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Incidenti domestici. Iss: sono il 23% di tutti i ricoveri per trauma e la seconda causa di morte in età pediatrica


Il tasso medio di accesso in pronto soccorso ospedaliero per infortunio domestico è di 3.075 pazienti l’anno ogni 100mila abitanti. Questi alcuni dei dati sulla sorveglianza ospedaliera di Ps degli incidenti e della violenza in Italia tracciato dall’Iss attraverso il Siniaca-Idb. 

15 MAG - Sono circa 7.378.000 ogni anno gli accessi in pronto soccorso causati da incidenti e violenza. Di questi, oltre 1.825.000 sono avvenuti in casa. Sono circa 135 mila i ricoveri ospedalieri per infortunio domestico, il 23% circa di tutti i ricoveri per trauma. Non solo, nel nostro Paese il trauma da incidente è la seconda causa di mortalità di bambini e adolescenti tra 1 e 14 anni (20,3%), dopo il tumore (30,9%). Dai dati del PS di Piemonte, Valle  d'Aosta, Trento, Liguria, Emilia-Romagna, Toscana, Umbria, Marche, Abruzzo,  Molise, Sardegna è possibile stimare che in Italia ogni anno accedano  in Ps per incidente (o violenza) oltre 1.160.000 bambini all'anno (età  0-14).  Di  questo circa il 31% cioè 365mila bambini accedono al Pronto soccorso a causa di un incidente domestico.
 
Sono questi solo alcuni dei numeri sulla sorveglianza ospedaliera di pronto soccorso degli incidenti e della violenza in Italia tracciato dall’Istituto Superiore di Sanità attraverso il Siniaca-Idb, i cui dati completi saranno illustrati nell’ambito del convegno nazionale sul “Sistema di Sorveglianza ospedaliera degli Incidenti in Italia e in Europa” che si terrà al Centro Internazionale di Studi e Formazione Germana Gaslini (Cisef) di Genova il 16 e 17 maggio 2014.
L’evento, organizzato con il supporto dell’Irccs “G. Gaslini”, sarà l’occasione per presentare i principali risultati rilevati dal sistema nazionale di sorveglianza ospedaliera di pronto soccorso degli incidenti attivo in 11 regioni italiane (Piemonte, Valle d’Aosta, P.A. Trento, Liguria, Emilia-Romagna, Toscana, Umbria, Marche, Abruzzo, Molise, Sardegna).
Ma vediamo quali sono i primi dati emersi.
 
Gli accessi al Pronto Soccorso. Il tasso medio di accesso in pronto soccorso ospedaliero per infortunio domestico è di 3.075 pazienti l’anno ogni 100mila abitanti, con alcuni gruppi età-sesso specifici che risultano maggiormente a rischio:
- i bambini sotto ai 5 anni d’età (più i maschi che le femmine): 8.137 casi ogni 100 mila/anno
- gli anziani a partire dai 65 anni (più le donne che gli uomini): 5.582 casi ogni 100 mila/anno, con tassi progressivamente maggiori al crescere dell’età
- le donne in età lavorativa (18-64 anni) impegnate in attività di lavoro domestico: 2.114 casi ogni 100mila/anno
- gli adulti (più uomini che donne) tra i 15 e i 49 anni: 2.043 casi ogni 100.000/anno.
 
Sulla base dei dati di sorveglianza nazionale condotta nella rete campionaria di 25 centri di Pronto Soccorso ospedaliero, nel 2012 è stato possibile caratterizzare gli eventi in base a luogo dell’accadimento, dinamica, attività svolta al momento dell’incidente, e lesioni riportate e relativo distretto corporeo interessato. In un sub-campione di 10 centri di Pronto Soccorso è stato possibile anche rilevare le sostanze o gli oggetti coinvolti nell’incidente.
 
Gli ambienti domestici di accadimento. Sul totale dei casi d’infortunio domestico analizzati (37.450) i luoghi con le maggiori frequenze d’infortunio della casa sono rappresentati dal soggiorno/camera da letto (18.6%), seguiti da varie pertinenze come garage, parcheggio (17,9%) e dalla cucina (17,2%).
Sia per i maschi, sia per le femmine, nella fascia d’età compresa tra 0 e 14 anni, i luoghi in cui più frequentemente si verificano incidenti risultano essere il soggiorno o la camera da letto. All’aumentare dell’età (15-69) i luoghi in cui più spesso si osservano infortuni sono alcune specifiche pertinenze della casa (strada privata, parcheggio, garage, posto auto coperto, sentiero, area pedonale).
 
La dinamica e le attività al momento dell’infortunio. La dinamica più frequente (e anche quella mediamente più grave in termini di conseguenze invalidanti, soprattutto per la popolazione anziana) è la caduta da altezza non specificata (29,7%) inclusi gli inciampi, i salti e le spinte, seguita dalla caduta a livello (11,9%), compresi gli scivolamenti. Sommando tra loro tutte le dinamiche di caduta si ottiene una proporzione prossima alla metà dei casi d’infortunio domestico (47,9%). Seguono gli urti (15,5%) e gli incidenti con ferita da oggetto penetrante o tagliente (11,8%).
L’analisi stratificata per sesso e per fasce d’età documenta anch’essa una netta prevalenza delle dinamiche d’incidente da caduta, soprattutto nelle donne di tutte le età, mentre negli uomini risultano numerosi anche gli urti e le ferite da punta e da taglio.
Sono le attività di pulizia domestica e preparazione del cibo che comportano assai spesso un incidente in casa (23,2%), a seguire il fai da te (16,5%). Le attività di vita quotidiana quali il nutrirsi, il riposare e il lavarsi venivano svolte complessivamente nel 14,2% degli infortuni. Le altre attività di vita quotidiana e il gioco incidono sulla casistica per circa il 10% ciascuna.
 
Natura della lesione e distretto corporeo. Come era da attendersi il tipo di lesione più frequentemente osservato è rappresentato dalle lesioni superficiali (contusione/livido) evidenziate nel 25,3% dei casi, cui seguono le ferite aperte con una percentuale di poco inferiore (24,7%). Tra le lesioni meno gravi anche le distorsioni (4,4%). Tuttavia sono presenti anche lesioni più gravi quali le fratture nell’ordine del 18,3% del totale dei casi osservati e altre tipologie meno frequenti quali lussazioni (3,6%) o ustioni (2,0%).
Relativamente al distretto corporeo sede della lesione, in ragione delle dinamiche frequentemente osservate di caduta, urto o ferita da taglio/punta, è naturale che siano soprattutto le lesioni agli arti superiori (22,6%) ed inferiori (18,8%) a prevalere, seguite dalle lesioni multiple in cui più di un distretto corporeo è risultato sede di lesione (11,9%). Le lesioni alla testa ed alla faccia si equivalgono, presentando percentuali sovrapponibili (intorno all’8%).
 
Gli oggetti e le sostanze coinvolti nell’infortunio. In un sub-campione di 10 centri di Pronto Soccorso è stato possibile registrare gli oggetti e le sostanze coinvolte nell’incidente. Nei casi d’incidente domestico osservati nel sub-campione (17.320) gli oggetti o le strutture della casa che più frequentemente sono coinvolti nell’evento accidentale sono rappresentati dalle scale e/o gradini (16,3%) e dai letti (8,9%) entrambe per caduta o urto, a seguire la ferite da taglio o punta con il coltello da cucina (4,2%), le porte per schiacciamento o urto (3,9%), etc.
 
Gli incidenti in età pediatrica. Da un campione di 30 ospedali distribuiti sul territorio nazionale di cui fa parte l’Istituto Gaslini è  emerso che oltre il 7% degli incidenti avvengono all’atto del nutrirsi per i rischi legati alla cucina.  Per i bambini sotto i 5 anni d’età circa il 5% degli incidenti sono avvenuti in fase di riposo, sostanzialmente per caduta di bambini inferiori all’anno da posizione di stazionamento fisso.
Per i bambini sia maschi sia femmine il luogo di domestico di maggior frequenza degli incidenti è il soggiorno/camera da letto.  Ad es. per i maschi sotto i 5 anni d’età il 40,0% degli incidenti avviene in camera da letto/soggiorno, il 16,4% in cucina e il 13,8% nelle altre pertinenze interne dell’abitazione. Tali proporzioni rimangono simili nelle femmine fino ai 14 anni d’età. Invece nei maschi del gruppo 10-14 anni pur rimanendo la cucina e le altre pertinenze interne della casa (11,8% e 12,3% rispettivamente), le aree  esterne assumono sostanzialmente la stessa importanza (18,6%) del soggiorno e della camera da letto (21,1%). Riguardo ai traumi in Pronto Soccorso si registra il 92,8% delle dimissioni a domicilio: poiché un elevato numero di lesioni sono superficiali (24,2% di contusioni, 15,3% di fratture lievi e chiuse, principalmente a carico degli arti superiori, 11,4% di traumi cranici,  7,4% di ferite al volto).
Le ustioni come diagnosi sono riportate in circa il 2% dei casi, l’età più colpita è quella da 0-4 anni dove si verificano le ustioni in assoluto più gravi; i corpi estranei intesi in maniera estensiva nel 1,5% e gli avvelenamenti intossicazioni nel 1,2% dei casi di accesso dei bambini in PS per trauma.
 
Gli incidenti stradali. Sono stati analizzati rispettivamente 187mila casi relativi al periodo 2011-2012 provenienti da Piemonte, Provincia Autonoma di Trento, Toscana, Umbria e Sardegna raccolti con formato sintetico (Minimum Data Set) e 29mila casi (da Liguria, Umbria, Sardegna) in formato informativo analitico (Full Data Set), sempre relativi al periodo 2011-2012 provenienti questi ultimi da 33 strutture ospedaliere. La sorveglianza ha permesso di stimare in circa 1 milione/anno il numero di accessi in Pronto Soccorso, con un’incidenza pari a 1.632 casi ogni 100.000 abitanti. Il 25% degli accessi in PS avviene per entrambi i generi entro la fascia 20-24 anni e il 75% degli accessi in PS entro la fascia 45-49 nei maschi e 50-54 nelle femmine. Le diagnosi più frequenti riscontrate in PS e quelle relative ai casi di ricovero ospedaliero mostrano nel primo caso traumatismi lievi, senza menzione di lesione agli organi interni, che, invece, compaiono ove si considerino le diagnosi più frequenti nel sottoinsieme dei soggetti che vengono ricoverati . Per quanto riguarda la tipologia di utente della strada in oltre il 68% dei casi si tratta di un automobile, le due ruote motorizzate rappresentano il 17,1% degli accessi in PS mentre i pedoni sono l’8%. Questi dati del sistema SINIACA-IDB sono in linea con quanto riportano le statistiche degli incidenti stradali curate dall’Istat in collaborazione con l’Aci. Con riferimento ai dati del campione SINIACA-DATIS, risulta evidente la maggiore gravità delle lesioni riportate in seguito a incidente stradale che ha visto coinvolti i cosiddetti “utenti deboli” (pedoni, ciclisti e utenti delle 2 ruote motorizzate) che nel campione degli accessi in PS rappresentano il 28,7% mentre nel sottoinsieme dei soggetti ricoverati rappresentano ben il 62,2%.
 
Violenza sulle donne. Per i casi di violenza sulle donne, sono stati analizzati i flussi informativi regionali di emergenza e urgenza (Emur) di Piemonte, Toscana e Sardegna (informazioni in formato sintetico). Si tratta di un totale di 6.518 casi, in maggior misura rilevati in Toscana che presenta un maggior livello di completezza della rilevazione della violenza in pronto soccorso. La violenza sulle donne rappresenta, rispettivamente, il 2,3% (Toscana), 1,8% (Sardegna) e 0,3% (Piemonte) di tutti gli accessi in Pronto Soccorso per incidenti e violenza di queste regioni. Di tutti questi casi di violenza sulle donne, una percentuale abbastanza costante nelle tre regioni, compresa tra il 71% e il 76%, riguarda casi di violenza su donne adulte (15-49 anni). In un campione di ospedali della Liguria (E.O. Galliera) e dell’Emilia Romagna (centri di pronto soccorso ospedaliero della ASL Romagna-Forlì) è stato possibile rilevare i dati sulla violenza nel formato analitico europeo dell’Injury Database. Per quanto concerne il “contesto dell’aggressione”, l’alterco è la causa più frequente che si associa a tutte le categorie e ai gruppi d’età dell’esecutore della violenza. In questo caso avviene in ambito familiare per il 55,5% delle pazienti; la violenza perpetrata da amico/conoscente compare nel 23,5% dei casi e “altra specificata relazione” nel l’11,7% dei casi. La violenza sessuale è descritta dall’1,6% delle pazienti ed è ascrivibile al partner (42,9), a soggetto sconosciuto (42,9%) e a conoscente/amico (14,2% ).

15 maggio 2014
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