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Farmacie. Salerno (Reforming.it): "Liberalizzare la distribuzione del farmaco per migliorare la governance"


Con l’ingresso di nuovi professionisti liberati dal peso della pianta organica, la turnazione potrebbe contare su un numero maggiore di esercizi ed essere più graduale ed equilibrata nel corso dell’anno, con vantaggi anche sul piano della qualità. IL DOCUMENTO

23 GEN - Che cosa accadrebbe se fosse cancellata la pianta organica delle farmacie e fosse permesso a ciascun esercizio di praticare liberamente sconti sul prezzo di vendita al consumo dei farmaci di fascia ‘A’ e di fascia ‘C-OP’? Un interrogativo cui prova a rispondere Nicola Salerno, economista di Reforming.it (il laboratorio di analisi e proposte per l'economia e le istituzioni), tracciando alcuni possibili scenari di impatto incentrati su due elementi imprescindibili: il limite di prezzo massimo al consumo sul territorio nazionale e l’obbligo per il singolo esercizio di praticare lo stesso trattamento a tutti i cittadini acquirenti.

Scenario 1 : superamento della pianta organica e dello uniform price per la distribuzione dei farmaci "A" in convenzione;
Scenario 2 : farmaci "C-Op" (non rimborsabili e con obbligo di ricetta) commercializzabili anche al di fuori delle farmacie;
Scenario 3 : effetto dello Scenario 1 anche sui farmaci "A" acquistati privatamente.

Per Salerno la quantificazione degli effetti dimostra che non esistono motivazioni economiche, giuridiche e sanitarie per impedire che un farmacista laureato e abilitato possa avviare la propria farmacia, prodigandosi in positiva concorrenza con tutti gli altri. In Italia sono circa 80mila i farmacisti abilitati, contro le circa 17mila farmacie contemplate dalla pianta organica.

Si tratta quindi, sottolinea l’economista, di un potenziale professionale e produttivo che i titolari tengono in disparte, a danno dei cittadini e del Ssn. Con l’ingresso di nuovi professionisti liberati dal peso della pianta organica, la turnazione potrebbe contare su un numero maggiore di esercizi ed essere più graduale ed equilibrata nel corso dell’anno, con vantaggi anche sul piano della qualità.

Nel complesso Salerno osserva che una vera e strutturale razionalizzazione della governance della spesa farmaceutica non può prescindere dal profondo cambiamento della distribuzione al dettaglio. E da questo snodo, conclude, passano anche gli sforzi per migliorare il livello di concorrenzialità e trasparenza delle imprese produttrici di farmaci, e gli sforzi per dare governance e risorse più adeguate all’assistenza farmaceutica ospedaliera. Gli effetti della riforma andrebbero al di là della distribuzione, al di là delle farmacie.
 
IL DOCUMENTO INTEGRALE

23 gennaio 2015
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