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Ulss 9 Scaligera. Per Fp Cgil e Fp Uil le priorità sono carenza e sicurezza degli organici

“L’Azienda Zero doveva garantire un'accelerazione in ordine alle procedure di reclutamento del personale di tutte le Ulss, ma allo stato attuale non possiamo che considerare negativamente questa nuova realtà”, afferma Sonia Todesco, secondo la quale, “al di là dei proclami”, quelli attuati in Veneto sono veri e propri tagli lineari. Per risparmiare eliminata anche la vigilanza fissa negli ospedali: Prencipe “E’ assurdo e a farne le spese, come sempre è l'utenza e gli operatori sanitari”. 

di Endrius Salvalaggio
23 GEN - Le Ulss venete, ed in particolate l’Ulss 9 Scaligera, sono in emergenza di organico. Secondo i sindacati, mancano infermieri, operatori socio sanitari (Oss) e operatori tecnico sanitari. A livello regionale dai report certificati dalla stessa Regione Veneto, si legge che i posti vacanti certificati risultano essere 1300 su 8450 concentrati nei seguenti reparti: anestesia, pronto soccorso, pediatria, radiologia, ortopedia, ginecologia, ostetrica e chirurgia generale. E i sindacati lamentano da parte della Regione anche una mancanza di programmazione e trasparenza. Mentre i tagli incidono sui servizi, anche quelli di vigilanza utili a garantire la sicurezza contro il crescente fenomeno delle aggressioni al personale.

“Occorre più trasparenza nelle scelte di programmazione ospedaliera e territoriale -  denuncia Sonia Todesco, Segreteria Generale FP Cgil Verona - non c'è un atto di programmazione in Veneto che sia supportato da una motivazione esaustiva e logica; più attenzione e vigilanza sulle strutture accreditate; una presa di distanza da parte della politica dalle nomine dei direttori di UOC, spesso nominati per affiliazione politica e molto meno per il merito; più vigilanza sull'applicazione dei contratti ai soggetti privati accreditati. Da anni ho fatto presente alla Regione che la Casa di cura Pederzoli sta applicando ai lavoratori un contratto nazionale non sottoscritto dalle organizzazioni sindacali rappresentative; più chiarezza nelle delibere perché per capirle bisogna perderci ore. All'indomani della dgr 751/2015 sulle medicine di gruppo integrate scrissi che dalla delibera non si capiva quanto sarebbero costate in Veneto le medicine di gruppo integrate. Naturalmente l'assessore di allora non rispose. Dopo 3 anni la Corte dei Conti nazionale ha citato il Veneto proprio su questa delibera scrivendo che non risulta essere chiara”.

Per quello che riguardano le risorse umane, Todesco chiede “maggiori investimenti a fronte delle carenze che sono sotto gli occhi di tutti; Azienda Zero doveva garantire in tempi rapidi anche un'accelerazione in ordine alle procedure di reclutamento del personale di tutte le ULSS del Veneto in contemperamento con l'attuazione di effettivi risparmi di spesa nella gestione centralizzata delle operazioni, ma allo stato attuale non possiamo che considerare negativamente questa nuova realtà. Le ULS, e soprattutto nella Ulss 9, soffrono di una carenza di organico che non riesce a trovare misure di copertura e compensazione attraverso il sistema di reclutamento di questa azienda”.
 
La mancanza di programmazione non è riferita soltanto al personale ospedaliero ma anche a quello amministrativo. “Le carenze di organico – lamenta Daniela Prencipe, Segreteria Genarale FP UIL Verona - sono ormai riferite sia al settore sanitario sia a quello tecnico ed amministrativo. La manifestazione di maggiore carenza è per i medici, infermieri ed Oss ma anche per i tecnici dello Spisal, figure queste ultime che supportano anche l'autorità giudiziaria e coprono un ruolo di pubblico ufficiale, e non sono facile da reperire professionisti in tale settore e, per il resto, degli amministrativi. Preoccupante è il fatto che poi, per tamponare alla carenza di personale, si stia iniziando a considerare sempre più come facile alternativa l'esternalizzazione di molti servizi”.

Per Prencipe, “se tale soluzione inizialmente farà tirare un sospiro di sollievo come misura tampone alle direzioni delle Ulss, nel lungo termine produrrà una perdita inarrestabile di professionalità all'interno delle ULSS medesime: il know how apparterrà sempre meno alla pubblica amministrazione per spostarsi sempre più sul privato che, per sua intrinseca natura, persegue ovviamente, ma contrariamente alla P.A., la logica del profitto. Peraltro, per molte fattispecie di esternalizzazione nutriamo seri dubbi sulla loro legittimità, ma non è questa la sede opportuna per approfondire questo ragionamento”.  

I sindacati contestano anche il sistema con cui si cerca di ottenere risparmi di spesa. “Un conto sono le razionalizzazioni – continua la segretaria della Fp Cgil Sonia Todesco - che devono partire da una verifica dei costi, altro cosa sono i tagli lineari. Sicuramente l'introduzione del TEMA (tempo di erogazione minuti di assistenza di Oss ed infermieri) nella verifica delle prestazioni è una soluzione innovativa e positiva, ma si dovrebbe dare maggiore libertà alle strutture di considerare le eccezioni. Per il resto ho l'impressione che al di là dei proclami di principio, le soluzioni adottate dalla regione Veneto si stiano manifestando solo come tagli lineari, e mi riferisco soprattutto sul personale. Non entriamo neppure nel merito della valutazione di eventuali sprechi perché la questione richiederebbe analisi maggiormente approfondite”.

La segretaria della Fpl Uil Verona, Daniela Prencipe, definisce uno “spreco”, ad esempio, l'affidamento esterno del servizio di gestione delle banche dati digitali ed informatiche o il ricorso a tecnici esterni per le progettazioni e lavori : “Si sottovaluta molto spesso, a mio parere, la professionalità intrinseca del personale delle ULSS già esistente soprattutto per questi settori ed una valorizzazione delle risorse interne permetterebbe un maggior contenimento delle spese dedicate a queste voci che incidono in maniera non indifferente sui budget e bilanci delle Ulss. I risparmi sono doverosi ma per tenere insieme risparmi e risposte servono manager orientati al bene pubblico. Il focus sul risparmio dovrebbe essere risparmiare senza penalizzare i servizi.

Preoccupa, infine, anche nella Ulss Scaligera, il fenomeno delle aggressioni al personale. Con la situazione che, secondo Prencipe, risulta aggravata a seguito del depotenziamento dei servizi di vigilanza, anche questo deciso per produrre risparmi. “E' assurdo che non si riesca a tutelare adeguatamente questo personale perché sempre nella rivisitazione dei costi della PA è intervenuta la necessità di eliminare la presenza fissa di corpi di polizia e vigilanza negli ospedali. A farne le spese, come sempre è l'utenza e gli operatori sanitari”, denuncia la segretario Fp Uil Verona.
 
Endrius Salvalaggio

23 gennaio 2019
© Riproduzione riservata

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