D’Ambrosio Lettieri (Fi): “Sparisce il Polo di onco-ematologia pediatrica. Uno schiaffo ai cittadini”

D’Ambrosio Lettieri (Fi): “Sparisce il Polo di onco-ematologia pediatrica. Uno schiaffo ai cittadini”

D’Ambrosio Lettieri (Fi): “Sparisce il Polo di onco-ematologia pediatrica. Uno schiaffo ai cittadini”
“Un decreto-beffa. Un inganno in piena regola, uno schiaffo ai cittadini di Taranto e alla Puglia. Altro che svolta. Non c’è una visione strategica sulle prospettive da offrire alla città, sono assenti gli elementi essenziali per garantire tutela della salute, del lavoro e salvaguardia ambientale, tempi incerti e risorse ridimensionate. Scompare la realizzazione del Polo di onco-ematologia pediatrica che Renzi stesso aveva promesso nella conferenza stampa di presentazione del Decreto e che noi abbiamo tentato di recuperare attraverso un emendamento puntualmente respinto. Al suo posto solo uno stanziamento per potenziare la prevenzione e la cura. Che non basta. Persino sul trasporto dei malati oncologici nessuna risposta concreta. Niente da fare anche per le assunzioni a tempo indeterminato nell’Arpa, il cui ampliamento d’organico è necessario per contrastare i fenomeni di degrado, per rafforzare la tutela dell'ambiente e per attuare le azioni di protezione ambientale e sanitaria. Per il Governo l’Ara si deve arrangiare". Lo ha dichiarato Luigi d’Ambrosio Lettieri, capogruppo FI Commissione Igiene e Sanità del Senato, che ha espresso voto contrario al Decreto Ilva.
 
"Scandalosa poi la norma che prevede l’esclusione della responsabilità penale o amministrativa del commissario straordinario con cui si fa carta straccia della Costituzione. E che dire poi delle raccomandazioni sotto il profilo sanitario che ho formulato al testo del Decreto – con esito positivo- in Commissione Igiene e Sanità e dove ho chiesto che fossero ripresi, gli indirizzi contenuti nell'ordine del giorno già accolto dal Governo durante l'esame dell'Atto Senato 1275 – ha proseguito il senatore di Fi -. Come nessuna risposta è andata ai trasportatori e alle aziende fornitrici cui l’Ilva commissariata dallo Stato deve oltre 250 milioni di euro. La sospensione va bene, ma mi sembra sia tropo poco il loro differimento di qualche mese. A dicembre dovranno pagare tutto in un’unica soluzione. E non oso pensare a cosa succederà se le aziende non avranno ancora riscosso i propri crediti e lo Stato assolto ai propri doveri di debitore, considerato il commissariamento dell’Ilva. Sarebbe stato meglio subordinare l’assolvimento dei doveri fiscali al riconoscimento dei diritti e, dunque, al pagamento dei debiti da parte di quello stesso Stato che non rispetta le regole”.

19 Febbraio 2015

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