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Covid. L'Unità di crisi del Veneto suggerisce di usare i video YouTube per formare il personale. Anaao: “Come si fa con le ricette di cucina”   

Polemiche in Veneto per la disposizione che chiede alle aziende di formare, anche attraverso video su YouTube, il personale dei reparti ordinari di degenza sulle modalità di supporto ventilatorio con ossigenoterapia ad alti flussi e CPAP mediante casco. Il sindacato dei Dirigenti medici interviene: “Assistere pazienti in pericolo di vita non è come eseguire ricette di cucina trovate sul web”. L’Unità di crisi replica: “Ironia fuori luogo”.


10 NOV - Con disposizione n.2 del 7 novembre 2020, il Comitato di Crisi Emergenza Coronavirus della Regione Veneto ha ordinato di “rendere disponibili all’interno dei reparti ordinari di degenza per pazienti con CoVID le modalità di supporto ventilatorio con ossigenoterapia ad alti flussi e CPAP mediante casco. Per la formazione del personale sanitario all’impiego di tali metodiche sono disponibili appositi filmati pubblicati sul canale Youtube di Azienda Zero”. Una indicazione che l’Anaao Assomed Veneto ha accolto con “imbarazzo”. È “inaccettabile e pericoloso disporre la formazione ‘last minute’ per un’assistenza ad elevata intensità di cura a pazienti con rischio evolutivo in area critica attraverso soluzioni video scorciatoia come quelle proposte, video per nulla esaustivi, di tre o quattro minuti. Assistere pazienti in pericolo di vita non è come eseguire ricette di cucina trovate sul web”, interviene l’Anaao Veneto in una nota.

Per l’Anaao Veneto “destano imbarazzo posizioni per giunta ufficiali da una “Unità di crisi” che rischiano di aprire le porte al far west e a un’improvvisazione grottesca. Siffatti modelli formativi e organizzativi inducono infatti solo distorsioni e disorganizzazione di elementari principi di sicurezza delle cure, dove tutto si scarica sul personale sanitario, già molto provato, in nome dell’arte italica di arrangiarsi”.

Per l’Anaao Veneto, “usare in modo strumentale l'emergenza per mascherare e giustificare palesi inefficienze formative e organizzative è inaccettabile”. Piuttosto, secondo il sindacato, “ancora una volta questa pandemia rivela sempre di più la fragilità programmatoria ed organizzativa con confuse ed illegittime deroghe alle nostre competenze. Affronteremo su Youtube la seconda ondata pandemica? Poiché non sappiamo quando finirà questa drammatica emergenza, continueremo a contrastare atteggiamenti e imposizioni rischiose, per tutelare i cittadini e i nostri colleghi”.
 
Ma il coordinatore del Comitato di Crisi regionale del Veneto per la gestione del Covid-19, Paolo Rosi, non arretra e, anzi, difende quanto indicato nella disposizione. “Premesso che numerose riviste scientifiche internazionali, tra cui il New England Journal of Medicine, utilizzano con molta frequenza questa modalità, risulta del tutto fuori luogo l’ironia dell’Anaao sull’impiego della piattaforma Youtube per diffondere contenuti formativi ai professionisti sanitari. Non si vede infatti per quale motivo si debba ritenere svilente l’utilizzo di un media che consente a tutti un facile ed immediato accesso e fornisce la possibilità di far pervenire le informazioni a chiunque ne sia interessato”, dichiara in una nota.

Quanto all’impiego dei filmati a fini formativi, riprende Rosi, “la prima Regione ad aver adottato il loro utilizzo per la formazione dei professionisti è stata la Lombardia, seguita poi da molte altre Regioni italiane, tra le prime il Veneto, al punto che la Regione Lazio, sul proprio portale per la formazione, rimanda proprio ai filmati realizzati dalle Regione del Veneto. Le metodiche di supporto di ossigenoterapia ad alti flussi e di ventilazione supportata dal casco da CPAP sono nate proprio per l’impiego nei reparti ordinari, al fine di prevenire la necessità di ricovero in terapia intensiva”.

"Con la deliberazione 552 del maggio scorso - prosegue Rosi - la Regione ha individuato 334 posti di pneumologia ad alta intensità di cure, dotati di tutte le apparecchiature per il supporto ventilatorio sub-intensivo. Oggi, di fronte al costante aumento dei ricoveri, in molti reparti ordinari degli ospedali del Veneto si sta già da giorni utilizzando l’assistenza respiratoria con ossigenoterapia ad alti flussi e CPAP. Con la nota criticata da ANAAO si è voluto estendere questa attività a tutti gli ospedali, in modo da garantire su tutto il territorio regionale lo stesso livello assistenziale”.

“I filmati - conclude il coordinatore del Comitato di Crisi  - sono solo una parte del percorso formativo e si limitano a descrivere gli aspetti puramente tecnici dell’impiego delle apparecchiature; gli aspetti clinici, che in larga parte sono già patrimonio professionale dei medici e degli infermieri, saranno approfonditi in sede locale grazie al contributo dei medici intensivisti e degli pneumologi, come chiaramente specificato nella nota predisposta dall’Unità di Crisi. Questi ultimi avranno anche il compito di sovrintendere a tutta l’attività assistenziale, supportando i colleghi nel monitoraggio dei pazienti e garantendo l’immediato intervento in caso di peggioramento delle condizioni cliniche”.

10 novembre 2020
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