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Veneto. Siglato protocollo d’intesa tra Regione e Sindacati della dirigenza dell’area sanità per rispondere al disagio lavorativo

Il documento, sollecitato dalle parti sindacali, “rappresenta uno strumento di natura politico-sindacale per rispondere ad un crescente disagio contestuale e lavorativo e contrastare il fenomeno delle dimissioni ‘inattese’”. Lanzarin: “Il protocollo mira in primis al monitoraggio e al miglioramento del clima aziendale”. Previsto poi incremento delle prestazioni aggiuntive a 100 euro l’ora anche in ambiti diversi dai Ps. IL TESTO DELL’ACCORDO.


13 DIC - È stato firmato ieri, nel corso di un incontro a Palazzo Molin, a Venezia, un protocollo di intesa fra la Regione Veneto e i Sindacati della dirigenza dell’area sanità che individua alcune azioni strategiche e condivise volte al miglioramento del clima aziendale, nonché all’avvio e al completamento della contrattazione integrativa aziendale.

Il documento, sollecitato dalle parti sindacali e già condiviso dall”assessore Manuela Lanzarin, “rappresenta uno strumento di natura politico-sindacale per rispondere ad un crescente disagio contestuale e lavorativo e contrastare il fenomeno delle dimissioni ‘inattese’”.

“Il protocollo - fa notare Lanzarin - mira, in primis, al monitoraggio e al miglioramento del clima aziendale, perché è importante intervenire per capire le motivazioni dello spostamento di sanitari dal pubblico al privato”. La Regione ha assunto “l’impegno di presentare alle organizzazioni sindacali i dati che emergeranno dall'indagine di clima avviata nel mese di dicembre, in collaborazione con la Scuola S. Anna di Pisa, e di individuare, sulla base degli esiti, tre azioni specifiche migliorative in capo ai direttori generali”.

La Regione si è impegnata, inoltre, a condividere annualmente, a decorrere dal 31 marzo 2023, il report sul livello del rischio clinico e di sicurezza sul lavoro, utilizzando la banca dati regionale, con indagini specifiche sul livello di sinistrosità, verificando se questo ambito sia sufficientemente presidiato a livello aziendale e regionale.

Il documento condiviso raccoglie, poi, l’impegno regionale a stimolare l’attuazione della contrattazione integrativa aziendale, non sempre avviata e conclusa dalle aziende pur a 3 anni dalla sottoscrizione del contratto nazionale, affinché si definisca, auspicabilmente, entro il 31 marzo 2023.

Infine, la regione e le parti sindacali hanno assunto l’impegno di dare attuazione al patto della salute 2019 - 2021, per consentire alle Regioni di incrementare le risorse a favore della contrattazione integrativa.

L’ultimo punto attiene all'impegno regionale per favorire l’incremento delle prestazioni aggiuntive a 100 euro l’ora anche in ambiti diversi dai Pronto Soccorso, dove la sperimentazione è già stata attivata dall’estate. Tale impegno potrà “essere sostenuto o a livello di contrattazione nazionale, o a livello di legge di bilancio o attraverso un nuovo intervento normativo”.

13 dicembre 2022
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