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Telemedicina, App, robotica, hi tech e bioinformatica: gli ospedali dell’Usl Toscana centro guardano al futuro

Dopo aver introdotto la cartella clinica informatizzata, realizzato sale operatorie che sfruttano l’hi tech e sperimentato la robotica, la rete ospedaliera si prepara ad accogliere le opportunità offerte dall'innovazione tecnologia digitale per innalzare la qualità dell’assistenza, dei percorsi assistenziali e delle cure.

19 MAR - "È una rete ospedaliera che guarda al futuro e all'innovazione tecnologica quella dell'Azienda Usl Toscana centro che conta tredici ospedali e 2.735 posti letto omogeneamente distribuiti su un territorio che ha una superficie complessiva di quasi 5.000 chilometri quadrati, quasi un quinto dell'intera regione, e comprende l'area metropolitana fiorentina e varie zone montane e collinari circostanti". È quanto si legge in una nota dell'Azienda Usl Toscana centro. 
 
"Una rete che - prosegue la nota -, all'indomani della Legge regionale del 28 dicembre 2015, si è riorganizzata in un grande progetto di cambiamento con ricadute potenziali di grande portata e, oggi, l'aggregazione di tutti gli ospedali, in una grande rete appunto, garantisce la condivisione di professionalità, esperienze, sedi e attrezzature, per offrire ai suoi utilizzatori una migliore assistenza garantendo una programmazione integrata, uniformità di prestazioni, in uno sviluppo armonico dove 'razionalizzare' non ha significato 'razionare'".
 
"Un rete che - aggiunge 'Azienda - dopo aver introdotto la cartella clinica informatizzata, realizzato sale operatorie che sfruttano l'hi tech e sperimentato la robotica (è accaduto al Centro artoprotesico di Fucecchio), ora si prepara ad accogliere le opportunità offerte dall'innovazione tecnologia digitale non solo per migliorare la propria organizzazione interna ma anche, e soprattutto, per innalzare la qualità dell'assistenza, dei percorsi assistenziali e delle cure. Di questo si è parlato in questi giorni a Empoli, al Polo Aziendale della Formazione di Sovigliana (Vinci) dove le direzioni sanitarie dei presidi ospedalieri si sono confrontate e hanno discusso con i loro principali interlocutori: i dipartimenti, soprattutto, delle specialistiche mediche, chirurgiche, infermieristico ed ostetrico, oncologico, di emergenza, radiologico ma anche con la rete sanitaria territoriale".
 
"Esperienze importanti - sottolinea la nota - che utilizzano l'innovazione tecnologica: dalla Telemedicina alle App. In ambito oncologico le conoscenze biomolecolari permettono di applicare una medicina sempre più di precisione con l’erogazione di terapie personalizzate (terapie a bersaglio molecolare e immunoterapie) in tutte le strutture di oncologia medica della Ausl Toscana centro. La ricerca traslazionale presente a Prato si avvale anche di personale bioinformatico".
 
"Al San Giovanni di Dio grazie alla Telemedicina - spiega l'Azienda - partirà a breve il progetto di teleconsulto tra Medici di Famiglia, Infermieri di Famiglia e Specialisti ospedalieri del team multidisciplinare di Podopatia Diabetica: le consulenze e i monitoraggi dei pazienti con patologia diabetica avverranno nelle loro abitazioni grazie all'interscambio delle informazioni con l'équipe multidisciplinare dell'ospedale di Torregalli, attraverso un'apposita piattaforma aziendale; tutto in tempo reale così da valutare subito lo stato delle lesioni del paziente e valutare se le terapie in corso sono le più appropriate".
 
"La sperimentazione sarà avviata, inizialmente, nel territorio di Scandicci già nel mese di giugno".
 
"È stato anche installato un server per la pianificazione radioterapica di ultima generazione presso l’azienda Usl Toscana Centro - prosegue la nota -, come esito di un progetto che ha visto coinvolte le strutture di Fisica Sanitaria, Radioterapia e Tecnologie Sanitarie di Estar. Tale sistema prevede anche moderni algoritmi di ottimizzazione semiautomatica, per offrire ai pazienti un servizio clinicamente efficace, affidabile e al passo coi tempi".
 
"Innovazioni sostanziali supportano oggi anche tutto l'ambito della deospedalizzazione dove ogni anno per i 50.000 pazienti ricoverati nelle aree mediche aziendali vengono realizzati altrettanti percorsi sul territorio con i day service e i percorsi post ricovero, soprattutto per i pazienti più fragili sia dal punto di vista clinico che sociale. All'interno dei pronto soccorso - conclude l'Azienda - sarà invece avviata una revisione delle linee del triage e della complessiva organizzazione dal momento che i codici a bassa a priorità oggi rappresentano la metà degli accessi totali, mentre è risultato efficace il monitoraggio quotidiano degli accessi ai Dea che consentono di intervenire prontamente ogni qual volta si verificano situazioni di iperafflusso". 

19 marzo 2019
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