con l’auspicio di offrire percorsi più performanti e moderni, con una migliore ottimizzazione anche delle risorse umane" – conclude Doria.

Elisabetta Caredda

30 giugno 2023
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