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Regioni rinnovano allarme sul deficit a causa surplus spesa per la pandemia: “Rimborsi Covid subito o qui si rischia il corto circuito”

A rinnovare le preoccupazioni degli Enti locali che già hanno lamentato come manchino all’appello oltre 2 miliardi per far quadrare i bilanci è l’assessore alla sanità della Regione Toscana Bezzini: “Sono positivi gli annunci di aumento di risorse del Fondo sanitario nazionale per i prossimi tre anni, però si rischia un corto circuito, anche narrativo: da un lato le prospettive positive dei prossimi anni, dall’altro le pesanti difficoltà che oggi vivono le Regioni”.

02 NOV - “Chiediamo al Governo rimborsi Covid subito, su questo le Regioni sono unite. Non è pensabile che i costi sanitari della pandemia ricadano sui sistemi sanitari regionali, che stanno facendo i salti mortali per fronteggiare con uno sforzo enorme e ogni strumento l’emergenza sanitaria”. Lo ha detto Simone Bezzini, assessore regionale al diritto alla salute, rimarcando uno dei punti chiave della comunicazione odierna al Consiglio della Regione Toscana in merito alla situazione della sanità che non solo in Toscana ma pure in altre realtà regionali rischia di far saltare il banco dei conti. All’appello infatti mancano circa 2,2 miliardi.
 
“Per tutelare la salute dei cittadini – spiega Bezzini - abbiamo messo in campo una macchina sanitaria senza precedenti, compresa la più grande vaccinazione di massa di cui si abbia memoria, nella quale la Toscana è prima in Italia. Ciò portando avanti anche tutte le attività sanitarie no Covid, che nel 2021 vedono volumi di prestazioni eccezionali, anche per le tante visite rimandate dai cittadini nel 2020. Pensare che tutto questo possa essere affrontato con fondi ordinari, con gli stessi soldi di prima, non è verosimile. Per questo è necessario che il Governo dia subito risposte immediate e concrete alle Regioni. La Regione Toscana, in più, ha un sistema sanitario solidamente pubblico, oltre ad essere quella che ha maggiormente assunto durante la pandemia e i costi delle assunzioni nel 2020 si fanno sentire nel 2021”.
 
“Abbiamo bisogno di un sistema sanitario in ‘salute’ e le azioni intraprese sono volte a tutelare il sistema sanitario pubblico e garantire i massimi livelli di qualità del servizio erogato – prosegue Bezzini - non solo per metterlo in sicurezza dal punto di vista finanziario, ma anche per poter continuare a contrastare la pandemia con la medesima intensità e affrontare in condizioni ottimali le sfide del Pnrr. Sono positivi anche gli annunci di aumento di risorse del Fondo sanitario nazionale per i prossimi tre anni, però si rischia un corto circuito, anche narrativo: da un lato le prospettive positive dei prossimi anni, dall’altro le pesanti difficoltà che oggi vivono le Regioni. Anche per questo servono subito i rimborsi Covid, perché rappresentano un necessario ponte per il futuro, per superare il momento complesso e puntare al successo del Pnrr, che dopo anni consente di tornare a ragionare di espansione dello stato sociale e costruire una nuova prospettiva alla sanità pubblica e universalistica nel nostro Paese, ridando linfa all’articolo 32 della nostra Costituzione”.
 
Bezzini nella sua comunicazione in Consiglio ha sottolineato che è in corso uno scrupoloso monitoraggio della spesa sanitaria, reso necessario dai costi della risposta alla pandemia e dalle incertezze presenti sulle voci di entrata ancora non quantificate (rimborsi Covid dal livello centrale, payback, ecc.), nonché doveroso sul piano amministrativo, per produrre una convergenza di bilancio positiva rispetto all’esercizio 2021. “
 
La strategia che si sta percorrendo nel percorso verso l’equilibrio di bilancio è triplice”, illustra Bezzini. “Primo, contenimento della spesa degli enti e delle aziende del servizio sanitario regionale in un quadro di garanzia sulla qualità e sulla continuità dei servizi. Secondo, iniziativa congiunta con le altre Regioni nei confronti dello Stato per ottenere il rimborso delle spese Covid. Terzo, costruzione di sinergie tra la parte non sanitaria del bilancio regionale ed il perimetro sanitario per il recupero di ulteriori risorse. Serve lavorare sodo ed unire le forze nell’interesse della sanità toscana e della salute dei cittadini. Chi usa la sanità come terreno di scontro politico non fa bene né alla sanità né alla Toscana. Noi siamo concentrati sul lavoro da fare, non mi interessano le polemiche politiche”.
 

02 novembre 2021
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