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Boehringer Ingelheim. I risultati 2014: fatturato a 13,3 miliardi di euro. Occupate oltre 47.700 unità. In arrivo nuovi farmaci


L'azienda farmaceutica ha presentato la domanda di autorizzazione all’immissione in commercio per numerosi nuovi medicinali. Il patrimonio netto è aumentato del 14%, portandosi a 8,1 miliardi di euro. La quota di capitale proprio è salita al 40%.

23 APR - Nel 2014 l'azienda farmaceutica Boehringer Ingelheim ha registrato un fatturato di circa 13,3 miliardi di euro che, al netto degli effetti di cambio, equivale a un calo del 3,2% (su base euro: - 5,3%), da cui deriva, con un risultato operativo pari a circa 2,1 miliardi di euro, una redditività sulle vendite del 16,1%. Per l'esercizio in corso l'azienda prevede un moderato incremento del fatturato rispetto all'anno precedente. Nel 2014 Boehringer Ingelheim ha impiegato in tutto il mondo oltre 47.700 collaboratori (+1% rispetto al 2013).

“Dopo un 2014 per noi decisamente impegnativo, focalizzeremo ora l'attenzione sul lancio di numerosi nuovi prodotti e su una crescita redditizia - ha dichiarato Andreas Barner, Presidente del Consiglio di Amministrazione di Boehringer Ingelheim, nel corso dell’Annual Press Conference - Nel 2014 abbiamo presentato la domanda di autorizzazione all’immissione in commercio per un numero considerevole di farmaci e, ancora una volta, abbiamo investito nel futuro, sostenendo costi per Ricerca e Sviluppo pari a circa 2,7 miliardi di euro”.

Lo scorso anno Boehringer Ingelheim ha presentato la domanda di autorizzazione all’immissione in commercio per numerosi nuovi medicinali. Tra i farmaci che l'azienda ha immesso sul mercato nei mesi scorsi ci sono: STRIVERDI® RESPIMAT® farmaco per il trattamento della broncopneumopatia cronico-ostruttiva (BPCO), JARDIANCE® e GLYXAMBI®, combinazione dei principi attivi linagliptin ed empagliflozin per il trattamento del diabete di tipo 2, OFEV® per il trattamento della fibrosi polmonare idiopatica (IPF) e, all'inizio del 2015, VARGATEF® per il carcinoma polmonare avanzato dopo la chemioterapia.

Da un punto di vista aziendale, per le aziende farmaceutiche operanti nel settore della ricerca, il 2014 è stato un anno caratterizzato da uno scenario di mercato in rapida evoluzione, soprattutto negli USA. Uno dei motivi di questa tendenza è da ricondurre alla più rigida regolamentazione, responsabile di un'ulteriore pressione sul settore farmaceutico. “Noi abbiamo reagito con rapidità ed efficacia alle mutate condizioni di mercato, con una maggiore consapevolezza dei costi” - ha dichiarato Hubertus von Baumbach, Membro del Consiglio di Amministrazione e Responsabile dell'Area Finance.

Il patrimonio netto di Boehringer Ingelheim è aumentato del 14%, portandosi a 8,1 miliardi di euro. Anche la quota di capitale proprio è salita al 40%. Le risorse finanziare del Gruppo, pari a 8,5 miliardi di euro, garantiscono l'autonomia aziendale ed assicurano la flessibilità finanziaria per una crescita futura, il che sottolinea complessivamente il solido finanziamento del Gruppo stesso.
Il cashflow generato dall'attività operativa, pari a 2 miliardi di euro, continua a rimanere elevato. Guardando all'andamento futuro, Boehringer Ingelheim ha investito nell'ampliamento delle capacità produttive, per esempio, per la produzione del dispositivo inalatore RESPIMAT®, presso le sedi di Dortmund e Ingelheim.

Lo scorso esercizio Boehringer Ingelheim ha conseguito nella Divisione Farmaci da Prescrizione un fatturato di 10,1miliardi di euro. Con 3,2 miliardi di euro, SPIRIVA®, il farmaco per il trattamento della BPCO, continua ad essere il prodotto che ha realizzato le migliori performance. Nei prossimi anni, una delle aree trainanti di questa Divisione sarà quella degli antidiabetici. Già nel 2014 la famiglia dei prodotti TRAJENTA®/JENTADUETO®, per il trattamento del diabete di tipo 2, ha realizzato un incremento di fatturato, al netto degli effetti di cambio, del 37% circa, attestandosi a 636 milioni di euro (su base euro: + 34,2%). L'anticoagulante PRADAXA® ha contributo al fatturato totale, registrando 1,2 miliardi di euro. “Già attualmente abbiamo sul mercato numerosi prodotti di recente sviluppo, ma prevediamo per i prossimi cinque anni, di continuare ad innovare i nostri prodotti che generano maggior fatturato” ha dichiarato von Baumbach. “Motore trainante di questo andamento sono i successi che abbiamo conseguito nella Ricerca e Sviluppo”.

Con un fatturato di circa 1,4 miliardi di euro, le attività relative alla Divisione Consumer Health Care rappresentano l'11% dell'intero fatturato. Sostenuto dai marchi “core” internazionali BUSCOPAN®, DULCOLAX®, MUCOSOLVAN® e PHARMATON®, il fatturato, al netto degli effetti di cambio, ha registrato un incremento del 2% (su base euro: - 2,5%).

Nella Divisione Animal Health, Boehringer Ingelheim ha conseguito nel 2014, ancora una volta, un fatturato superiore ad 1 miliardo di euro, che, al netto degli effetti di cambio, equivale ad aumento del 6,8% (su base euro: +5,6%), pari all’8% del fatturato totale del Gruppo e con un ritmo di crescita superiore a quello del mercato[1] . Il fatturato del segmento di business per gli animali da compagnia è cresciuto del 18,1%, al netto degli effetti di cambio (su base euro: +17,2%) ed è stato quindi il motore principale della crescita. In questo comparto il vaccino contro le infezioni per cani DURAMUNE®, è il prodotto che ha registrato la crescita maggiore, con un aumento del fatturato, al netto degli effetti di cambio, del 33,1% (su base euro: +32,3%), raggiungendo, cioè, i 69 milioni di euro.

Con la produzione per conto terzi dei Biofarmaci, nel 2014 Boehringer Ingelheim ha realizzato 501 milioni di euro di fatturato. I tre principali mercati, USA, Giappone e Germania, hanno conseguito, nel 2014, il 55% circa del fatturato totale di Boehringer Ingelheim. In Germania l'azienda ha realizzato circa 912 milioni di euro di fatturato, in Giappone, circa 1,7 miliardi di euro e negli USA, circa 4,6 miliardi di euro.

A fronte dei numerosi cambiamenti in atto nei Sistemi Sanitari, non si prevedono impulsi decisivi alla crescita per il settore farmaceutico. “A nostro avviso, però, Boehringer Ingelheim si trova in una posizione idonea per un futuro sviluppo” - ha dichiarato Andreas Barner. “Nonostante un difficile scenario di mercato, prevediamo per il 2015 un aumento moderato del fatturato rispetto all'esercizio precedente”.

Per Boehringer Ingelheim Italia il 2014 è stato caratterizzato da alcuni elementi significativamente positivi quali l’ingresso nell’area terapeutica oncologica, con il lancio di afatinib (dicembre 2014), farmaco indicato nel trattamento di alcune specifiche tipologie di carcinoma polmonare, il buon andamento del nuovo anticoagulante orale dabigatran e dei farmaci per il trattamento del diabete di tipo 2 linagliptin e dell’associazione linagliptin/metformina cloridrato, oltre al buon andamento della Divisione Animal Health, la linea di vaccini, medicinali e nutraceutici, dedicati agli animali. Per quanto riguarda la Divisione Consumer Health Care, poi, il 2014 è stato un anno di importanti cambiamenti nel modello di business, nelle strategie di market supply e nei modelli di distribuzione. Al fine di agevolare l’integrazione delle diverse funzioni aziendali, con conseguenti sinergie e possibilità di risparmi generati dall’ottimizzazione dei costi operativi è stato, infatti, deciso di concentrare le attività della Divisione CHC in un’unica sede, a Milano.

Questi segnali incoraggianti, non sono riusciti, tuttavia, a impedire un lieve calo delle vendite nel mercato italiano 2014 delle tre Divisioni commerciali di Boehringer Ingelheim Italia (Prescription Medicines, Consumer Health Care e Animal Health) che si è attestato a 302 milioni di euro, rispetto ai 346 milioni di euro dell’anno precedente. Flessione determinata da alcuni elementi contingenti quali la perdita del brevetto di telmisartan, storico antipertensivo, e l’ingresso sul mercato di competitor di tiotropio, farmaco per il trattamento della BPCO – Bronco Pneumopatia Cronica Ostruttiva e congiunturali quali le considerevoli azioni di payback attuate per ripianare la spesa pubblica.

Buoni i risultati di Bidachem, sito produttivo di Fornovo San Giovanni (Bg), che da oltre 30 anni produce principi attivi per il Gruppo Boehringer Ingelheim e che rappresenta sempre più un polo strategico a livello mondiale, il cui fatturato è passato dai 122,6 milioni di euro del 2013 ai 165,8 milioni di euro del 2014. Il sito, nell’anno appena concluso, è stato interessato da investimenti da parte del Gruppo pari a 12 milioni di euro (+10% rispetto al 2013), che sono stati principalmente impiegati per un ulteriore ampliamento delle capacità produttive, in particolare per dabigatran. Lo stabilimento viene regolarmente ispezionato con successo da enti regolatori quali FDA ed AIFA. Bidachem, inoltre, è stato scelto dal Gruppo come uno dei siti produttivi mondiali anche per empagliflozin, nuovo farmaco per il trattamento del diabete di tipo 2, approvato dalla Commissione Europea nel maggio 2014.

“Anche quest’anno, dunque, Boehringer ha investito in Italia e intende continuare a farlo perché è parte del nostro DNA- ha affermato Anna Maria Porrini, Presidente di Boehringer Ingelheim Italia - Per farlo, però, è necessario, come da tempo reclamato da tutto il comparto, di un quadro normativo stabile, che premi l’innovazione, e dell’abbandono di una politica di tagli indiscriminati che, nell’affrontare la congiuntura economica a breve termine, compromettono la capacità di programmazione di investimento delle aziende che vogliono crescere e far crescere il Paese”.

Riconfermata, anche per il 2014, la performance positiva di BI Research Italia, società autonoma del Gruppo Boehringer Ingelheim con sede a Milano, dedicata alla ricerca di base, che nel 2014 ha sintetizzato oltre 9.840 molecole, 3 delle quali hanno raggiunto lo sviluppo pre-clinico. Elementi, questi, che testimoniano l’importante contributo del nostro Paese, che da sempre partecipa in modo significativo alla Ricerca & Sviluppo di nuovi farmaci a livello internazionale. Impegno che vede la propria espressione anche nell’andamento dell’attività della ricerca clinica di Boehringer Ingelheim Italia, che nel 2014 con più di 6o trial aperti (il 34% dei quali nell’area oncologica), ha coinvolto più di 300 centri.
 

23 aprile 2015
© Riproduzione riservata

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